Dorme?

C’è un’ortensia in giardino: la chiamiamo la bella addormentata, perché rispetto alle sue compagne ogni anno cresce lentamente e fa pochissimi fiori di un colore anemico tendente al verde chiaro.  Eppure l’altra sera, mentre annaffiavo, la bella addormentata mi ha emozionata con due piccoli fiori decisamente azzurri, e soprattutto con questa foglia a cuore (sì… grazie anche alle lumache voraci). Dunque non è affatto addormentata!

***

S’è addormentato il mio cuore?
Alveari dei miei sogni,
non lavorate più? È secca
la noria del mio pensiero,
sono vuoti i bigoncioli,
nel girare, d’ombra pieni?
No, che il mio cuore non dorme.
Il mio cuore è desto, è desto.
Né dorme né sogna, guarda,
i limpidi occhi aperti,
segnali lontani e ascolta
a riva del gran silenzio.

Antonio Machado (Siviglia, 1975-1939), da Poesie Scelte, Arnoldo Mondadori Editore, 1987, traduzione di Oreste Macrí

°ascoltando Joe Grushecky and the Houserockers – I’m Not Sleepinghttps://www.youtube.com/watch?v=VCVz7Vlvyo4&t=3s

Evanescenze

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Ci credi ai fantasmi?

Ogni amore è fantasia

Ogni amore è fantasia;
inventa l’anno, il giorno,
l’ora e la sua melodia;
inventa l’amante e anche
l’amata. Non è una prova
contro l’amore che l’amata
non sia mai esistita.

Antonio Machado (1875-1939), da Altre canzoni a Giuomar

 

Un’ombra

Giocava a scacchi e gli piaceva
mangiare nei ristoranti orientali,
i classici, le gambe delle ragazze,
il succo di pomodoro, la dolcezza,
il ciclismo, il coraggio e i cavalli.
Odiava gli  oscuri intriganti,
l’usura, la meccanica e il Basic,
e non ha mai negoziato con i commercianti
e con gli “ismi” inventati dai mediocri.
Io lo amavo pazzamente, ma un giorno
si stancò di immaginarmi diversa
e se ne andò. Come tutti i fantasmi.

Amalia Bautista (Madrid, 1962), da Cárcel de amor, 1988

 

Una donna

Il viso d’una donna, i biondi lineamenti,
i suoi occhi liquidi nell’intatta e calma
forma, la bellezza vi si riconosce e la sensualità
ne emana come appetire una pesca. Tra la gente,
al sole, apparsa e sparita se n’è andata.

Riccardo Bacchelli, da Poemi lirici, 1914

*ascoltando Yann Tiersen – L’absente https://www.youtube.com/watch?v=9wIbylO24gE

Cercare (e poi trovare, non trovare, perdersi)

Batte la luce in cima
alla montagna,  vedi…
Senza volere,  rimugino
ma non so che cosa…
Non so cosa ho perduto
o cosa non ho trovato (…)
 
Fernando Pessoa, tratto da Batte la luce in cima (Bate a luz no cimo), da Poesias

un po' di luce

Cercare una cosa

Cercare una cosa
è sempre incontrarne un’altra.
Così, per trovare qualcosa,
bisogna cercare quello che non è.

Cercare l’uccello per incontrare la rosa,
cercare l’amore per trovare l’esilio,
cercare il nulla per scoprire un uomo,
tornare indietro per andare avanti.

La chiave del cammino,
più che nelle sue biforcazioni,
il suo incerto inizio
o il suo dubbio finale,
è nel caustico umore
del suo doppio senso.
Si arriva sempre,
ma da un’altra parte.

Tutto passa.
Però al contrario.

Roberto Juarroz (1925-1995), da Duodécima Poesía vertical, 1991

 

Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza. Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro.
Morto è il sole…
Che cerchi, poeta, nel tramonto?

Antonio Machado (1875 – 1939), da  Soledades, 1903

*ascoltando  Franco Battiato – E ti vengo a cercare https://www.youtube.com/watch?v=eeo_iXWKB4I

Domande di un lunedì

il-suono-della-cascata

 Esiste una verità afferrabile? C’è qualcosa che non cambia? C’è un punto fisso in quello che sappiamo di noi, in quello che pensiamo di essere?

(Tutto nelle nostre anime)

Tutto nelle nostre anime
è governato da una mano misteriosa.
Incomprensibili, mute,
nulla sappiamo delle anime nostre.
Le più profonde parole
del sapiente c’insegnano
quello che ci insegna il sibilo del vento quando soffia,
o il suono dell’acqua quando scroscia.

Antonio Machado, Renacimiento, in Soledades, galerias y otros poemas, LXXXVIII, Madrid, 1909.

*Ascoltando  Nick Drake – One Of These Things First (1970)
“(…)I could have been a whistle, could have been a flute
A real live giver, could have been a boot.
I could have been a signpost, could have been a clock
As simple as a kettle, steady as a rock.
I could be even here
I would be, I should be so near
 I could have been, one of these things first
I could have been, one of these things first”.

Fine e inizio

 

tramonto

Lo spettacolo del cielo invaso dai colori di un tramonto  difficilmente può lasciare indifferenti.
Anche perché questi colori ci suggeriscono  quella famosa frase domani è un altro giorno: a ogni tramonto  seguirà un’alba e quindi, in ogni caso,  un nuovo inizio.
Tra l’arancio e il rosa di quel cielo ci si può trovare ancora una speranza, proprio lì, dietro a quella sfumatura più scura.  Forse è anche per questo che il tramonto ci piace: qualcosa finisce, sempre… Ma qualcosa può iniziare.

Tramonto

Versa il 20 maggio 1916

Il carnato del cielo
sveglia oasi
al nomade d’amore

Giuseppe Ungaretti, da L’allegria, in Il porto sepolto.

 

Eccola, questa sciocca felicità

Eccola, questa sciocca felicità
Con le sue finestre bianche spalancate sull’orto!
Sopra lo stagno, uguale a un cigno purpureo
Naviga silenzioso il tramonto.

Salve, mia pozzanghera d’oro
E voi betulle capovolte nell’acqua!
Dal tetto una banda di cornacchie
Canta i Vespri alle stelle.

Laggiù oltre i giardini
Dove fiorisce la vitalba
Una soave ragazza vestita di bianco
Accenna delicate canzoni:

E il freddo notturno si distende sui campi
Come una sottana celeste.
O mia cara, mia sciocca felicità,
Tenere e fresche guance di una volta!

Sergej A. Esenin (Kostantinovo,1895-1925), da Poesie, Traduzione di Giuseppe Paolo Samonà, Garzanti, 1981.

 

Rosseggiante rosseggia
impietoso
il sole  ̶
Vento d’autunno.

Matsuo Bashō

 

Nuda è la terra

Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,

e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza…Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;

sopra i monti lontani sangue ed oro…
Morto è il sole…Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Antonio Machado (Siviglia 1875-1939), da Soledades, 1903

 

*Asciltando: Neil Young – California Sunset