Sliding Doors (2)

binari

I luoghi della probabilità, dell’altrove, del se fossi stato: li hai mai visitati? Quante cose sarebbero potute accadere o non accadere?

(Nasceva oggi, nel 1923, la poetessa polacca Wislawa Szymborska autrice di questa poesia – ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2015/11/25/la-poesia-wislawa-dal-quotidiano-alluniversale/)

La stazione

Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.

Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.

Hai fatto in tempo a non venire
all’ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.
È scesa molta gente.

L’assenza della mia persona
si avviava verso l’uscita tra la folla.

Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.

A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.

Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.

La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.

L’insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.

È avvenuto perfino
l’incontro fissato.

Fuori dalla portata
della nostra presenza.

Nel paradiso perduto
della probabilità.

Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole.

Wislawa Szymborska, da Vista con granello di sabbia, traduzione di Pietro Marchesani, Adelphi, ,1998

 

Sliding Doors (1) qui, https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2017/11/16/sliding-doors/

*ascoltando Nomadi – Il destino https://www.youtube.com/watch?v=e8YavHV5q4Y

 

 

Sliding Doors

binari

Quante  Sliding Doors  hanno giocato con il passato  di ognuno? Quante dimensioni parallele si sono incrociate  in un solo momento inaspettato?

Vivere è stare infrangendo.
Una o l’altra legge.
Non ci sono alternative:
non infrangere niente è essere morto.
La realtà è infrazione.
La irrealtà anche.
E tra le due scorre un fiume di specchi
che non figurano in nessuna mappa.
In quel fiume le leggi si dissolvono,
ogni trasgressore diventa un altro specchio.

Roberto Juarroz, da Poesia Vertical

 

Un uomo e una donna
non si sono mai visti.
Vivono ben lontani l’uno dall’altro
in diverse città.
Un giorno leggono
la stessa pagina in uno stesso libro
nel medesimo tempo
e medesimo secondo
del primo minuto
della loro ultima ora
esattamente.

Jaques Prévert, da Poesie d’amore e libertà, Guanda Editore

 

A una passante

Ero per strada, in mezzo al suo clamore.
Esile e alta, in lutto, maestà di dolore,
una donna è passata. Con un gesto sovrano
l’orlo della sua veste sollevò con la mano.

Era agile e fiera, le sue gambe eran quelle
d’una scultura antica. Ossesso, istupidito,
bevevo nei suoi occhi vividi di tempesta
la dolcezza che incanta e il piacere che uccide.

Un lampo… e poi il buio!  ̶  Bellezza fuggitiva
che con un solo sguardo m’hai chiamato da morte,
non ti vedrò più dunque che al di là della vita,

che altrove, là, lontano  ̶  e tardi, e forse mai?
Tu ignori dove vado, io dove sei sparita;
so che t’avrei amata, e so che tu lo sai!

Charles Baudelaire, n. XCIII da Tableaux parisiens (Quadri di Parigi), da I fiori del male  e altre poesie, traduzione di Giovanni Raboni, Einaudi

* ascoltando Marillion – This Train Is My Life
https://www.youtube.com/watch?v=drM4PIFINsw