Che cosa manca?

         che cosa manca

Le risposte: spesso non si trovano  e troppo spesso  non sono quelle che volevamo…

(le tre poesie sono mie, tratte da Irene Marchi,  La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

La lista

Il pane  il latte  i fiori
il tempo  la voglia  il lavoro
gli sguardi  le mani  le risposte.

                                Le risposte.

Nemmeno negli angoli bui
̶  in quelli troppo in luce
non ci sono mai state   ̶

troverai risposte
tra polvere e false cortesie.

Il pane il latte i fiori
                              le risposte

sempre lì, nella lista
delle cose che mancano. 

                    

Quelle stupide domande (t’ama? non t’ama?)

Tanto, mai ci amava,
stupida margherita:
che avevi da chiedere sempre
con le tue ali ballerine?
Ché, sempre,
ne rimaneva una
con quel
            non
trapiantato nel cuore.
 

Risposta

Sconosciuta, la parola,
ma, pronti, sinonimi infiniti
pallidi di scuse:
«Avrei voluto ma si è persa…
destinazione sbagliata…
non è stata salvata…
domanda non capita…
il tempo non mi basta…».

Risposta,
             lʼutopia
in questo mondo (s)connesso.

 

* ascoltando Paul Simon – Questions For The Angels https://www.youtube.com/watch?v=ymJAyekVxjQ

La parte in ombra

la parte in ombra

Oggi un post un po’ particolare… È uscita in questi giorni la mia seconda raccolta di poesie, La parte in ombra,  pubblicata da Edizioni Ensemble (di Roma), che ringrazio per la fiducia!

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Perché La parte in ombra? Lo spiego nella pagina introduttiva che riporto qui sotto.

 
“Te ne sei accorto anche tu? Sembra quasi un obbligo: apparire sempre brillanti, sicuri, decisi, determinati, pronti a cogliere ogni opportunità, realizzati, appagati…
Ma in realtà non ci sentiamo sempre così (anzi, ci sentiamo così molto raramente). Allora perché non mostrare anche le nostre insicurezze, i nostri momenti di difficoltà?
Tu non ti senti mai confuso, scoraggiato, depresso, sbagliato, inadeguato, brutto (e pure cattivo), rifiutato, abbandonato, fuori luogo, fuori stagione, fuori del tutto?
La parte in ombra parla di queste zone meno luminose che fanno comunque parte della vita di tutti, prima o poi. Lo sforzo di travestirle a tutti i costi da punti luce  può essere sfiancante, dannoso, e quasi sicuramente inutile.
La risposta che meccanicamente ci ripetiamo a vicenda: «Va tutto bene!» è molto spesso una bugia: pensare positivo è giustissimo (anche se questo suggerimento può anche essere fastidioso a lungo andare), talvolta doveroso, ma ci sono momenti in cui può essere molto più liberatorio e costruttivo ammettere che bene non va proprio nulla. E poi si potrà ripartire.
Ma come sempre aggiungo un forse (o anche due) perché non ho mai avuto né ho tuttora alcuna certezza”.

Grazie se hai letto fin qui!

(Il  libro è acquistabile direttamente al sito della casa editrice https://www.edizioniensemble.it/prodotto/la-parte-ombra/ –  su Amazon https://www.amazon.it/parte-ombra-Irene-Marchi/dp/8868812762/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1540384413&sr=1-1 oppure è ordinabile nelle librerie).

Uno smartphone? No, un caleidoscopio

caleidoscopio

… e per una volta non ti sentirai dire: “… il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile”.

 

Libertà allo specchio

Basta telefoni!
Un caleidoscopio
dovremmo comprare
̶  non servirà neppure fare la fila  ̶
per essere padroni almeno
di pochi movimenti
e finalmente dagli specchi
non distogliere lo sguardo:
niente è giusto
niente è sbagliato
solo             fiori         pazzi
senza  un                comando.
 

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018

*ascoltando Dick Dale – Misirlou https://www.youtube.com/watch?v=-y3h9p_c5-M

Dieci (a volte undici)

insiemidisgiunti

Domanda: in una scala da uno a dieci, quanto è difficile che A capisca B e che B capisca A?

 

Come mille altri (stupidità di due persone)

Così
               restiamo,
aridi canti
e senza musica:

stupide disarmonie
                        di dispetto
cullano
il silenzio
                      che vince.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (la mia seconda raccolta di cui parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

*ascoltando The Smiths – Oscillate Wildly
https://www.youtube.com/watch?v=gXLJElH_OR4

Un po’ di polvere

Edward Hopper, Stanza a Brooklyn, 1932, olio su tela, 85 x 72,5 cm, Boston, Museum of Fine Arts

Edward Hopper, Stanza a Brooklyn, 1932, olio su tela, Boston, Museum of Fine Arts

Conosci la quotidiana lotta contro la polvere?

Ci sono pensieri

Ci sono pensieri
che non se ne vanno mai
– e mai vuol dire mai –
si appoggiano leggerissimi e insolenti
                                                    sulle tue ciglia
come la polvere che ritorna
ogni giorno ogni giorno ogni giorno

 
ti scivolano negli occhi
                               sulla bocca
– hanno il sapore del sale –
                               sulle mani
e provi a mandarli via
ma come la polvere ti ingannano:
scompaiono  un attimo
poi  ricadono
leggerissimi – e vincitori –
                                       sulle tue ciglia
ogni giorno ogni giorno ogni giorno.
 

IreneMarchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (la seconda raccolta di cui parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

*ascoltando Ligabue – Ho messo via https://www.youtube.com/watch?v=g3QHaSwYrxA

Due minuti di non saggezza

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Questa mattina mi è arrivata la mail di un’amica  che ipotizzava l’idea di smetterla per un po’ (solo per un po’) di essere sempre solo saggi e saggi e saggi e ancora saggi. Ho pensato che fosse un’idea meravigliosa e di averne un bisogno estremo. E così ho cominciato subito (a smettere di cercare di mantenermi costantemente saggia) e ho scritto queste righe decisamente poco sagge. Giusto per prenderci un caffè. Buona giornata con un attimo in meno di saggezza!

 

Solo due minuti

Posa i tuoi pensieri saggi
– posali in un angolo lontanissimo dalla Terra –
vesti il tavolo di leggeri fogli colorati
accendi le note che ti ballano nel sangue
– ci sarà un passo di danza per ogni tuo dolore-
ridi per ogni errore su cui hai già pianto troppo.
Posa tutti  i tuoi pensieri saggi, poi  ti riprenderanno,
ma tu posali,
                 almeno per il tempo di un caffè.

 Irene marchi, da La parte in ombra, 2018, Edizioni Ensemble, (ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

 

* ascoltando Bob Marley – Three Little Birds
https://www.youtube.com/watch?v=j3EOVe-8coE

 

Il nostro colore

iltuocolore

Mimetizzarci a volte è utile, ma alla lunga potremmo non ricordarci più come siamo davvero.

Il  nostro colore

Chiudo gli occhi e provo ad ascoltare
il colore
il mio
nascosto sotto  strati di anni
                                       di vetrine
                                       di sorrisi dovuti.
Mi sta urlando il colore
il mio
quello che ancora respira
– chiudi gli occhi anche tu? Ascòltati.
Voglio essere il colore che sono
macchiata, diversa, non mʼimporta,
la regola del camaleonte mi sta cancellando.
E tu, dove sei?
Con che cosa ti stai confondendo?

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

* ascoltando Cyndi Lauper – True Colors

colori

Solo un nome

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«[…] Si deve diventare un’altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere.»

Etty Hillesum  (tratto dal 9 luglio 1942, in Diario 1941-1943)

Sarebbe bello ritornare bambini: voltarci leggeri verso il suono che corrisponde al nostro nome. Senza alcun pezzo di questi scafandri che ci siamo messi addosso con gli anni, fatti di giri di parole e certezze troppo simili a luoghi comuni. Sarebbe bello poter esibire solo un nome e il nostro sguardo.

Come ti chiami?

Solo il mio nome
mi sta nelle tasche,  tondo
come una certezza.
Chiedimi: «Come ti chiami?» e ti saprò rispondere
– rotoleranno timide ma svelte le lettere –
altro non ti so dire
– potrebbe aprirsi il vuoto
                         sotto il peso di un’affermazione –
o forse anche una supplica ti saprò accennare:
«…  torniamo semplici?».
                           Come ti chiami?

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

 

*ascoltando Lynyrd Skynyrd – Simple Man

(parlando ancora di nomi, qui:https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/03/16/limportanza-di-chiamarsi-per-nome/).

Dov’è il cuore?

cuore

Dove sta il cuore? Davvero in mezzo al petto o attorcigliato nei nostri pensieri? Chi comanda che cosa?

P.S.  Una volta mi è capitato di sentire (con l’ecografo) il ritmo del mio cuore  e, subito, mi è venuto in mente Jimi Hendrix quando comincia a suonare e scalda la chitarra: “Cominciamo bene!” ho pensato…

Dov’è il cuore?

Batte il cuore
sussurra corre  scavalca
brucia il cuore
strazia soffoca impazzisce
chiede aiuto il cuore
pianopoifortepoiurla.
Chiede il cuore
chiede
chiede
chiede

Tace il cuore.
Ma dov’è il cuore?

IreneMarchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018 (la mia seconda raccolta: ne parlo qui https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/06/19/la-parte-in-ombra/)

 

*Ascoltando Lou Reed – Rock and roll heart https://www.youtube.com/watch?v=zHE11zEp618; The Jimi Hendrix Experience – Purple Haze https://www.youtube.com/watch?v=cJunCsrhJjg