Vediamo un po’…

(Voglio provarci anch’io)

In incognito

Dormo in incognito
per non farmi riconoscere dagli incubi.

Scavano per l’aria come talpe;
hanno un paio d’occhi
larghi e fotofobici.

Sul comodino
il lume acceso mi nasconde.

Pietro Pancamo (Cuneo, 1972), inedito

°ascoltando Metallica – Enter Sandman https://www.youtube.com/watch?v=CD-E-LDc384

Sogni a puntate

 Hai mai fatto un sogno talmente bello da volerlo continuare la notte successiva?

***

per caso mentre tu dormi
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico e tu ridi
ridi senza svegliarti
così soddisfatta del tuo corpo ridi
approvi la vita anche nel sonno
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno

Antonio Porta (Vicenza, 1935-1989), da Come può un poeta essere amato? (Diario ’81-’82), in Invasioni, Mondadori, 1984

°ascoltando Bandabardò – Sogni grandiosi https://www.youtube.com/watch?v=Dthf8mLCKLI

Sogno o son desta?

(Lo so, lo so, più camomilla e meno caffè…)

 

Interpretazioni

Stanotte ho sognato di vivere
un nuovo disagio, no, non dovevo
dare un esame – io,  immatura
disperatamente impreparata–
non c’era la mia auto perduta
nel parcheggio: soltanto il mio nome
non sapevo scriverlo e sbagliavo
vocali o scordavo due lettere

tu lo sai, i sogni son desideri
d’esser persone almeno un poco
risolte, invece Freud è qui che
scuote la testa tutto da rifare
mia cara, mi dice. Prendo atto e
mi esercito, magari domani
va meglio. E tu, che cos’hai sognato?

©Irene Marchi 2022

°ascoltando Bandabardò – Preoccupato Marasma https://www.youtube.com/watch?v=YoQLWzmSX9o

Andata e ritorno (da realtà a realtà e souvenir garantito)

rocking horse

Quando leggo una poesia (che sento sincera, cioè non artefatta) mi muovo dondolando tra la realtà di chi scrive e la mia personale realtà: è un dondolio a volte dolce a volte quasi scalzante. Ma ogni volta scendo a terra con un piccolo (e incorporeo) regalo, che non è una domanda né una risposta: è un insieme delle due cose, che mi fa sentire assolutamente… umana.

E a te, che effetto fa una poesia (sincera)?

***

Cos’è una poesia se non paura,
strombazzata, petalo,
incorporea genealogia?
Cos’è la poesia
se non l’emozione violenta
che produce il punto di partenza
verso il mai visto, l’improbabile
o il tramonto?
Qual è il verso finale,
l’imprecisabile verso finale
che sintetizza l’ansia del ritorno?
Cosa resta della poesia, alla fine,
quando si è pensato tutto,
non si è deciso niente
e solo sopravvivono
domande insicurezze solitudine fallimento dubbi
ossia parole, sogni, niente?

Mempo Giardinelli (Argentina, 1947), da Poesie senza patria, Guanda, 2003, traduzione di  A. Bertoni, R. Bovaia, I. Carmignani

ascoltando Yann Tiersen – La valse d’Amélie https://www.youtube.com/watch?v=07xTvC5a9YQ

Fai bei sogni!

Denys_Sarazhyn

Dipinto di Denys Sarazhyn

Che sogno starà inventando, inseguendo o rimpiangendo la ragazza  del quadro?
(Avrei preferito che sorridesse.)

Chi ama inventa

Chi ama inventa le cose che ama…
Forse sei giunta quando io ti sognavo.
E improvvisamente s’è accesa la fiamma!
Era la brace sopita che si svegliava…
Un nuovo volo sopra le macerie,
nell’aria sorpresa rintoccavano campane,
suonate da quegli angeli speciali
che hanno il dono di far resurrezioni…
Un ritmo divino? Oh! semplicemente
il palpitare dei nostri cuori
che battevano uniti e a festa,
o solitari, con un ritmo triste…
Oh! Mio povero, mio grande amor lontano,
nemmeno sai tu quanto bene fa alla gente
aver sognato… e aver vissuto il sogno!

Mário Quintana (Brasile, 1906 – 1994), da Poesie di Mario Quintana, traduzione di Pierino Bonifazio (2007), Zouk edizioni

***

Quem Ama Inventa

Quem ama inventa as coisas a que ama…
Talvez chegaste quando eu te sonhava.
Então de súbito acendeu-se a chama!
Era a brasa dormida que acordava…
E era um revôo sobre a ruinaria,
No ar atônito bimbalhavam sinos,
Tangidos por uns anjos peregrinos
Cujo dom é fazer ressureições…
Um ritmo divino? Oh! simplesmente
O palpitar de nossos corações
Batendo juntos e festivamente,
Ou sozinhos, num ritmo tristonho…
Ó! Meu pobre, meu grande amor distante,
Nem sabes tu o bem que faz à gente
Haver sonhado… e ter vivido o sonho!

 

∞ ascoltando Bruce Springsteen – Dream Baby Dream
https://www.youtube.com/watch?v=7KgCsTxtKH4

Sogni a colazione (o anche a merenda)

dav

Ce l’hai un sogno da s c a r t o c c i a r e ?

Nutrimento

Per cogliere pochi grammi
di questo cielo,
nellʼora liquida delle sue albe,
potremmo sederci sul muro
fatto di attese mai finite
al limite invisibile di questa terra.
E ancora aspettare,
come i fiori la pioggia,
le gocce che trasudano
da piccoli sogni caldi
appena scartocciati.
Molti di noi scenderanno
da quel muro,
già appassiti nellʼattesa.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di sale, 2015

♥ ascoltando God Is An Astronaut – “Tempus Horizon” https://www.youtube.com/watch?v=zeM9pskZFec

Parlando di sogni

ciapasogni 2

(Un acchiappasogni può sempre servire)

Non rifiutare i sogni in quanto sogni.
Tutti i sogni possono
esser realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è la pietra, quello è la pietra.
A correre nei fiumi non è un’acqua,
ma è un sognare, l’acqua, cristallino.
Maschera i propri sogni
la realtà e dice:
«Io sono il sole, i cieli, l’amore».

Mai però se ne va, mai si allontana,
se fingiamo che sia più d’un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è quel modo che l’anima
ha per non farsi mai sfuggire
quel che le sfuggirebbe se smettessimo
di sognare che è vero quello che non esiste.
Solo muore
un amore se non è più sognato
fatto materia e che si cerca in terra.

***

No rechaces los sueños por ser sueños.
Todos los sueños pueden
ser realidad, si el sueño no se acaba.
La realidad es un sueño. Si soñamos
que la piedra es la piedra, eso es la piedra.
Lo que corre en los ríos no es un agua,
es un soñar, el agua, cristalino.
La realidad disfraza
su propio sueño, y dice:
«Yo soy el sol, los cielos, el amor».

Pero nunca se va, nunca se pasa,
si fingimos creer que es más que un sueño.
Y vivimos soñándola. Soñar
es el modo que el alma
tiene para que nunca se le escape
lo que se escaparía si dejamos
de soñar que es verdad lo que no existe.
Sólo muere
un amor que ha dejado de soñarse
hecho materia y que se busca en tierra.

Pedro Salinas (Madrid, 1891-1951), da Il corpo favoloso. Lungo lamento, Passigli, 2015, raduzione di Valerio Nardoni

∞ ascoltando The Pines feat. John Trudell & Quiltman – Time Dreams https://www.youtube.com/watch?v=1AvlHWiMMaI

Torniamo in un fumetto?

TintinetMilu

Illustrazione di Hergé –Tintin et Milou

Tra le vignette di quale fumetto vorresti risvegliarti, domani?

 

Apprendimento

Si imparava negli album
di Tintin:
combattere i cattivi
era più che un dovere: era uno sport.
Non c’erano zone grigie nel mondo,
solo la linea chiara, il colore nitido.
Un contorno impreciso sarebbe stato
molto più grave di un assassinio.
E un altro insegnamento ancora: non esistono
la vecchiaia e la morte, nemmeno la stanchezza:

le avventure non finiscono mai, la vita
è tutta una continua meraviglia.
Forse dovrei finire
questa poesia con ironia,
spiegando quanto inutile sia la sua lettura
contro gli schiaffi
che stava per darci il destino.
Ma no: ora, in mezzo alla nebbia
più sporca della vita, conforta
l’intelligenza della sua chiarezza,
conforta sapere
che in quel forziere si conserva ancora
la mappa del tesoro: i piani
per sognare un mondo diverso.

©César Rodríguez De Sepúlveda (Madrid, 1968), traduzione di Emanuela Breda

***

Aprendizaje

Se aprendía en los álbumes
de Tintín:
combatir a los malos
era más que un deber: era un deporte.
No había zonas grises en el mundo,
sino la línea clara, el color nítido.
Un contorno impreciso hubiera sido
mucho más grave que un asesinato.
Y otra enseñanza más: no existen
la vejez y la muerte, ni siquiera el cansancio:
las aventuras no se acaban nunca, la vida
es toda una continua maravilla.
Tal vez con ironía
debería acabar este poema,
explicando qué inútil su lectura
contra las bofetadas
que iba enseguida a darnos el destino.
Pero no: ahora, en medio de la niebla
más sucia de la vida, reconforta
la inteligencia de su claridad,
reconforta saber
que aún en aquel cofre se conserva
el mapa del tesoro: los planos
para soñar un mundo diferente.

©César Rodríguez De Sepúlveda

 

S di sogni

Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio, Terre di Mezzo editore, 2017

Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio, Terre di Mezzo editore, 2017

Sognare o non sognare: è questo il dilemma?
No,  conviene sognare, sempre e comunque.

 

Tieniti stretti i sogni

Tieniti stretti i sogni
perché se i sogni muoiono
la vita è un uccello dalle ali spezzate
che non può volare.

Tieniti stretti i sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.

°°°

Hold fast to dreams

Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly

Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow.

Langston Hughes (Joplin, Missouri, 1902 – New York, 1967)

*ascoltando Vangelis – Dream in an Open Place https://www.youtube.com/watch?v=1vGEtow5S7I

(per altre lettere dell’alfabeto qui)

No al disincanto (2)

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C’è sempre troppa salita per caricarsi sulle spalle anche il disincanto.

Invocazione

Che non cresca mai nelle mie viscere
quella calma apparente chiamata scetticismo.

Fugga io dal vizio,
dal cinismo,
dall’imparzialità di spalle contratte.

Creda io sempre nella vita
creda io sempre
nelle mie infinite possibilità.

Mi ingannino i canti delle sirene,
e la mia anima sia sempre un pizzico ingenua.

Che la mia epidermide non somigli mai
alla pelle di un pachiderma impassibile,
gelato.

Pianga io ancora
per i sogni impossibili
per gli amori proibiti
per le fantasie di bambina ridotte in frantumi.

Fugga io dal realismo incorsettato.

Si conservino sulle mie labbra le canzoni,
molte e molto rumorose e con molti accordi.

Nel caso in cui vengano tempi di silenzio.

°°°

Invocación

Que no crezca jamás en mis entrañas
esa calma aparente llamada escepticismo.

Huya yo del resabio,
del cinismo,
de la imparcialidad de hombros encogidos.

Crea yo siempre en la vida
crea yo siempre
en las mil infinitas posibilidades.

Engáñenme los cantos de sirenas,
tenga mi alma siempre un pellizco de ingenua.

Que nunca se parezca mi epidermis
a la piel de un paquidermo inconmovible,
helado.

Llore yo todavía
por sueños imposibles
por amores prohibidos
por fantasías de niña hechas añicos.

Huya yo del realismo encorsetado.

Consérvense en mis labios las canciones,
muchas y muy ruidosas y con muchos acordes.

Por si vinieran tiempos de silencio.

Raquel Lanseros, da Diario de un destello, Rialp, 2006

*ascoltando Wim Mertens – Struggle for pleasure  https://www.youtube.com/watch?v=pybqjwf8w8s

(No al disincanto -1- qui: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/01/13/no-al-disincanto/)