Saluti in barattolo

 

(Avranno una scadenza?)

Barattolo del saluto

Ci metto tutte le persone insalutate
i mancati ciao e arrivederci
l’addio evitato
per volontà o timidezza
ci metto una carezza
una rima semplice consolatoria
la boria del ragazzino
che si è scordato
delle chiacchiere alla festa
la mia mano frenata a metà del volo
riconoscente senza essere riconosciuta
la rinuncia all’assolo
e tutte le volte che per punirti
ti ho ignorato

Alessandra Racca, da Consigli di volo per bipedi pesanti, Neo Edizioni, 2016

♣ ascoltando Free – Wishing Well https://www.youtube.com/watch?v=LLSAGnHNqGc

Un saluto

 

 

Ciao numero tre (Terzo addio)

Ti lascio alla tua vita
al  tuo lavoro
alla tua gente
ai tuoi tramonti
e ai tuoi mattini

a spargere fiducia
ti lascio con il mondo
a sconfiggere l’impossibile
certa senza certezze

ti lascio davanti al mare
a decifrarti sola
senza le mie domande vane
senza risposte spezzate

ti lascio senza i miei dubbi
poveri e malridotti
senza l’immaturitá
senza la mia esperienza

ma non prendere
tutto alla lettera
non credere mai
a questo falso addio

saró dove meno
te lo aspetti
per esempio,
in un albero annoso
che oscilla oscuro

saró in un lontano
orizzonte senza ore
nell’impronta di un dito
nella tua ombra e nella mia

saró presente
in quattro o cinque giovani
di quelli che guardi
e subito ti seguono

e magari potessi essere
nella rete dei tuoi sogni
ad attendere i tuoi occhi
e guardarti.

Mario Benedetti, da L’amore, le donne e la vita – Poesie scelte con testo a fronte, Nottetempo, traduzione di Stefania Marinoni

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Chau número tres

Te dejo con tu vida
tu trabajo
tu gente
con tus puestas de sol
y tus amaneceres

sembrando tu confianza
te dejo junto al mundo
derrotando imposibles
segura sin seguro

te dejo frente al mar
descifrándote sola
sin mi pregunta a ciegas
sin mi respuesta rota

te dejo sin mis dudas
pobres y malheridas
sin mis inmadureces
sin mi veteranía

pero tampoco creas
a pie juntillas todo
no creas nunca creas
este falso abandono

estaré donde menos
lo esperes
por ejemplo
en un árbol añoso
de oscuros cabeceos

estaré en un lejano
horizonte sin horas
en la huella del tacto
en tu sombra y mi sombra

estaré repartido
en cuatro o cinco pibes
de esos que vos mirás
y enseguida te siguen

y ojalá pueda estar
de tu sueño en la red
esperando tus ojos
y mirandoté.

*ascoltando The Smiths – Oscillate Wildly https://www.youtube.com/watch?v=hfADf-PvhKY

 

Modi per dire addio

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Tantissime, si sa,  le poesie d’amore  scritte  in ogni epoca. Tra queste, può capitare di leggere anche qualche poesia di addio (ma anche un addio fa parte dell’amore?… sì, no, forse…). E penso che sia quasi impossibile rimanere indifferenti leggendo dei versi sulla fine di un amore.
Qui sotto un esempio molto originale.

 

Little Nemo

Tu sarai anche una stella,
ma nella vanità del mondo
non sono da meno d’uno specchio;
se valida quella teoria che vuole
l’universo in espansione
ci allontaniamo l’uno dall’altra
come galassia, lasciando tracce
di sangue sullo spettrografo.
In un’ipotesi contrapposta
l’infinito sarebbe stazionario
e manterremo le oscure distanze,
a mio malincuore.
Per avvicinarci dovrebbe prevalere
la teoria dell’universo che si contrae,
ma equivarrebbe al finimondo
perciò, addio, stellina bionda.

Valentino Zeichen, da Museo interiore, 1987

*ascoltando Tom Waits-If I Have To Go
https://www.youtube.com/watch?v=0jyVZNrWkow

(altri modi per dire addio, qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2017/12/03/una-parola-se-dovesse-servire/).

Una parola (se dovesse servire)

justdon'tlaughatme

Addio potrebbe sembrare una parola troppo scura e definitiva, ma detta così, come in questa poesia del poeta russo Josif Brodskij, perde un po’ della sua ombra e regala anche un filo di luce. Penso che questa  sia una bellissima poesia, se mai accadesse di dover dire addio (ma vi auguro di no).

Addio,
dimentica
e perdona.

E brucia le lettere,
come un ponte.

E che sia il tuo viaggio
coraggioso,
che sia dritto
e semplice.

E che ci sia nell’oscurità
a brillare per te
un filo di stelle argentato,
che ci sia la speranza
di scaldare le mani
vicino al tuo fuoco.

Che ci siano tormente,
nevi, piogge
e lo scoppiettio furioso della fiamma,
e che tu abbia in futuro
più fortuna di me.

E che possa esserci una possente e splendida
battaglia
che risuona nel tuo petto.

Sono felice
per quelli che forse
sono
in viaggio con te.

Josif Brodskij, 1957, traduzione di Silvia Comoglio https://www.youtube.com/watch?v=_qFgolqjO1c

*ascoltando  Iggy Pop – I’m Going Away Smiling
https://www.youtube.com/watch?time_continue=31&v=H3JuPbRcnDc