Una spina

comeunaspina

Scena finale

Ho lasciato la porta mezza aperta
sono un animale che non si rassegna a morire

l’eternità è l’oscura cerniera che cede
un piccolo rumore nella notte della carne

sono l’isola che avanza sostenuta dalla morte
o una città ferocemente accerchiata dalla vita

o forse non sono nulla
solo l’insonnia
e la brillante indifferenza degli astri

deserto destino
inesorabile il sole dei vivi si alza
riconosco quella porta
altra non c’è

ghiaccio primaverile
e una spina di sangue
nell’occhio della rosa

°°°

Escena final

he dejado la puerta entreabierta
soy un animal que no se resigna a morir

la eternidad es la oscura bisagra que cede
un pequeño ruido en la noche de la carne

soy la isla que avanza sostenida por la muerte
o una ciudad ferozmente cercada por la vida

o tal vez no soy nada
sólo el insomnio y la brillante indiferencia de los astros

desierto destino
inexorable el sol de los vivos se levanta
reconozco esa puerta
no hay otra

hielo primaveral
y una espina de sangre
en el ojo de la rosa.

Blanca Varela (Perù, 1926 – 2009), traduzione di Stefano Bernardinelli, in Poesia n. 294 Giugno 2014: “Blanca Varela. Crocifinzioni”, Crocetti Editore

*ascoltando Yann Tiersen – Rue des Cascades https://www.youtube.com/watch?v=A1dQEjXKimw

Una spinaultima modifica: 2019-04-23T07:59:58+02:00da irenesettanta
Reposta per primo quest’articolo