Oggi sono dovuta rimanere, per un po’ di tempo, in un luogo molto triste, non devastante e devastato come le macerie di un terremoto, ma un luogo dove comunque traballa ogni certezza. In un posto così non ti immagini di poter trovare qualcosa di poetico, e invece è arrivato anche lì un attimo di poesia, inaspettato e forse per questo ancora più bello. È arrivato grazie a Marco, che si è seduto vicino a me e a chi era con me e ci ha detto: “Io scrivo canzoni, posso cantarvene una?” E lì, in quel luogo senza alcuna bellezza, tra rumori e silenzio, che lì, in quel luogo, sono entrambi sgraziati, Marco ha cantato sottovoce una canzone d’amore che somigliava molto a una poesia e che terminava con una speranza. Marco deve fermarsi in quel luogo ancora per un po’ e ha un cognome e anche una pagina/blog dove scrive le sue canzoni, ma non sono sicura di poterlo citare per cui non lo farò, però voglio dire coraggio, Marco! Coraggio a te, coraggio a chi ce la fa e a chi non ce la fa, coraggio a chi combatte e coraggio a chi vorrebbe arrendersi, coraggio a chi trema come la terra e con la terra, coraggio a chi crolla ogni giorno dentro di sé, coraggio a chi si ricostruisce e a chi aiuta a ricostruire. Coraggio…
Attieniti alla misura dell’erba
di questo prato che è largo
quanto si stende di verde
è qui che sei approdato, adesso;
ti sei svegliato
hai inforcato gli occhiali
hai calzato le scarpe
hai camminato, perfino:
per questo è plausibile
che ogni soffio di brezza
sia un bacio di Armida
che il prato sorrida
com’è scritto nei libri
Pierluigi Cappello, da La misura dell’erba
* Sto ascoltando: Alanis Morissette – You Learn