Chi sono (e che cosa ho scritto)

71841729_2467022290288136_1277733284293378048_nCiao! Mi chiamo Irene Marchi. Sono nata a Firenze nel 1970, ma vivo da sempre in Veneto (dalle parti di Treviso). Laureata in Lettere, poi insegnante di sostegno, ho letto sempre tanto, ma di sicuro non pensavo di poter scrivere poesie. Pochi anni fa, invece, per gioco o forse per necessità, ho cominciato (anche se non so se è realmente scrivere o solo un buffo tentativo) e ora non riesco a smettere.

 

 

Che cosa ho scritto?

Una mia raccolta di poesie è stata pubblicata nel 2015, Fiori, mine e alcune domande – Sillabe di Sale Editore (che si è in seguito classificata al primo posto, per la sezione poesie, al concorso letterario indetto dal Buk Festival della piccola e media editoria    nell’edizione del 2017).

buk festiva lirene marchi primo premio poesia 2017

Qui sotto spiego con una poesia di questa raccolta come mi sento di solito:

chi sei - poesia di Irene Marchi

Altre poesie della raccolta sono riportate qui nel blog. Qui il collegamento a una breve intervista.

copertina uff fiori mine e alcune domandeUna seconda raccolta è stata invece pubblicata a giugno del 2018: La parte in ombra, Edizioni Ensemble (qui sotto riporto la copertina). Anche di questa raccolta sono presenti numerose poesie qui nel blog.

copertina la parte in ombra irene marchiLa terza raccolta è uscita a marzo del 2020: L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni.

L_USO_DELLE_PAROLE_E_DELLE_NUVOLE_cover_web

Per chi fosse interessato, il libro è ordinabile sul sito dell’editore o in tutti i principali store online: Feltrinelli, LibreriaUniversitaria, IBS ecc., oltre che nelle librerie presenti in questa lista. (Lascio qui il link a una recensione di NoiDiCrunched https://www.crunched.it/leggere/libri/1306-l-uso-delle-parole-e-delle-nuvole.html?fbclid=IwAR0wCfEYhyvsoTfRcGSiXFbHtsKxRMErUA8W18KW6dZ92RyKxXf_QlznYKU).

La quarta raccolta è uscita a giugno 2022: Dimmi come stai, ancora per Cicorivolta Edizioni

Dimmi_come_stai_cover

(qui una recensione da parte di Crunched: Dimmi come stai | Irene Marchi (crunched.it), e qui il link diretto per chi fosse interessato a ordinarlo https://www.cicorivoltaedizioni.com/cicorivoltaedizioni_Dimmi_come_stai.htm).

A novembre 2023 è stato pubblicato Mancano le indicazioni, edito da Officine Editoriali (sia in versione cartacea che in e-book, ordinabile ai seguenti  link: 

feltrinelli  mondadoristore  amazon  puntoeinaudibrescia 

oppure nelle librerie):

nuova copertina copia

***

Era proprio necessario un altro blog di poesia?

Probabilmente no, ma per me è comunque di grande aiuto la ricerca che mi porta poi a proporre questa o quella poesia, con tutte le domande che quei testi mi fanno sorgere. Per le risposte. . .  continuo a cercare! Spero che questa ricerca possa essere utile in qualche modo anche a qualcun altro.

P.S. Qualche volta vado  Fuori tema e non propongo poesie ma testi narrativi.

Sei la benvenuta/il benvenuto in questo spazio dedicato alla poesia!

 

 

Che cosa manca?

         che cosa manca

Le risposte: spesso non si trovano  e troppo spesso  non sono quelle che volevamo…

(le tre poesie sono mie, tratte da Irene Marchi,  La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

La lista

Il pane  il latte  i fiori
il tempo  la voglia  il lavoro
gli sguardi  le mani  le risposte.

                                Le risposte.

Nemmeno negli angoli bui
̶  in quelli troppo in luce
non ci sono mai state   ̶

troverai risposte
tra polvere e false cortesie.

Il pane il latte i fiori
                              le risposte

sempre lì, nella lista
delle cose che mancano. 

                    

Quelle stupide domande (t’ama? non t’ama?)

Tanto, mai ci amava,
stupida margherita:
che avevi da chiedere sempre
con le tue ali ballerine?
Ché, sempre,
ne rimaneva una
con quel
            non
trapiantato nel cuore.
 

Risposta

Sconosciuta, la parola,
ma, pronti, sinonimi infiniti
pallidi di scuse:
«Avrei voluto ma si è persa…
destinazione sbagliata…
non è stata salvata…
domanda non capita…
il tempo non mi basta…».

Risposta,
             lʼutopia
in questo mondo (s)connesso.

 

* ascoltando Paul Simon – Questions For The Angels https://www.youtube.com/watch?v=ymJAyekVxjQ

La parte in ombra

la parte in ombra

Oggi un post un po’ particolare… È uscita in questi giorni la mia seconda raccolta di poesie, La parte in ombra,  pubblicata da Edizioni Ensemble (di Roma), che ringrazio per la fiducia!

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Perché La parte in ombra? Lo spiego nella pagina introduttiva che riporto qui sotto.

 
“Te ne sei accorto anche tu? Sembra quasi un obbligo: apparire sempre brillanti, sicuri, decisi, determinati, pronti a cogliere ogni opportunità, realizzati, appagati…
Ma in realtà non ci sentiamo sempre così (anzi, ci sentiamo così molto raramente). Allora perché non mostrare anche le nostre insicurezze, i nostri momenti di difficoltà?
Tu non ti senti mai confuso, scoraggiato, depresso, sbagliato, inadeguato, brutto (e pure cattivo), rifiutato, abbandonato, fuori luogo, fuori stagione, fuori del tutto?
La parte in ombra parla di queste zone meno luminose che fanno comunque parte della vita di tutti, prima o poi. Lo sforzo di travestirle a tutti i costi da punti luce  può essere sfiancante, dannoso, e quasi sicuramente inutile.
La risposta che meccanicamente ci ripetiamo a vicenda: «Va tutto bene!» è molto spesso una bugia: pensare positivo è giustissimo (anche se questo suggerimento può anche essere fastidioso a lungo andare), talvolta doveroso, ma ci sono momenti in cui può essere molto più liberatorio e costruttivo ammettere che bene non va proprio nulla. E poi si potrà ripartire.
Ma come sempre aggiungo un forse (o anche due) perché non ho mai avuto né ho tuttora alcuna certezza”.

Grazie se hai letto fin qui!

(Il  libro è acquistabile direttamente al sito della casa editrice https://www.edizioniensemble.it/prodotto/la-parte-ombra/ –  su Amazon https://www.amazon.it/parte-ombra-Irene-Marchi/dp/8868812762/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1540384413&sr=1-1 oppure è ordinabile nelle librerie).

Che scrivi a fare?

 caffèlibri

Oggi riporto due poesie (molto belle, secondo me) che riguardano la scrittura e i motivi che spingono a scrivere.

Già: i motivi che spingono a scrivere qualcosa che non sia un diario personale e che quindi sottintendono anche la speranza di essere letti. La speranza di riuscire a comunicare qualcosa.

Io, per esempio (che solamente “provo” a scrivere), perché scrivo? Confesso che me lo domando spesso (perdonatemi questa parentesi autobiografica), soprattutto quando non sto scrivendo (forse è questo il problema!) – Ma che caspita ti è saltato in mente? Perché dovresti scrivere qualcosa anche tu, pincopallino sconosciuto e pure tendente all’asociale, in un mondo dove già scrivono tutti? Ma soprattutto, perché qualcuno dovrebbe  leggere quello che scrivi? Chi ti credi di essere? Quest’ultima domanda me la faccio io per prima, appunto, ma sono certa che se lo chiedono in tanti quando scoprono che il tizio o la tizia della porta accanto ha scritto un libro, o “scrive cose” in uno spazio virtuale che viene definito blog… (e in fondo penso sia umano domandarselo).

Personalmente non ho ancora trovato una risposta (del resto le risposte sono  tesori  rarissimi e sempre ben nascosti). So solo che non scrivo perché mi credo qualcosa o qualcuno: semplicemente rispondo a un bisogno che è nato all’improvviso e che ora mi tiene compagnia. Quindi, nella fattispecie, forse dovrei solo dire: “Scusate se… scrivo!”.

 

Se ho scritto è per pensiero

(a M. M.)

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda, da  Notti di pace occidentale, Donzelli, Roma, 1999

 

E così vorresti fare lo scrittore

Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai solo per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun
altro,
lascia perdere.

se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos’altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.

non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e
pretenzioso, non farti consumare dall’auto-
compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall’anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all’omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.

quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.

non c’è altro modo.

e non c’è mai stato.

Charles Bukowski, da E così vorresti fare lo scrittore, traduzione di S. Viciani, Guanda, 2007

* Cosa ascoltare? Forse due canzoni ispirate a due libri famosissimi:  White Rabbit (riferimenti ad Alice nel Paese delle Meraviglie – Carroll) dei Jefferson Airplane e  Ramble On dei Led Zeppelin (riferimenti a Il signore degli anelli– Tolkien).