Z di zero (aspettative)

Un altro esempio di “meno è meglio”:

meno, molte meno aspettative  (quasi tendenti allo zero).

***

Epigramma 6

Ho posato sopra una pietra
il mio corpo geometrico ed allegro
di grillo, tra arroganti
granturchi e girasoli.
Sono in pace
con la stagione
e non mi aspetto nulla.

luglio 1963

Daria Menicanti (Piacenza, 1914-1995), da Città come (1964), in Il concerto del grillo, Mimesis, 2013, p. 191

°ascoltando Tangerine Dream – Cloudburst Flight –  https://www.youtube.com/watch?v=i4Ni-HsWldg

Il tempo del prima

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La prima fetta d’anguria della stagione ce la immaginiamo sempre dolcissima.
E tante volte lo è.

Amo
il tempo del quasi del forse
e non ancora
delle corse i magari
preparare le borse
il tempo dell’attesa pazienza
l’essere senza qualcosa
il margine molo confine
soglia argine prova di volo
l’interrotto incompleto
il tempo dell’alfabeto
da imparare del
mancare il tempo
della domanda l’esitazione
il dubbio l’intenzione
la timidezza che trattiene
il tempo prima del conviene
prima del viaggio
dell’esame del miraggio
il tempo che precede
il debutto la dichiarazione
la pubblicazione dei risultati
il perdono il concerto
il suono della campanella
il trasloco il taglio dei capelli
l’accendersi del fuoco la fatica
prima del riposo della vacanza
della festa dell’abboccare alla lenza
il qui prima dell’altrove
il tempo dove sta
l’eterno nostro nascere
crescere continuare a non capire
il prima del morire
l’avvenire il futuro sempre
presente questa stagione
il mistero l’infinito dell’imperfezione

Cristina Bellemo, da Casa Toracica, AnimaMundi Edizioni, 2020

♣ ascoltando Stereophonics – Maybe Tomorrow https://www.youtube.com/watch?v=2q9_ZEtuTR8

Per quella luce

inthemorning Qual è il momento della giornata che preferisci?

(La mia risposta è in questa poesia tratta dalla nuova raccolta di Mariangela Gualtieri)

C’è nel mattino – sarà
per quella luce – una sottile ebbrezza
sarà per la bellezza
degli inizi – quella promessa
che sempre si nasconde
quando s’avvia un nuovo
qualche cosa.
Sarà il bello
di cominciare
con tutta l’energia rappresa
ancora intatta in gocce
tutta sospesa sopra il fare nostro.

Mariangela Gualtieri, da Quando non morivo, Einaudi, 2019

*ascoltando Cat Stevens – Morning Has Broken https://www.youtube.com/watch?v=uZAsfB1Np-8

Basta così

2018-10-14 15.31

Quando ti fanno solo male, lascia andare pensieri, aspettative, cose (e talvolta persone).

 

Lascia andare i modi in cui pensavi che si sarebbe svolta la tua vita:
l’attaccamento ai piani, ai sogni o alle aspettative – lascia andare tutto.
Conserva le forze per nuotare con la marea.
La scelta di combattere ciò che hai ora di fronte
avrà come risultato solo fatica, paura e tentativi disperati
di fuggire da quella stessa energia che tanto desideri.
Lascia andare.
Lascia che tutto vada e fluisca con la grazia che invade
i tuoi giorni
sia che tu la riceva gentilmente
o con i peli dritti per difenderti dagli invasori.
Fidati: la mente potrebbe non trovare mai le spiegazioni che cerca,
ma andrai avanti lo stesso.
Lascia andare, e la cresta dell’onda
ti porterà verso spiagge sconosciute,
oltre ai tuoi sogni più selvaggi,
alle destinazioni più impensate.
Lascia che tutto vada e trovi un posto dove riposare e stare in pace,
e una trasformazione certa.

Danna Faulds, da Go In and In: Poems From the Heart of Yoga, 2002

*ascoltando Pat Metheny – Last Train Home https://www.youtube.com/watch?v=V9vQ_y9JJ1E

Due suggerimenti

la rosaPosso darti un consiglio?” A volte ti senti rivolgere questa domanda, ma tu non hai chiesto nulla  e l’ultima cosa che vorresti sentire sono consigli-a-caso. Certi suggerimenti invece, letti  da qualche parte (in un momento in cui non cercavi alcun suggerimento), hanno una luce così bella che vorresti anche tu suggerirli ad altri.

 

Concedetevi una vacanza
intorno a un filo d’erba,
concedetevi al silenzio e alla luce,
alla muta lussuria di una rosa.

 

Non ti affannare a seminare
noie e affanni nelle tue giornate
e in quelle degli altri,
non chiedere altro che una gioia solenne.
Non aspettarti niente da nessuno.
E se vuoi aspettarti qualcosa,
aspettati l’immenso, l’inaudito.

 

Franco Arminio, da Cedi la strada agli alberi – Poesie d’amore e di terra, Chiarelettere, 2016

*ascoltando Erik Satie – Gymnopédie No.1 https://www.youtube.com/watch?v=S-Xm7s9eGxU