Vivendo

(Una mattina, da qualche parte)

***

Donne

Mattina di sobborgo
e l’autobus si avvicina alla fermata.
Fa freddo in strada, dolcemente,
quasi un risveglio in primavera,
di città che ancora
non ha trovato il caldo.
Dal mio posto vedo donne,
dagli occhi assonnati e l’abito senza lustro,
in cerca del loro orario di lavoro.

Salgono e lasciano allo scoperto,
nei vetri della pensilina,
un annuncio di corpi scelti
e di biancheria intima.
Le ragazze ci guardano negli occhi
dal mondo perfetto della loro fotografia,
senza orari, senza fretta,
oscene come un sogno abbronzato.

Io scendo alla prossima, sussurri.
Mi commuove il ricordo
della tua pelle bianca e triste
e l’umile fraternità della tua notte,
la mano che hai lasciato
dimenticata nella mia mano
venendo dalla doccia,
solo un attimo fa,
mentre rifiutavo di alzarmi.

Ti auguro una buona giornata,
che la fortuna ti cerchi
nella tua casa piccola e ordinata,
che la vita ci tratti degnamente.

Luis Garcia Montero, da Habitaciones separadas, Visor, Madrid, 1994, traduzione di Gabriele Morelli, tratta da “Poesia”, n. 21, settembre/ottobre 2023, Crocetti Editore

°ascoltando Ezio Bosso – Tango tristehttps://www.youtube.com/watch?v=LxXccKpCFYg

“Sono un salto nella libertà del sé”

(Che sia libertà per tutte)

***

Non sono una donna. Io sono una cosa neutra.
Sono un bambino, un paggio e una decisione ardita,
sono un ridente sprazzo di un sole scarlatto…
Sono una rete per tutti i voraci pesci,
sono un brindisi all’onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la perdizione,
sono un salto nella libertà del
Sono il bisbiglio del sangue all’orecchio dell’uomo,
sono un brivido dell’anima, e della carne, brama e diniego,
sono un’insegna d’accesso a nuovi paradisi.
Sono una fiamma, incerta e audace,
sono un’acqua, che non si spinge oltre le ginocchia,
sono fuoco e acqua in leale rapporto senza condizioni…

Edith Södergran, Notturno ed altre poesie, traduzione di Bruno Argenziano, Mauro Pagliai Editore

°ascoltando John Lennon – Woman – https://www.youtube.com/watch?v=ZhfWiU8wGCc

Buoni consigli

(Buoni consigli per tutte le donne)

Consigli per la donna forte

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno
pranzare col tuo cuore.
Esse usano tutti i travestimenti dei carnevali della terra:
si vestono come colpe, come opportunità, come prezzi che bisogna pagare.
Ti frugano nell’anima; forano con la trivella dei loro sguardi e pianti
nel più profondo del magma della tua essenza
non per illuminarsi col tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie.
Se sei una donna forte
devi sapere che l’aria che ti nutre
porta anche parassiti, calabroni,
piccoli insetti che cercheranno di alloggiare nel tuo sangue
e nutrirsi di tutto ciò che in te è solido e grande.
Non perdere la compassione, ma temi quanto contribuisca
a negarti la parola, a nascondere chi sei,
quanto ti costringa ad ammorbidirti
e ti prometta un regno terreno in cambio
del sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
impara a stare sola
a dormire nel buio più assoluto senza la paura
che qualcuno ti lanci corde quando ruggisce la tormenta
a nuotare controcorrente.
Allenati nell’arte della riflessione e dell’intelletto
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello
circondalo di fossati profondi
ma fagli ampie porte e finestre.
È necessario che coltivi enormi amicizie
che quanti ti circondano e ti amano sappiano ciò che sei
che ti faccia un cerchio di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre ardente dove si mantenga il bollore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte
proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Devi sapere che sei un campo magnetico
verso il quale viaggeranno ululando i chiodi arrugginiti
e l’ossido mortale di tutti i naufragi.
Proteggi, ma proteggi te stessa per prima.
Conserva le distanze.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Fai tesoro del tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te.
Te lo chiedo a nome di tutte noi.

Gioconda Belli, da Il pesce rosso che ci nuota nel petto, Molesini Editore, traduzione di Emilio Coco, 2022

°ascoltando Air – Le voyage de Pénélopehttps://www.youtube.com/watch?v=FEp99DhntDA&t=6s

L’ultimo appuntamento (tristissimo fuori tema)

 

Dice la PM:  “Donne, non andate mai all’ultimo appuntamento, all’appuntamento chiarificatore!”

Sì, ci può stare come consiglio accorato in casi di precedenti segnali allarmanti da parte di un uomo, ma non può essere l’unica linea di prevenzione, perché è un po’ come dire che, potenzialmente, tutti gli uomini potrebbero “essere colti da un raptus di follia” e uccidere o violentare la donna che ha il coraggio di andare a quell’ultimo appuntamento e poi qualcuno potrebbe insinuare, ancora una maledetta volta: “ma lei se l’è cercata, perché l’uomo, se stressato,  rifiutato,  messo sotto pressione, si sa, ve l’avevamo detto…  vi può anche fare del male.

No, non può essere solo una responsabilità delle donne che danno o non danno fiducia all’uomo. Si può consigliare di non nuotare nelle acque infestate dagli squali, o non andare da soli  nei boschi perché c’è la possibilità di incontrare un lupo (sì, squali e lupi, se stressati, minacciati, messi sotto pressione, per loro natura e istinto, reagiscono uccidendo).
Ma gli uomini non sono (non dovrebbero essere) squali né lupi.

(i.m. – giugno 2023)

… e di bella presenza

 

“Donna allo specchio” di Ernst Ludwig Kirchner, 1912, Museo di arte moderna, Parigi

“Donna allo specchio” di Ernst Ludwig Kirchner, 1912, Museo di arte moderna, Parigi

(La bellezza è forse un dovere o una competenza?)

 

Quando tua figlia
ti chiederà se è bella
il tuo cuore si infrangerà come un calice
sul pavimento di legno
una parte di te vorrà dire
certo che lo sei, non dubitarne mai
e l’altra parte
la parte che ti sta
dilaniando
ti chiederà di afferrarla per le spalle
di guardarla nei pozzi
che sono i suoi occhi finché non rispecchieranno i tuoi
e di dire
non devi esserlo se non lo vuoi
non è il tuo lavoro

Caitlyn Siehl, in Literary Sexts 2: A Collection of Short & Sexy Love Poems, Words Dance Publishing, 2014, traduzione  tratta da  Specchio delle mie brame – La prigione della bellezza, di Maura Gancitano, Einaudi, 2022

°ascoltando Carmen Consoli – AAA Cercasi – https://www.youtube.com/watch?v=Grusghz2fnA&t=4s

Una (non) poesia per dire NO!

Contro la violenza sulle donne,
in ogni parte del mondo,
oggi, domani, dopodomani e sempre.

***

NO!

Contro  la violenza fisica, psicologica e spesso legalizzata sulle donne di tutto il mondo

rivendico il diritto di dire no
non voglio più stare con te
e no, non voglio essere toccata
– e ricorda, picchiare è molto più che toccare –
no, non voglio essere additata
se non voglio essere madre – e ricorda,
per ogni madre che nasce anche un uomo ha partecipato  −
rivendico il diritto di non essere uccisa
se non voglio più stare con te
se ora non voglio essere tua sua di nessuno
o se non voglio diventare madre

semplicemente
rivendico il diritto di esistere
con gli stessi  diritti di un uomo

IreneMarchi2022

Curiosità

(Quali sono le tue curiosità?)

 

Donne scalze

Degli uomini mi piace apprendere
il numero delle scarpe,
i vini preferiti,
gli anni che avevano
quando han fatto l’amore
la prima volta e se ricordano a che ora,
la posa in cui s’addormentano da soli,
dove rammentano di essere stati felici
tanto da non voler più uscire dalla stanza,
che eroe della Storia vorrebbero essere
recitando una parte,
che nome darebbero al loro cane,
se temono di rompere gli specchi,
se quando guidano troppo forte
e passano col rosso,
ricordano mai se hanno lasciato istruzioni
per mettere o non mettere
alla loro salma le scarpe
di cui mi hanno rivelato il numero.

Delle donne invece mi piace sapere,
se cantano volentieri da sole,
che cosa cantano di solito,
se ricordano gli oggetti della stanza
dove hanno fatto l’amore la prima volta,
con quale attore della storia del cinema
avrebbero voluto passare una notte,
se la bugia che le ha salvate da un guaio
ora me la potrebbero raccontare,
se amano il loro nome
e come avrebbero voluto chiamarsi,
se a loro non è mai piaciuto.
E se vorrebbero la borsetta nella bara
– delle scarpe non chiederei nulla,
non mi parrebbero necessarie
come agli uomini, per frenarne l’impeto
di correre nella morte,
le scalze farebbero meno rumore e meno paura
tornando una notte a casa,
dove le amano ancora,
senza semafori e limiti da violare.

Roberto Pazzi  (Ameglia, 1945), da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020

°ascoltando Blood Sweat & Tears – And When I Die https://www.youtube.com/watch?v=ovhV_zSOVSc

L’amore non

 

L’amore non uccide, l’amore non è violento (né a fatti né a parole). Mai.

 

Marketing ingiusto

A  S.Valentino
una rosa costa di più.
Come mai, dimmi,
un attimo violento
costa poco,
poco tutto lʼanno?

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015

(e ogni giorno)

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Speriamo

che sia femmina speriamo, che possa
amare chi vuole e non per forza
chi la vuole – o chi le impongono
tradizioni? religioni? prigioni? –
ancora speriamo che sia femmina
e abbia mille sorelle speriamo
mai pianga per esser nata femmina
speriamo possa dire anche un no
senza essere ammazzata e ,
senza che le venga detto puttana,
hai detto sì! – ed essere ammazzata

speriamo possa vestirsi di rosso
di giallo di nero, poi corta lunga
stretta grassa magra e madre o non
madre da sola o forse no – insomma,
più o meno come è consentito
a un maschio – e magari speriamo
non le venga mai chiesto com’eri vestita?

speriamo, sì, che fin dal primo giorno
le insegnino anche ad amarsi

©IreneMarchi2021

Nel caso servisse

(Una poesia per chi gli serve)

Se mai ti servisse, è qui

Prendila: è tua.
Strappala dal libro
o fai una fotocopia
piegala a metà
e poi ancora a metà
e mettila nel portafogli
o tra il materasso e le molle
o fissala al banco con lo scotch
così che sia lì
se.

Sappi questo: che ciò che è successo
al tuo corpo
alla tua testa
al tuo cuore
non è colpa tua.
Non lo meritavi,
non sei stata tu a causarlo.

È come incolpare te stessa
se qualcuno ti colpisce la mano
con un martello.
(Se quella persona sei tu,
metti via il martello.
Fa’ pure finta sia stato un incidente.
Falla finire lì.)

Il corpo, il cuore, la mente
sanno guarire. Sanno ricucirsi
insieme. Si sanno suturare,
mettere al sicuro. Lasciali lavorare.
Il tuo corpo è tuo. Il tuo corpo
sarà per sempre tuo.

Tu non sei ciò che è successo.
La tua intera vita
non è solo questo. La tua lingua
non è fatta di questo, questo
non è il tuo nome.

Il tuo nome è solo tuo.

Lascia che il tuo nome sia
quello di qualcuno
che può fare l’impensabile,
che può risollevarsi e andare avanti.
Tu sei in piedi. Riesci a fare
la doccia e colazione.
Vai a scuola
o al lavoro. Tu fai cose
difficili, impossibili. Continua
e continua, vai avanti e c’è
l’estate. Ridi anche se
con rabbia. Apri la bocca
e i pugni. Dì la verità.
Dilla a un amico. Ascolta
il cuore a qualcun altro. Sta pulsando
un miracolo. Voi siete
entrambi qui.

Le cicatrici, quelle nuove,
splendono. Sii tutto il luccicare
che ti serve.

Daphne Gottlieb (1968, Stati Uniti), da Poesie per ragazze di grazia e di fuoco, a cura di Karen Finneyrock, Rachel McKibbens, Mindy Nettifee, Rizzoli 2018, traduzione di Eugenia Galli e Tommaso Galvani

♥ ascoltando Sheryl Crow – Run, Baby, Run https://www.youtube.com/watch?v=N6PXr8je1a0