Le favole?

fiaba

Illustrazione tratta da Pervinchetta di Rita Breda Paltrinieri, Vallardi, 1950, Milano, p. 7

“In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso”. (Paulo Coelho)

Quante favole ci raccontiamo da soli, e come desideriamo crederci! Poi arriva un lupo più vorace, un mostro che non lascia scampo o una strega più crudele e rotoliamo (malamente) a terra da quel punto lassù dove ci piaceva sfogliare quelle pagine immaginarie. E tu, credi ancora alle favole?

Fiaba

Età di fuoco e d’aria
Infanzie d’acqua
Dal verde al giallo
Dal giallo al rosso
Dal sogno alla veglia
Dal desiderio all’atto
Solo si dava un passo che tu facevi senza sforzo
Gli insetti erano gioielli animati
Il calore riposava al bordo dello stagno
La pioggia era un salice dai capelli sciolti
Nel palmo della tua mano cresceva un albero
Quell’albero cantava rideva e profetizzava
I suoi vaticini coprivano d’ali lo spazio
C’erano miracoli semplici chiamati uccelli
Tutto era di tutti
Tutti erano tutto
C’era solo una parola immensa e senza rovescio
Parola come un sole
Un giorno si ruppe in frammenti minuscoli
Sono le parole del linguaggio che parliamo
Frammenti che mai si uniranno
Specchi rotti dove il mondo si guarda infranto

Octavio Paz, da Libertà sulla parola (1955-1957), in Il fuoco di ogni giorno, traduzione di Ernesto Franco.

 

L’albergo delle fiabe

Di notte, quando dormono i bambini,
tutti, ma proprio tutti i personaggi
delle fiabe più amate se ne vanno
in uno strano albergo sulle nubi.
E c’è chi si riposa dalle tante
e tante prove appena superate,
con l’Orco s’intrattengono le Fate,
Biancaneve sorride alla Matrigna,
il Lupo russa e mentre russa ghigna,
Cenerentola lustra la scarpetta,
Pelle d’Asino aspetta
il Gatto che si sfila gli stivali,
cerca le sue pietruzze Pollicino
nel fondo del giardino,
Alice fa le smorfie nello specchio,
Pinocchio riempie un secchio
di bugie tutte nuove,
e c’è chi in quella folla così varia
si ripete la parte
che affronterà con arte
chiamato da un bambino
nella sua stanza, al sole del mattino.

 Elio Pecora, da L’albergo delle fiabe e altri versi, 2007, Orecchio acerbo Editore.

* Ascoltando: Ogni favola è un gioco https://www.youtube.com/watch?v=53cBtCmkRa0 e L’isola che non c’è https://www.youtube.com/watch?v=HypyE4wHGgY, entrambe di Edoardo Bennato.