Ti va una tazza di luce?

 

Che invito hai ricevuto dall’inverno, quest’anno?
Ad ascoltarti di più e con più amore? Magari a capire quello che stai cercando e quello che stai evitando?
O ti ha invitato semplicemente a bere una tazza di neve, aspettando con lui la fine di marzo?

Cercavo sorrisi
ne era colmo l’inverno
appena sotto la pelle
del ghiaccio – io non lo sapevo.
Senza pazienza com’ero
non lo sapevo – ma l’inverno
soave durava
quanto soave fu nell’invitarmi
a sedere davanti a una tazza
di luce.

Giusi Quarenghi (Bergamo, 1951), da Ho incontrato l’inverno (1999), in Tiramore, Marsilio, 2006

♥ ascoltando Muddy Waters- Cold Weather Blues https://www.youtube.com/watch?v=ojfMCYpDda8

Anche il ghiaccio

ghiaccio blog di poesia

Vivere (fino in fondo) emozioni e sentimenti può fare paura. Così tanta paura da invidiare il ghiaccio, inscalfibile e dal cuore duro. Ma anche il ghiaccio piange:

I ghiaccioli

Ogni mattina mi congratulo
coi ghiaccioli per il loro rigore.
Penso che abbiano coraggio, carattere,
i loro cuori duri non cederanno mai.
Poi verso le dieci, dieci e mezza,
sentendo le gocce d’acqua cadere regolari
guardo la grondaia. Vedo
attuarsi la solita vecchia storia invernale
— i ghiaccioli che piangono le loro lacrime innate,
e, se solo lo sapessero, la loro identità.

Janet Frame (Nuova Zelanda, 1924-2004), da Parleranno le tempeste, Gabriele Capelli Editore, 2017, traduzione di Francesca Benocci ed Eleonora Bello

***

The icicles

Every morning I congratulate
the icicles on their severity.
I think they have courage, backbone,
their hard hearts will never give way.
Then around ten or half past,
hearing the steady falling of drops of water
I look up at the eaves. I see
the enactment of the same old winter story
— the icicles weeping away their inborn tears,
and, if they only knew it, their identity.

Ghiaccio

Ha occhi di ghiaccio
e di ghiaccio le mani
ha un cuore freddo
freddo gelato
la neve è un bambino
che non si è mai svegliato.

(Vivian Lamarque, da Poesie di ghiaccio)

  ghiaccio

Il ghiaccio, dice il vocabolario,  non è altro che acqua nello stato di aggregazione solido, con struttura cristallina. Insomma è acqua, niente paura, solo acqua. Prima o poi si scioglierà. Prima o poi.

Gelo

Brinato è il campo, dove tra le spighe
frusciò la mia veste leggera.
Ora dove tu sei
ravvia l’inverno
chiome di ghiaccio alle fontane:
il vento,
per le bianche cattedrali
delle foreste – ànima rotte querele
d’organo, dentro i rami.
Ora sepolti arpeggi
corron sul fondo
dei laghi: contro mute
gelide sponde muoiono,
infrangendosi.

Antonia Pozzi, da Parole, Garzanti.

 

Fammi un disegno del sole  ̶
ché io possa appenderlo in camera  ̶

e far finta che mi scaldo
quando altri lo chiamano “giorno”!

Disegnami un pettirosso  ̶  sul ramo  ̶
così che di sentirlo  ̶  sognerò,
e quando la canzone del frutteto è finita  ̶
di fingere  ̶  smetterò  ̶

Dimmi se è  ̶  caldo a mezzogiorno  ̶
sono i ranuncoli  ̶  a “sfiorare” ̶
o le farfalle  ̶  a “fiorire”?
Poi  ̶  salta  ̶  il gelo  ̶  sopra il prato  ̶
e salta il rosso ̶  sopra l’albero  ̶
giochiamo che questi  ̶  non debbano mai venire!

Emily Dickinson, da Tutte le poesie, Mondadori, traduzione di Marisa Bulgheroni.

 

* In musica: Tom Waits – Cold Cold Ground; Angelo Branduardi – Lamento di un uomo di neve.