Tecniche di volo

oberon

Sempre la solita vecchia ricerca delle ali…  (http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/02/22/v-di-volere-volare/). Per un primo volo, io  vorrei partire da un fitto sottobosco, profumato di resina e popolato da picchi rossi e caprioli in libertà. Come si può spiccare il volo da un fitto sottobosco? Chiedendo aiuto  alle fate… è ovvio!

Oberon

Fra le tue ali nere
nascondimi
Oberon
principe delle fate
re degli elfi
e delle ombre
voglio sentirmi uccello
e volare
e volare
senza bagaglio.
Fra boschi
e luna
portami nel tuo rifugio
aiutami a estirpare
coi tuoi unguenti
la pesantezza
del mio passato
voglio nascere di nuovo
voglio cambiare pelle
e che con la mia pelle
se ne vadano i miei ricordi
i miei abissi
le mie cime.
Aiutami
Oberon
a essere più leggera.

Claribel Alegría, da Alterità, traduzione di D. Ruggiu, Incontri Editrice, 2012

 

L’albero volante

Nei boschi ci sono alberi:
è una cosa naturale.
Sugli alberi ci sono foglie:
è una cosa evidente.
Ma se le foglie sono ali,
ecco, questa è una cosa
per lo meno sorprendente.
Volate volate, verdi alberi belli.
Per voi si apre il cielo.
Ma attenti all’autunno,
stagione fatale, quando a migliaia
le vostre ali
tornate ad esser foglie
cadranno.

Edmond Jabès, (Il Cairo, 1912- Parigi, 1991), Poesie per i giorni di pioggia e di sole e altri scritti, Manni, 2002, traduzione di C. Agostini

*ascoltando  Tom Petty – Learning To Fly https://www.youtube.com/watch?v=s5BJXwNeKsQ