Eredità preziose

(con un po' di fantasia)

(con un po’ di fantasia)

Non beni materiali ma…?

***

Testamento

Sto per partire in aereo
e la paura dell’altezza mescolata a me
mi fa prendere calmanti
e avere sogni confusi

Se muoio
voglio che mia figlia non mi dimentichi
che qualcuno canti per lei anche con voce stonata
e che le regalino fantasia
invece di un orario preciso
o un letto ben fatto
che le diano amore e il vedere
dentro le cose
sognare soli azzurri e cieli brillanti
invece di insegnarle conti e somme
e a pelare patate

Preparate mia figlia
per la vita
se muoio in aereo
e rimango staccata dal mio corpo
e sarò un atomo libero lì in cielo

Che si ricordi di me
mia figlia
e più tardi che dica a sua figlia
che io sono volata lì in cielo
e che sono stata contentissima
di vedere in casa sua i conti tutti sbagliati
e le patate nel sacco dimenticate
e integre

Ana Luísa Amaral (Lisbona, 1956-2022), da Minha Senhora de quê, 1990, traduzione di Livia Apa

 

°ascoltando Franco Battiato – Testamento – https://www.youtube.com/watch?v=6rPhxzYX31o

No al disincanto (2)

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C’è sempre troppa salita per caricarsi sulle spalle anche il disincanto.

Invocazione

Che non cresca mai nelle mie viscere
quella calma apparente chiamata scetticismo.

Fugga io dal vizio,
dal cinismo,
dall’imparzialità di spalle contratte.

Creda io sempre nella vita
creda io sempre
nelle mie infinite possibilità.

Mi ingannino i canti delle sirene,
e la mia anima sia sempre un pizzico ingenua.

Che la mia epidermide non somigli mai
alla pelle di un pachiderma impassibile,
gelato.

Pianga io ancora
per i sogni impossibili
per gli amori proibiti
per le fantasie di bambina ridotte in frantumi.

Fugga io dal realismo incorsettato.

Si conservino sulle mie labbra le canzoni,
molte e molto rumorose e con molti accordi.

Nel caso in cui vengano tempi di silenzio.

°°°

Invocación

Que no crezca jamás en mis entrañas
esa calma aparente llamada escepticismo.

Huya yo del resabio,
del cinismo,
de la imparcialidad de hombros encogidos.

Crea yo siempre en la vida
crea yo siempre
en las mil infinitas posibilidades.

Engáñenme los cantos de sirenas,
tenga mi alma siempre un pellizco de ingenua.

Que nunca se parezca mi epidermis
a la piel de un paquidermo inconmovible,
helado.

Llore yo todavía
por sueños imposibles
por amores prohibidos
por fantasías de niña hechas añicos.

Huya yo del realismo encorsetado.

Consérvense en mis labios las canciones,
muchas y muy ruidosas y con muchos acordes.

Por si vinieran tiempos de silencio.

Raquel Lanseros, da Diario de un destello, Rialp, 2006

*ascoltando Wim Mertens – Struggle for pleasure  https://www.youtube.com/watch?v=pybqjwf8w8s

(No al disincanto -1- qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/01/13/no-al-disincanto/)

Con un po’ di fantasia

e quindi punto di domanda

Con un po’ di fantasia oggi potrei salire su questa automobilina e andare a Parigi per incontrare Van Gogh (sì, siamo amici, io e Vincent). Ma l’ho chiusa in una scatola, la fantasia, e non ricordo dove: più di qualche volta mi è stato detto che viaggiavo troppo, con questa mia fantasia, e tutto sommato penso che chi me l’ha detto avesse ragione.
E adesso però come ci vado a Parigi da Vincent?

Fantasia

Pigliammoce sta vita cumme vene,
llassammo for’ ‘a porta ‘a pucundria,
mparammece a campà c’ ‘a fantasia:
nce sta cosa cchiù bella pè campà?

‘A fantasia se sceta ogne matina
comme si fosse prencepe rignante,
affonna ‘e mane aperte int’ ‘e brillante
e nun s’ ‘e ppiglia: che s’ ‘e ppiglia a ffa?

E che curredo tene! Nu mantello
ca luce cchiù d”o sole e nun è d’oro;
quanno se mena ncuollo stu tesoro,
abbaglia ‘a vista: nun se può guardà.

Pò tene nu relogio cumpiacente,
cu sissanta minute d’allegria,
mmiez’ ‘o quarante liegge: FANTASIA

e fa tà-tì, tà-tì, nun fa tì-tà…

Eduardo De Filippo (Chiaia, 1900- Roma, 1984)

*ascoltando  di Petr Il’ič  Tchaikovsky, The Nutcracker Suite, Op. 71A, Dance Of The Reed Flutes, diretto da Leopold Anthony Stokowski https://www.youtube.com/watch?v=dLfai-kAb4I

e  https://www.youtube.com/watch?v=MahztVmrdU8

“La fantasia dei capelli”

hair

Desideravo vederti:
desidero la fantasia dei tuoi capelli
a inaugurare grida
di libertà in ore troppo lente; la rivolta
dei tuoi polsi terrestri
che muovono inizi di bandiere,
e accusano l’indugio, la disperazione
cauta, il tempo.
Mi occorre l’urlo d’uno sguardo
ed oltre la violenza del tuo esistere
io esigo il gesto d’un tuo riso.

Giorgio Manganelli (Milano, 1922-1990) da Poesie, Crocetti, Milano, 2006

*ascoltando Eric Clapton – B Minor Jam https://www.youtube.com/watch?v=_KiWLpZx6ag

A quale piano vai?

ascensore1

Dove arrivi con la tua fantasia? Ti fermi al quarto piano o sali di nuvola in nuvola oltre a ciò che riesci a raggiungere con lo sguardo?
Allora?… a quale piano vai?

L’ascensore

Io so che un giorno l’ascensore
al quarto piano non si fermerà,
continuando la sua corsa
il soffitto bucherà,

salirà tra due comignoli
più su delle nuvole e del vento
e prima di tornare a casa
farà il giro del firmamento.

Gianni  Rodari, da Filastrocche in cielo e in terra, 1960

*ascoltando Traffic – Dear Mr. Fantasy https://www.youtube.com/watch?v=y4xkHRgoBaU

(A quale piano stai lo chiedo invece qui:https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/09/09/quale-piano-stai/).

Evanescenze

 evanescenzajpg

Ci credi ai fantasmi?

Ogni amore è fantasia

Ogni amore è fantasia;
inventa l’anno, il giorno,
l’ora e la sua melodia;
inventa l’amante e anche
l’amata. Non è una prova
contro l’amore che l’amata
non sia mai esistita.

Antonio Machado (1875-1939), da Altre canzoni a Giuomar

 

Un’ombra

Giocava a scacchi e gli piaceva
mangiare nei ristoranti orientali,
i classici, le gambe delle ragazze,
il succo di pomodoro, la dolcezza,
il ciclismo, il coraggio e i cavalli.
Odiava gli  oscuri intriganti,
l’usura, la meccanica e il Basic,
e non ha mai negoziato con i commercianti
e con gli “ismi” inventati dai mediocri.
Io lo amavo pazzamente, ma un giorno
si stancò di immaginarmi diversa
e se ne andò. Come tutti i fantasmi.

Amalia Bautista (Madrid, 1962), da Cárcel de amor, 1988

 

Una donna

Il viso d’una donna, i biondi lineamenti,
i suoi occhi liquidi nell’intatta e calma
forma, la bellezza vi si riconosce e la sensualità
ne emana come appetire una pesca. Tra la gente,
al sole, apparsa e sparita se n’è andata.

Riccardo Bacchelli, da Poemi lirici, 1914

*ascoltando Yann Tiersen – L’absente https://www.youtube.com/watch?v=9wIbylO24gE

Oltre

 oltre

 La fantasia va oltre ogni cancello

 

Fantasia

Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
Dolce fantasia! Libera sii per sempre!(…)

John Keats, (1795 – 1821) versi iniziali da Fantasia

*ascoltando (e, proprio come per la fantasia, sarà impossibile restare fermi) The Duke of Burlington (Marco Battaini)-Flash https://www.youtube.com/watch?v=sMJZSTga_d4 (o nella versione originale: Marquis of Kensington – Flash https://www.youtube.com/watch?v=jIL8r3hKGl0)