E dopo, se deve arrivare

 

Una metà più una metà?
(Forse è meglio un intero più un intero)

 

 

Prima c’è la solitudine,
nelle viscere e nel centro dell’anima:
questa è l’essenza, il dato di base, l’unica certezza;
che soltanto ti accompagna il tuo respiro,
che sempre ballerai con la tua ombra,
che quella tenebra sei tu.
Il tuo cuore, quel frutto titubante, non deve amareggiarsi con il tuo fato solitario;
lascialo che aspetti senza sperare
ché l’amore è un regalo che un giorno arriva da solo.
Ma prima c’è la solitudine,
e tu sei solo,
tu sei solo con il tuo peccato originale – con te stesso –.
Forse una sera, alle nove,
compare l’amore e tutto scoppia e qualcosa s’illumina dentro di te,
e ne diventi un altro, meno amaro, più felice;
ma non dimenticarti, specialmente allora,
quando l’amore sarà arrivato e brucerai,
che prima e sempre c’è la tua solitudine
e dopo niente
e dopo, se deve arrivare, c’è l’amore.

 

***

 
Primero está la soledad.
En las entrañas y en el centro del alma:
ésta es la esencia, el dato básico, la única certeza;
que solamente tu respiración te acompaña,
que siempre bailarás con tu sombra,
que esa tiniebla eres tú.
Tu corazón, ese fruto perplejo, no tiene que agriarse con tu sino solitario;
déjalo esperar sin esperanza
que el amor es un regalo que algún día llega por sí solo.
Pero primero está la soledad,
y tú estás solo,
tú estás solo con tu pecado original – contigo mismo –.
Acaso una noche, a las nueve,
aparece el amor y todo estalla y algo se ilumina dentro ti,
y te vuelves otro, menos amargo, más dichoso;
pero no olvides, especialmente entonces,
cuando llegue el amor y te calcine,
que primero y siempre está tu soledad
y luego nada
y después, si ha de llegar, está el amor.
 
Darío Jaramillo Agudelo, da Poemas de amor, traduzione di Marta Canfiend (fonte http://www.filidaquilone.it)

°ascoltando Luigi Tenco – Mi sono innamorato di te https://www.youtube.com/watch?v=FTmE1_oogXE

Essere e non essere

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Nessun dilemma in questa poesia, ma una chiarissima preferenza.

 

Più felice sono quanto più lontana
porto l’anima mia dalla sua casa di creta
in una notte di vento quando la luna è chiara
e gli occhi vagano tra mondi di luce

quando io non sono e nessuno è accanto
né terra, né mare, né limpido cielo
solo spirito che vaga senza confini
nell’immenso infinito.

febbraio 1838
Emily Brontë (Thornton – Regno Unito, 1818 – 1848), da Stelle e altre poesie, a cura di Piera Mattei, Via del vento, 2006

*ascoltando Steve Miller Band – Fly Like An Eagle https://www.youtube.com/watch?v=6zT4Y-QNdto

Con una tazza di tè

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Intimità

Posso stare da sola.
So stare da sola.

C’è un tacito accordo
tra le mie matite
e gli alberi là fuori,
tra la pioggia
e i miei capelli diafani.

Bolle il tè,
spazio mio dorato,
mia ambra pura e ardente…

Posso stare da sola.
So stare da sola.
Scrivo a lume di tè.

°°°
Intimitate

Pot să fiu singură.
Ştiu să fiu singură.

E un acord tacit
între creioanele mele
şi copacii de-afară,
între ploaie
şi părul meu străveziu.

Fierbe ceaiul,
zona mea de aur,
chihlimbarul meu pur şi fierbinte…

Pot să fiu singură.
Ştiu să fiu singură.
Scriu la lumina ceaiului.

 

Nina Cassian (1924, Galați, Romania-2014 New York), da C’è modo e modo di sparire – poesie 1945-2007, Adelphi 2011, traduzione di Anita Natascia Bernacchia e Ottavio Fatica

*ascoltando The Adicts – Cup of Tea https://www.youtube.com/watch?v=2bbI0YJdrZY

Davanti (e dietro) a uno schermo

computerComputer, telefoni (prima grandi,  poi piccoli,  poi di nuovo grandi…), insomma schermi, tanti,  tantissimi schermi (a volte anche invisibili). Hanno vinto loro?

Adesso ci sono computer e ancora più computer
e presto tutti ne avranno uno,
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso

 

Now it’s computers and more computers
and soon everybody will have one,
3-year-olds will have computers
and everybody will know everything
about everybody else
long before they meet them.
nobody will want to meet anybody
else ever again
and everybody will be
a recluse
like I am now

Charles Bukowski, da The Continual Condition: Poems

*ascoltando Julian Lennon – Disconnected  https://www.youtube.com/watch?v=VJeP9B3QDEc

Una solitudine che insegna

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In questa poesia, il poeta uruguaiano Mario Benedetti suggerisce che anche nella solitudine si può a volte comprendere l’amore.
Ma davvero si può comprendere l’amore?

Luna congelata

Con questa solitudine
infida
e tranquilla

con questa solitudine
di crepe consacrate
di ululati lontani
di mostri di silenzio
di forti ricordi
di luna congelata
di notte per gli altri
di occhi spalancati

con questa solitudine
inutile
e vuota

si può a volte
capire
l’amore.

***

Luna congelada

Con esta soledad
alevosa
tranquila

con esta soledad
de sagradas goteras
de lejanos aullidos
de monstruos de silencio
de recuerdos al firme
de luna congelada
de noche para otros
de ojos bien abiertos

con esta soledad
inservible
vacía

se puede algunas veces
entender
el amor.

Mario Benedetti (1920, Paso de los Toros, Uruguay- 2009, Montevideo), da El amor, las mujeres y la vida. Poemas de amor

– Ascoltando The Police, So Lonely https://www.youtube.com/watch?v=fz0DFefft2E

(Di altre solitudini: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/05/24/solitudini-cosmiche/; https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2016/10/11/alla-fine-della-fiera/).

Istantanea della mancanza

porta

È una poesia o una fotografia?

Cena intima

Guardo dalla finestra nella notte
Guardo il parcheggio del palazzo

Vedo due luci che entrano
E si fermano di fianco alla mia auto

Accendo con attenzione le candele
e metto la tua canzone favorita

Però nessuno bussa alla porta

Nessuno bussa alla porta

***

Miro por la ventana en la noche
Miro el estacionamiento del edificio

Veo dos luces que entran
y se detienen junto a mi auto

Prendo con cuidado las velas
y pongo tu canción favorita

Pero nadie golpea la puerta

nadie golpea la puerta

Óscar Hahn (Chile, 1938), traduzione da Centro Cultural Tina Madotti Caracas https://cctm.website/oscar-hahn-chile-2/

*ascoltando Elmore James – The Sky Is Crying https://www.youtube.com/watch?v=u7ZC-kv8THk (o in questa versione https://www.youtube.com/watch?v=71Gt46aX9Z4 di Gary B.B. Coleman)


Solitudini cosmiche

spaziojpgSiamo tutti dei pianeti solitari? Cosmiche solitudini che talvolta si incontrano (il problema poi è capirsi).

 

Solitudine di due miliardi di anni luce

Sul piccolo globo esseri umani
dormono si alzano, lavorano
talvolta desiderano avere dei compagni su Marte.

I marziani sul loro piccolo globo
non so cosa fanno
(forse dormicchiano, si alzicchiano, lavoricchiano?).

Talvolta desiderano avere dei compagni sulla Terra.
Questo è assolutamente sicuro.

Gravitazione universale vuol dire
forza d’attrazione della reciproca solitudine.

Il cosmo è deformato
quindi tutti desiderano cercarsi.

L’universo si espande sempre di più
perciò tutti sono incerti.

Alla solitudine di due miliardi di anni luce
inconsciamente ho fatto uno starnuto.

Shuntaro Tanikawa (Tokyo, 1931)

 

*ascoltando The Beatles – Across The Universe https://www.youtube.com/watch?v=R_ApBrVJD48

Alla fine della fiera

solitudine

Un male comune

In queste strade
riempite di gente
          noi
        siamo
          soli
come ogni calzino spaiato
come una ruota di scorta
          soli
come una giostra rotta
come un gatto
quando va a morire.

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015