Se la strada non c’è

Se la strada non c’è, che cosa si fa?

 

Strada

La strada non c’è.

Da qui in poi, speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c’è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato,
ma come tutto ciò che è.
Dal futuro
dai suoi pericoli,
alla mia vita presente,
fino all’ignoto che segue,
all’oscurità che segue.
Oscurità
è solo assenza di luce.
Da qui in poi, speranza.
La strada non c’è.
Perciò
la costruisco mentre procedo.
Ecco la strada.
Ecco la strada, e porta con sé, impeccabili
innumerevoli domani.

Ko Un (Corea del Sud, 1933), da  Fiori d’un istante, traduzione di Vincenza D’Urso, Editrice Cafoscarina, Venezia, 2005

°ascoltando Uriah Heep – Out On The Street https://www.youtube.com/watch?v=iouXmzO-6SM&t=9s

Domani e poi domani e poi domani ancora…

 

rugiada copia

Aspetta

Se non ce la fai più
siediti sull’erba
e aspetta,
potrebbe raggiungerti
– bagnato di nuvole –
quel raggio di sole.
Al risveglio, comunque,
ti abbraccerà
la rugiada.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

ascoltando Ólafur Arnalds –Tomorrow’s Song   https://www.youtube.com/watch?v=SGCQKquVSUM&feature=emb_title

Camminare

Piove. Ma smetterà.

Gli anni sono sassi che rotolano
in discesa
tra le risate dei gatti
e uscite posteriori.
Il catrame sotto i piedi ha la sua storia da raccontare
il catrame in bocca ha le sue nuvole di sogni.
Oggi ho comprato un paio di scarpe rosse
belle come l’assenza
capaci di confondere i miei passi
con i miei desideri.
Mi stringo nella mia giacca bretone e comincio a camminare
sulle storie altrui
soffiando le nuvole di catrame
mentre piove
ma smetterà.

Vincenzo Costantino (Cinaski), da Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare, Marcos y Marcos, 2010

*ascoltando Vasco Rossi, Un senso https://www.youtube.com/watch?v=AhtW6Fm8jNQ

Direzione obbligatoria

avanti

Come si fa a tornare indietro nel tempo? Ah… dici che non è possibile?
Allora non resta che andare avanti.

Non c’è ritorno.
Però ci sono alcuni movimenti
che si assomigliano al ritorno
come il fulmine alla luce.
È come se fossero
forme fisiche del ricordo,
un volto che torna a formarsi tra le mani,
un paesaggio sprofondato che si reinstalla nella retina,
cercare di misurare ancora la distanza che ci separa dalla terra,
tornare a verificare che gli uccelli continuano a vigilarci.
Non c’è ritorno.
Ciò nonostante,
tutto è una aspettativa all’incontrario
che cresce all’indietro.

Roberto Juarroz, da Poesía Vertical, traduzione di Alessandro Prusso

 

È una curiosa creatura il passato
E a guardarlo in viso
Si può approdare all’estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l’incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

Emily Dickinson, poesia n.1203 da Tutte le poesie, traduzione di Marisa Bulgheroni, Mondadori

* ascoltando Litfiba – Prendi in mano i tuoi anni https://www.youtube.com/watch?v=htMO1ShgwLk