Così

vento nei capelli

Con il vento tra i capelli (e va bene così).

Che il tempo
non alteri
il sorriso sincero,
i capelli che vanno per conto loro,
o la pelle
liscia come la buccia
di un frutto commestibile.

Che nulla rovesci
– come una slavina di schiuma
sporca per la risacca
della vita –
su te l’amarezza,
la triste invidia dell’impotenza,
il residuo acre che gli anni
distillano.

Che tu sia sempre
così,
come sei,
calda pioggia di dolcezza
e fuoco
nel cuore,
nonostante gli anni,
nonostante il logorio insonne
di questa battaglia persa
di questa angoscia radicata
sempre più
nell’anima…

Che tu sia,
semplicemente,
i capelli al vento
e lo sguardo pulito.

Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 1959), da Serie B, Renacimiento, Siviglia, 1998

 

I tuoi capelli non li tormentare.
Vadano come vogliono!
Sul petto e sulle spalle lascia che cadano –
e senza freni ridano.
Svincolatisi da forcine e pettini,
nera cascata, volino,
e tutto in una sorta di torpore
antico, impenetrabile, inghiottano.
Nella cornice loro nera, ondeggiante,
e se porgi orecchio, li senti,
pieni di fido e infido
e del  mistero dei secoli nei secoli,
ardono due occhi grigio-argento
rosso striati intorno alle pupille!
In giardino, nel flabellare sommesso dei rami,
da te, come giardino cinto,
ascolterò, piccino
in un suono leggero, insonne,
come recuperando una certa età
di cuccioli felici sonnacchiosi,
i capelli tuoi che su me
stormiscono disciolti…

1960

Evgenij Evtušenko, da Poesie d’amore, traduzione di Evelina Pascucci, Newton Compton ed.

*ascoltando  The Allman Brothers Band – Jessica
https://www.youtube.com/watch?v=yRDivUb5EeA

Dialogo con la coscienza

sul ring

Tu non hai affatto capito

Tu non hai affatto capito,
mia coscienza esigente, che è solo per debolezza
se adesso ho bisticciato con te.
E non hai affatto capito,
quando con disprezzo ti sei vendicata,
che causa di debolezza
non impudenza fu – stanchezza.
E non mi hai capito,
e forse io non ho capito te,
quando ti ho porto la mano
e tu non mi hai porto la tua.
Ma molto bene hai capito
che è la disperazione a portarci
alla perdita del confine, fatale,
tra le forze del bene e del male…

1975

Evgenij Evtušenko, poeta russo (1932-2017)

*ascoltando  Neil Young – Dead Man Theme
https://www.youtube.com/watch?v=fi-S9lrnLZ8