Ancora dubbi

«… la nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ch’ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e che non solo il dubbio giova a scoprire il vero […], ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita sa, e sa il piú che si possa sapere (8 settembre 1821) ». Giacomo Leopardi, dallo Zibaldone di pensieri.

«… apprezzo tanto due piccole paroline: “non so”. Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra. Se Isaak Newton non si fosse detto “non so”, le mele nel giardino sarebbero potute cadere davanti ai suoi occhi come grandine e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe chinato a raccoglierle, mangiandole con gusto…» Wislawa Szymborska, dal discorso tenuto in occasione del conferimento del Premio Nobel (1996).

interrogativi su neve1

Ritorno ancora sui dubbi (ne parlavo qui http://lapoesianonsimangia.myblog.it/2015/12/05/dubbi/). Sì, lo ammetto, le certezze non sono il mio forte. Ma (e in questo caso sono sicura al novanta per cento) chi non si trova almeno un po’ a disagio di fronte a qualcuno che sa sempre con dichiarat(issim)a sicurezza cosa è giusto fare o non fare? Di fronte a qualcuno che ha idee chiare su tuttomatutto e non userebbe la parola forse nemmeno sotto tortura? Ammettiamolo: è un po’ destabilizzante tanta, troppa(!), sicurezza. Un sano dubbio a volte può essere perfino utile. Solo uno ogni tanto: anche con i dubbi non esageriamo! Certo, il dubbio, per sua natura, mette in discussione e trasmette la sensazione di un qualcosa perennemente in divenire, e questo può spaventare… forse, mah…

C’é chi

C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.

È lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.

Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.

Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.

E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.

A volte un po’ lo invidio
– per fortuna mi passa.

Wislawa Szymborska, da Basta così, traduzione di Silvano De Fanti, Adelphi, 2012

 

Un appunto
 
La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;

essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;

distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;

stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.

Un’occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;

e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;

e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.

Wislawa Szymborska,  da Attimo, 2002, in La gioia di scrivere – Tutte le poesie (1945-2009), traduzione di Pietro Marchesani.

* ascoltando: Anouk – I Don’t Know Nothing https://www.youtube.com/watch?v=b238QoIurho ; Edoardo Bennato – Abbi dubbi https://www.youtube.com/watch?v=PwcfwApAON8;.