Si nasconde nel fiore

gattaEmily

Le edizioni critiche dei testi di Emily Dickinson riportano due (anzi tre, ma due sono praticamente uguali) versioni di questa poesia, che era uno dei biglietti con i quali lei era solita accompagnare l’invio di fiori: la prima versione è più concreta e terrena; la seconda versione è più malinconica ed astratta. Tu quale preferisci?

***

1° Versione:

Mi nascondo nel mio fiore
Perché portandolo sul petto –
Tu – senza saperlo, porterai anche me –
E gli angeli sanno il resto!

I hide myself within my flower
That wearing on your breast –
You – unsuspecting, wear me too –
And angels know the rest!

2° Versione:

Mi nascondo – nel mio fiore,
Perché mentre appassirà nel tuo Vaso –
Tu – senza saperlo – sentirai per me –
Quasi – una malinconia –

I hide myself – within my flower,
That fading from your Vase –
You – unsuspecting – feel for me –
Almost – a loneliness –

Emily Dickinson, J903 (1864) / F80 (1859), da The Complete Poems- Tutte le poesie J901 – 950, traduzione e note di Giuseppe Ierolli https://www.emilydickinson.it/j0901-0950.html

°ascoltando Giovanni Allevi –Flowershttps://www.youtube.com/watch?v=PtPz0dHDe7E&t=8s

Qualcosa da coltivare

(Che colore avrà il fiore della pace?)

 

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Da Gesta così minute,
Un Fiore, o un Libro,
Sono piantati i semi dei sorrisi –
Che fioriscono nel buio.
 

***

55
By Chivalries as tiny,
A Blossom, or a Book,
The seeds of smiles are planted –
Which blossom in the dark.

 

Emily Dickinson, da Tutte le poesie, a cura di Giuseppe Ierolli, 2008

 

°ascoltando Pete Seeger,  Flowers of Peace https://www.youtube.com/watch?v=PWFKnRNa3wk

#stopwar

L’uomo è un animale (a)sociale?

asocial

Da uno a dieci, qual è il grado di spontaneità  (e verità) che percepisci vivendo e osservando i rapporti interpersonali?

(A volte ci troviamo più a nostro agio con i fiori!?)

 

Ci presentiamo
A Pianeti e a Fiori
Ma tra di noi
Abbiamo etichette
Imbarazzi
E soggezioni

***

We introduce ourselves
To Planets and to Flowers
But with ourselves
Have etiquettes
Embarrassments
And awes                          

Emily Dickinson (Amherst, 1830-1886), da Emily Dickinson – The Complete Poems – Tutte le poesie, traduzione e note di Giuseppe Ierolli

ascoltando The Doors – People are Strange https://www.youtube.com/watch?v=K3CHi_9sxj0

Adesso vola!

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Non permettere a nessuno di incatenarti a terra.
Ma soprattutto non permetterlo a te stess*

Non conosciamo mai la nostra altezza
finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito
arriva al cielo la nostra statura.

L’eroismo che allora recitiamo
sarebbe quotidiano, se noi stessi
non c’incurvassimo di cubiti
per la paura di essere dei re.

***

We never know how high we are
Till we are asked to rise
And then if we are true to plan
Our statures touch the skies –

The Heroism we recite
Would be a normal thing
Did not ourselves the Cubits warp
For fear to be a King

Emily Dickinson (Amherst, Massachussets, 1830-1886)

 

ascoltando Rodrigo y Gabriela – Electric Soul   https://www.youtube.com/watch?v=cbr03QhtWj4&feature=emb_title

Dopo la tempesta

tempesta

“(…) quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato. Sì, questo è il significato di quella tempesta (…)”

Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia

 

Venne un vento come un corno –
tremò attraverso l’erba
e un verde brivido sulla calura
passò tanto minaccioso
che sbarrammo porte e finestre
come da uno spettro di smeraldo –
il mocassino elettrico del giudizio
proprio allora passò –
Una strana folla di alberi ansimanti
e staccionate in fuga
e fiumi dove le case correvano
vide chi visse – quel giorno –
La campana nel campanile impazzito
riferì le notizie volanti –
Quanto può venire
e quanto può andare
eppure il mondo restare!

°°°

There came a Wind like a Bugle –
It quivered through the Grass
And a Green Chill upon the Heat
So ominous did pass                                   
We barred the Windows and the Doors
As from an Emerald Ghost –
The Doom’s electric Moccasin
That very instant passed –                           
On a strange Mob of panting Trees
And Fences fled away
And Rivers where the Houses ran
Those looked that lived – that Day –         
The Bell within the steeple wild
The flying tidings told –
How much can come
And much can go,                                     
And yet abide the World!

Emily Dickinson, “There came a Wind like a Bugle” (J 1593 / F 1618), 1883, traduzione di Giuseppe Ierolli

*ascoltando Bob Dylan – Shelter from the Storm https://www.youtube.com/watch?v=-gsDBuHwqbM

“L’acqua è insegnata dalla sete”…

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… e così la preoccupazione può insegnare la tranquillità,
il buio insegna a riconoscere la luce
e la bugia sa indicarci la verità?
Forse allora dovremmo ringraziarli, questi nostri maestri.

 

L’acqua è insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglia.
L’amore da un’impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.

 
In lingua originale:
 
Water, is taught by thirst.
Land – by the oceans passed.
Transport – by throe –
Peace – by it’s battles told –
Love, by memorial mold –
Birds, by the snow.

Emily Dickinson (1830 − 1886), Poesia n° J135,  traduzione di Giuseppe Ierolli

 

*ascoltando Alanis Morissette – Thank You  https://www.youtube.com/watch?v=OOgpT5rEKIU

Un pizzico (o anche due) di follia

Oggi (sor)rido perché la rosa rampicante mi ha regalato questo ramo.
Sono stupida (o un po’ pazza) per questo?

 

Io rido

Io rido
Tu ridi
Noi ridiamo
Niente più conta
Salvo questo ridere che ci piace
Bisogna essere stupidi e contenti

Blaise Cendrars (La Chaux- de- Fonds, Svizzera, 1887-1961), da Fogli di viaggio, 1926

°°°

 

Un pizzico di follia fa bene
a primavera perfino al re,
ma Dio protegga il clown –
che riflette su questa scena tremenda –
su questo intero esperimento verde –
come se gli appartenesse!

Emily Dickinson (Amherst, Massachussets, 1830-1886)

 

*ascoltando Pink Floyd – Shine On You Crazy Diamond https://www.youtube.com/watch?v=cWGE9Gi0bB0

Se non ci fossero le stelle

senzastelle

Forse la poetessa con “questi” si riferiva  a dei fiori, o probabilmente ai versi stessi, in ogni caso ha espresso un pensiero molto vero: tendiamo ad accorgerci o ad apprezzare qualcosa solo quando quel qualcosa non c’è più.

 

Non ho nient’altro – da offrire, lo sai –
Così continuo a offrire Questi –
Proprio come la Notte continua a mostrare Stelle
Ai nostri occhi assuefatti –

Probabilmente, non le notiamo –
Ma se non arrivassero –
Allora – probabilmente, ci confonderemmo
Nel ritrovare la strada di Casa –

°°°

I’ve nothing else – to bring, You know –
So I keep bringing These –
Just as the Night keeps fetching Stars
To our familiar eyes –

Maybe, we should’nt mind them –
Unless they did’nt come –
Then – maybe, it would puzzle us
To find our way Home –

Emily Dickinson, da The Complete Poems- Tutte le poesie, traduzione e note di Giuseppe Ierolli

*ascoltando Wolf Hoffmann – Blues For Elise
https://www.youtube.com/watch?v=v8QtrY3iIg0

Semplicemente

come prima

Il giorno dopo (senza di noi)? Tutto continuerà a scorrere.

Il giorno dopo – senza di noi

La mattinata si preannuncia fredda e nebbiosa.
In arrivo da ovest
nuvole cariche di pioggia.
Prevista scarsa visibilità.
Fondo stradale scivoloso.

Gradualmente, durante la giornata,
per effetto di un carico d’alta pressione da nord
sono possibili schiarite locali.
Tuttavia con vento forte e d’intensità variabile
potranno verificarsi temporali.

Nel corso della notte
rasserenamento su quasi tutto il paese,
solo a sud-est
non sono escluse precipitazioni.
Temperatura in notevole diminuzione,
pressione atmosferica in aumento.

La giornata seguente
si preannuncia soleggiata
anche se a quelli che sono ancora vivi
continuerà a essere utile l’ombrello.

Wisława Szymborska (1923 – 2012), da La gioia di scrivere – Tutte le poesie, Adelphi,  traduzione di Pietro Marchesani

 

Se io dovessi morire –
E tu dovessi vivere –
E il tempo gorgogliasse –
E il mattino brillasse –
E il mezzodì ardesse –
Com’è sempre accaduto –
Se gli Uccelli costruissero di buonora
E le Api si dessero altrettanto da fare –
Ci si potrebbe accomiatarea discrezione

Dalle imprese di quaggiù!
È dolce sapere che i titoli terranno
Quando noi con le Margherite giaceremo –
Che il Commercio continuerà –
E gli Affari voleranno vivaci –
Rende la partenza tranquilla
E mantiene l’anima serena –
Che gentiluomini così brillanti
Dirigano la piacevole scena!

 

If I should die –
And you should live –
And time sh’d gurgle on –
And morn sh’d beam –
And noon should burn –
As it has usual done –
If Birds should build as early
And Bees as bustling go –
One might depart at option
From enterprise below!
Tis sweet to know that stocks will stand
When we with Daisies lie –
That Commerce will continue –
And Trades as briskly fly –
It makes the parting tranquil
And keeps the soul serene –
That gentlemen so sprightly
Conduct the pleasing scene!

Emily Dickinson (1830-1886)

 

*ascoltando The Beach Boys – ‘Til I Die https://www.youtube.com/watch?v=46IQu0yuJzU

“Maledetta primavera”

maledetta primavera

Ieri, 21 marzo,  era la giornata della poesia oltre che il primo (anzi, il secondo, hanno detto) giorno di primavera. E la primavera  è bella, sì, ma talvolta rende  un po’ (molto!) inquieti. E così, tra inquietudine, poeti  (gente inquieta per definizione) e poesia, mi è venuta voglia di rileggere dei  vecchi post su alcuni dei miei scrittori preferiti (antidoti alle inquietudini), che ripropongo adesso:  parlo di Emily Dickinson e della sua poesia libera http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/09/29/emily-dickinson-vivere-libera-poesia/, di due intense anime poetiche con qualcosa (forse) in comune, ovvero Antonia pozzi e Nick Drake http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/12/20/antonia-e-nick-qualcosa-in-comune/, e dell‘universale ironia di Wislawa Szymborska http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2015/11/25/la-poesia-wislawa-dal-quotidiano-alluniversale/. (Se hai voglia di leggere qualcosa mi fa piacere. E che l’inquietudine primaverile  svanisca in fretta lasciando soltanto la primavera!)

*ascoltando Estas Tonne – The Song of the Golden Dragon