Qualcosa di bello (II)

Che cos’è, per te, “qualcosa di bello”?

 

È fiorito l’albero del cortile

Una sfera
pallida e trasparente è caduta
sopra le braccia aperte
dell’albero in attesa.
Una sfera
di fiori brevi più bianchi dell’alba
s’è posata in cortile
tra vorticose pareti.
La sua presenza aerea
la sua improvvisa grazia da immortale
rende felice e disperato
chi la guarda

Daria Menicanti, da Poesie per un passante (1978), in Daria Menicanti – Il concerto del grillo, Mimesis, 2013

♣ ascoltando Peter Green’s Fleetwood Mac – Untitled Instrumental https://www.youtube.com/watch?v=RT4AFYla6QE
(qui, ancora “qualcosa di bello”)

Un regalo e il suo respiro

pianta

 

Ti regalo questa pianta.
Ecco, lei non vede
e non sente, ma ti sente
se tu le accarezzi le foglie,
sente il tuo alito
se le parli.
Lei non sa di essere regalata,
non sa cosa significa la parola
regalare,
passa dalle mie mani alle tue
e starà dove la metti.
Tu non metterla troppo alla luce
ma nemmeno troppo all’ombra,
non darle troppa acqua
ma non dargliene troppo poca.
Lei lo vedi come sta quieta
e è disposta a tutto.
Lascia che le cose accadano
e è disposta a trovare in ogni cosa
qualcosa di bello.

 

Claudio Damiani (San Giovanni Rotondo, 1957), da Il fico sulla fortezza, 2012

*ascoltando Midge Ure – Breathe https://www.youtube.com/watch?v=USFr5VeLQ2o

una pianta

Ancora un altro novembre

quanti novembre ancora

Piccole allegrie di una mattina: trovare in biblioteca l’ultimo libro del tuo poeta preferito (qui sotto!), entrare all’ufficio postale, prendere il numero e accorgerti che tocca già a te, accarezzare un gatto stanco dal miagolio buffissimo. … E sì, è proprio così (lo stai pensando anche tu): è di nuovo novembre…

Novembre, ancora

C’è l’azzurro, quasi bianco in fondo,
dove segue i profili delle creste,
c’è, con l’odore di foglie morte,
questo novembre che tarda a farsi novembre
e poi una mattina aperta, la pulizia delle forme:
davvero, non saprei dire quando le parole cadono lontane,
né come la luce diventi silenzio, questa, per esempio,
su questa facciata che le finestre riflettono muta
o sull’opaco di una mentre sale in bicicletta la strada,
l’intralcio delle borse appese, una fatica già avanti negli anni,
remissiva, desolata. C’è, nella desolazione, un che di candido,
un transito delle cose minute, la ruggine che affiora,
l’erba che spacca l’asfalto. E, dentro il rodere del tempo, tu,
con la tua cuffia pesante, con le tue mani in tasca
e un filo di freddo infilato sotto il maglione.
Mettici anche i pochi metri che ti separano da casa,
un saluto frettoloso e un saluto lasciato cadere
nella luce che non dice altro che sé stessa
e allora, nella mattina aperta, pulita nelle sue forme,
alzi lo sguardo di tutte le volte che non hai guardato.

Pierluigi Cappello, da Stato di quiete – Poesie 2010-2016, BUR, 2016

*ascoltando:  Ivan Graziani – I giorni di novembre https://www.youtube.com/watch?v=CzdJb6nYcLI
Carmen Consoli – Novembre ’99 https://www.youtube.com/watch?v=f8ElT_Ogzzg
Tom Waits – November https://www.youtube.com/watch?v=JeAP1KyPDzM