Risorse naturali

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Aspetta

Se non ce la fai più
siediti sull’erba
e aspetta,
potrebbe raggiungerti
– bagnato di nuvole –
quel raggio di sole.
Al risveglio, comunque,
ti abbraccerà
la rugiada.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

*ascoltando Jeff Beck – Morning Dew  https://www.youtube.com/watch?v=_AsHvTZASFk

Che cosa fai lì?

 

canta

Dov’è la tua (bella) voce?

 

Perché non canti?

Vorrei chiederti perché
non liberi il suono delle nuvole
tra i tuoi pensieri cadute:
dove hai chiuso le note
che ti sfiorano da sempre?
Perché non canti?
Ricordati dell’albero
che dà voce al vento,
e della neve che è musica
nei suoi cristalli di silenzio.
Non nasconderti,
dov’è la tua voce?

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

*ascoltando Cat Stevens –  If You Want To Sing Out, Sing Out https://www.youtube.com/watch?v=1UbyQ2aoZAo

Nudi

nudi

« ànima  s. f. [dal lat. anĭma (la versione femminile di animus, con il significato di spirito) da ricondurre al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento (…)» (da Vocabolario Treccani)

Nudi

A terra gli abiti
e tutte le definizioni
– salirà il  vento che strappa la paura –
balleremo sopra le distanze
rideremo dentro agli occhi

solo nude
le anime si possono parlare.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

 

*ascoltando Van Morrison – Into the Mystic https://www.youtube.com/watch?v=pbZf8GY1-Ag

Nonostante tutto

 

fiorerubatojpg

Nonostante tutto, è di nuovo primavera.

Nonostante tutto, proviamo a non farci male.

Un soffio

Vorrei essere
un profumo
leggero, tra i frammenti
di nuvole e cielo

solo un soffio
– vorrei essere –
di musica, presente
anche nel silenzio.
Ma in quello che posso essere
vorrei soltanto non farti male.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

*ascoltando Brian Eno & Harold Budd – First Light –  https://www.youtube.com/watch?v=GXUA6WaT5j0

Come una nuvola

anche una stella

Fatti nuvola

Il tempo t’insegnerà
a essere nuvola:
cambierai forma nel vento
senza aspettare il tramonto
per sentirti colore.

Fatti nuvola
per sfiorare gli alberi
per vedere meglio ogni cosa
per sorridere nel buio

e fatti nuvola – se vuoi –
anche per piangere.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

Il momento difficilissimo che stiamo vivendo offusca un po’ tutto:

ciò che non riguarda “l’essenziale” passa (giustamente) in secondo piano, e penso che questo ci possa insegnare molto. Spero che non ce lo dimenticheremo quando torneremo alla “normalità”.

Nel frattempo restiamo a casa! #Iorestoacasa con la poesia che, in genrale, sa fare compagnia e a volte sa anche consolare. Ieri è  uscita la mia terza raccolta di poesie “L’uso delle parole e delle nuvole”, edita da Cicorivolta Edizioni (che ringrazio anche qui  per la fiducia): è una raccolta più “morbida” rispetto alle prime due. Lascio qui sotto la nota introduttiva e la copertina…  grazie se hai letto fin qui!

Nota introduttiva
Tutte le poesie di questa raccolta ruotano in qualche modo
attorno alle parole (quelle dette e non dette, scritte e non scritte, le parole che ci definiscono o in cui non ci riconosciamo più, quelle che rimangono con noi o quelle che vorremmo cancellare, e così via) oppure al cielo, e in particolare alle nuvole (e a tuttele loro manifestazioni: pioggia, neve, rugiada…).
Ho voluto raccontare una sorta di antitesi tra l’uso delle parole, capaci talvolta di ferire o comunque spesso incapaci di far stare bene (perché male utilizzate, se non addirittura assenti) e l’uso delle nuvole. Ma che cosa vuol dire l’uso delle nuvole? Mi riferisco alla possibilità di trarre consolazione, o semplicemente di trovare ascolto e compagnia, da questi elementi naturali. E proprio dalle nuvole vorrei imparare un linguaggio delicato, lieve, privo di aggressività.
Sono certa di non essere da sola in questa ricerca, perciò,
sebbene queste poesie nascano da un vissuto o da un punto di vista inevitabilmente personali, mi rivolgo, sempre, a un tu universale che spero si possa ritrovare (anche soltanto per un attimo) tra queste righe.
Irene Marchi

L_USO_DELLE_PAROLE_E_DELLE_NUVOLE_cover_web*ascoltando  Peter Green – Slabo Day https://www.youtube.com/watch?v=INOVuZQsxKQ

Faccine che ridono, faccine che piangono

idiozie

A che cosa serve la domanda Come stai? se quando la facciamo non abbiamo alcun interesse ad ascoltare la risposta (vera)?  Sì, d’accordo, ormai la facciamo tutti in modo automatico Ehi, ciao, come va?  e giù con le solite frasi fatte in risposta e in contro risposta.  Ma a che servono, veramente?  Forse soltanto ad accrescere il senso di solitudine…
Secondo me Come stai? può anche essere una bella domanda, ma  solo quando siamo disposti ad ascoltare (o a cercare) la vera risposta.

Avrei dovuto (ascoltare)

Avrei dovuto
ascoltare
quello sguardo
perché – ora lo so – urlava così:
Vorrei un aiuto per capire
il freddo
che mi soffoca, vorrei un aiuto
adesso
(non venerdì ore 18.30 terza seduta pagare alla segretaria)
vorrei un aiuto
prima che si dica
– Avrebbe avuto bisogno di un aiuto.

Avrei dovuto (ascoltare).

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

*ascoltando The Beatles – Help! https://www.youtube.com/watch?v=2Q_ZzBGPdqE

Resisti

filo

Se hai voglia di osservare puoi scoprire dei tesori inaspettati  nei luoghi più impensati.
Anche per questo, resisti.

 

Non cadere

Sii grato al mattino
che scioglie il buio
nero di ogni notte
sii grato
alle nuvole
di novembre
che piangono
luce
sul filo del tuo sperare.

E resisti.

Non cadere, non ancora:
stringi  quel filo
bagnato di luce.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

*ascoltando Edvard Grieg, Il mattino da Peer Gynt – Suite per orchestra, Nr. 1 (Op.46)
https://www.youtube.com/watch?v=IQxMXixxhzI

(Ancora sul non arrendersi: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/08/27/la-cura/)

Non regalare poesie

non poesie

 

Non regalare poesie

Leggile, le poesie, ti fanno bene
sono come vitamine
come una carezza al gatto
come il primo gelato ad aprile
 
leggile – scrivile, se ti scappano –
ma non regalare poesie: sarai preso per matto,
Belle! – ti diranno, bene che vada,
e capirai che non le hanno lette
 
perciò leggile, le poesie, ti fanno bene,
ma regala caramelle.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

*asoltando Joe Satriani – Ten Words https://www.youtube.com/watch?v=tyHfkYJb7lA