I di Indifferenza

I

Non è mai facile riconoscere l’indifferenza vera dalla falsa indifferenza: solo l’indifferente in questione conosce la verità. (Eh? Chi? Che cosa? Di chi stai parlando? Ti sbagli! …)

Il nome rimosso

Ho volutamente confuso le tue iniziali
nell’impasto di molti nomi
ma il lievito della memoria
le evidenzia in una sigla
che ancora mi abbaglia.

Dell’infanzia sopravvive uno scenario di guerra,
in un suo rifugio ho sotterrato
il mio amore per te
temendo che venisse distrutto
ma stento a riconoscerne il mascheramento.

Quando altri ti nominano in mia presenza
mostro un’indifferenza minerale
e mi fingo altrove
simile a un vaso dalla crepa girata
verso il vuoto oltre la finestra.

Al poligono d’addestramento
non miro più alla sagoma romantica
che di spalle mi ti ricorda.
Non mi è concesso di rivelare a chi appartengo
pur avendo sempre il tuo nome
sulla punta della lingua
come un colpo in canna
puntato all’altezza del cuore e
non comprendo perché mi manchi sempre
nonostante il ripetuto segnale di: “fuoco!”

Valentino Zeichen, da Le poesie più belle, Fazi, 2017

* ascoltando Bob Geldof – The Great Song of Indifference
https://www.youtube.com/watch?time_continue=7&v=EQuVvbJ6aPw

Le “non risposte”

lineafredda

Già la vita, di per sé,  tende a darci poche risposte (e spesso  non sono quelle che vorremmo sentire), ma sto notando che anche tra le persone la risposta  è sempre più spesso una non risposta (declinata in varie forme). Diventeremo interpreti di silenzi?

Noi

Abitiamo l’intercapedine buia
tra domande e non risposte
il fiato breve
che scivola tra un grido
e il canto
la linea fredda tra bianco e fango,
quel tempo tra il bene e il male
che si curva con i giorni.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015.

*Ascoltando David Gilmour – There’s no Way Out of Here;  Lou Dillon – Answers and Questions.

Seminiamo rifiuti

bottigliaplastica

Il veleno, all’improvviso

 

Non pensiamo mai a nulla
e seminiamo rifiuti: che cʼè di male?
Fioriranno veleni
che lʼaria imbrogliata ci regalerà.
Ancora non penseremo a nulla
solo ci domanderemo
̶̶  ma avremo ai piedi
scarpe di carbonio traspiranti  ̶
da dove sia arrivato
questo strano mare di veleno.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015

 

 

Basta!

fiorerovinato

Almeno non decentriamo lo sguardo

Guardiamo bene
queste cose,
cose, cose,
scarpe, cose,
cose, giocattoli…
tutto costruito da bambini
che di quel gioco
conoscono soltanto

    l’affamata fatica.

Tratta da Irene Marchi, Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015