Che cosa penserebbe un alieno?

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Nell’ordine di apparizione (delle poesie) incontriamo: amore come dolore, amore come rischio e perdita di ogni difesa, amore come un vento che scompiglia ogni cosa, amore da evitare con una strategia mirata. Se un alieno le leggesse, immaginerebbe questo Amore come un qualcosa di veramente terribile, una sciagura come poche, ma, tutto sommato… ci importa davvero cosa penserebbe un alieno (ché già con i nostri pensieri umani abbiamo qualche problema)?

Indizi

Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.

Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.

Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.

Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.

Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!

Marina Cvetaeva, da Poesie, traduzione di Pietro Antonio Zveteremich

 

Trincee

Sì, ho detto di sì.
Ho lasciato entrare
il cavallo di Troia.
Con lui il tormento,
il forestiero assetato.
Anonimo lui, apparizione.
La mia mano racchiudeva
gli oracoli,
la voragine.
La mia mano di linee,
millenaria e piccina
aperta a ospitare
l’odio e l’amore.

ho detto di sì.
Ho esposto la mia tenda
sotto il sole.
Le mie orecchie sopportavano
le bombe e le ingiurie.
E la mia mano racchiudeva
una città morta
da non dimenticare.
Da allora,
un cervo attento al pericolo
mi abita.

Carmen Yáñez (Santiago del Cile, 1952), traduzione di Raffaella Marzano

 

L’amore

Come il vento che trova
una fessura
e si infila nella casa
e scompiglia tutto
libri
bollette
poesie
così entra
nella vita
l’amore.

Niente è uguale a partire da allora,
quel caos
è la felicità.

Ma un giorno bisognerà riordinare.

Sei fortunato se non tocca a te.

Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 1959), da Ondata di gelo, 2007

 

Amore

La regola è questa:
dare solo l’essenziale,
ottenere il massimo,
non abbassare la guardia,
mettere i colpi a tempo,
non arrendersi,
e non combattere corpo a corpo,
non scoprirsi in alcuna circostanza
né scambiare colpi con il sopracciglio ferito;
non dire mai “ti amo”, sul serio,
all’avversario.
È la migliore strategia
per essere eternamente infelice
e vincitore
senza rischi apparenti.

Eduardo Lizalde (Città del Messico, 1929)

*ascoltando Vangelis – Love Theme from BladeRunner https://www.youtube.com/watch?v=C9KAqhbIZ7o