Un sorso di libertà

(Né etichette né prezzo almeno su queste bottiglie)

***

Se si potesse imbottigliare
l’odore dei nidi,
se si potesse imbottigliare
l’aria tenue e rapida
di primavera
se si potesse imbottigliare
l’odore selvaggio delle piume
di una cincia catturata
e la sua contentezza,
una volta liberata.

Salvatore Toma, da Bestiario salentino del XX secolo, in Canzoniere della morte, Einaudi, 1999

°ascoltando Bert Jansch – Bitternhttps://www.youtube.com/watch?v=nAMB7ky2Ud8&t=18s

Verso novembre

 

mele di settembre

Nelle “Correzioni e aggiunte al vocabolario degli accademici della Crusca” del 1869, compare la voce Autunnare: passare, godere l’autunno. Quindi… stai autunnando bene?

***

 

Autunnando

Ma tu lo senti nel vento il rosso
profumato delle mele di settembre?
È dolce come un bacio rubato
per amore e più intenso – quasi –
del retrogusto grigio della tua paura
dimmi, lo senti leggero nel vento
ancora un soffio di bellezza?
©IreneMarchi2022

°ascoltando Van Morrison – Autumn Golden Day – https://www.youtube.com/watch?v=73PrxdAfZ2A&t=156s

Confidenze con l’aria

Come stai respirando?
C’è abbastanza luce nel tuo respiro?

 ***

A volte l’amore c’entra poco
con i corpi e pure con le anime,
è una cosa tra te e la luce,
una confidenza con l’aria,
un’intimità con i tuoi passi,
con i segreti del tuo respiro.
Non ti allontani e non ti avvicini
a nessuno, ti scorre un sorriso
silenzioso tra le braccia,
è tua, è solo tua questa grazia.

Franco Arminio, da Una luce più grande, in Studi sull’amore, Einaudi, 2022

°ascoltando  Gabriel Yared – C’est le vent, Betty https://www.youtube.com/watch?v=A9dJWO25VB4

Schiuma (di plastica)

«Non coltivate eccessive illusioni che la decadenza dell’Occidente trovi la sua controtendenza in un originale capovolgimento, che i piedi gommati prendano il posto dovuto alla testa e inventino nuovi passi danzanti». Valentino Zeichen da Apocalisse per acqua, in Gibilterra, 1991

Isola di Roatan - Honduras, Mar dei Caraibi - foto di Caroline Power

Isola di Roatan – Honduras, Mar dei Caraibi – foto di Caroline Power

Già… le future generazioni che cosa diranno (e vedranno)?

Mandato

Per la comune sopravvivenza,
dite addio ai luoghi esotici,
e fate solenne promessa
di non rivederli mai più
affinché le scie dei jet
non sfregino ancora il cielo,
intossicando gli angeli
che volano a quelle quote.
Poiché vi hanno sottoposto
al lavaggio del cervello
maledirete
l’impostura del bianco
e l’indotta fobia dello sporco.
Stramaledirete il bagnoschiuma,
lo shampoo e lo scialacquare
detersivi nel mare
che arrossisce per pudore.

E in calce vi malediranno
le future generazioni.

Valentino Zeichen (Fiume 1938- Roma 2016), in Ecologiche, da Poesie 1963-2014

(http://www.letteratura.rai.it/articoli/valentino-zeichen-apocalisse-per-acqua/21114/default.aspx)
*ascoltando Ben Harper – Excuse Me Mr https://www.youtube.com/watch?v=zZEGhcekgHw

Sai dirmi dove?

to forget forgot forgotten

… E poi le parole, dove vanno le parole? E gli sguardi?
Chissà se c’è un dove per ogni cosa.

 

Sono aria i sospiri e vanno via nell’aria.
Sono acqua le lacrime e se ne vanno al mare.
Ma, ragazza, quando l’amore si dimentica
sai dirmi dove va?

 

Los suspiros son aire y van al aire.
Las lágrimas son agua y van al mar.
Dime, mujer, cuando el amor se olvida
¿sabes tú adónde va?

Gustavo Adolfo Bécquer (Siviglia, 1836-Madreid 1870), da Rimas (rima n. XXXVIII  di 86 poemi brevi).

*ascoltando Peter Gabriel – I Don’t Remember  https://www.youtube.com/watch?v=87yl5pbF-ZI

Ricette poetiche

purple

Tre etti di libertà e due di fantasia, un bicchiere di pioggia viola, una manciata di nuvole (meglio se quelle del tardo pomeriggio) e un pizzico di follia (meglio se inguaribile): mescola con leggerezza e fai lievitare le parole nell’aria.

 

Prendete una parola? prendetene due
fatele cuocere come se fossero uova
scaldatele a fuoco lento
versate la salsa enigmatica
spolverate con qualche stella
mettete pepe e fatele andare a vela.

Ora dove ve n’andrete?
A scriver davvero? A scriver?

Raymond Queneau (Le Havre, 1903 – Parigi, 1976), da Il cane con il mandolino, 1965

 

 

La materia della poesia

                                      Per Salah Stétié

C’è una sostanza delle cose che non
si perde quando le ali della bellezza
la toccano. La perdiamo di vista, talvolta,
girando gli angoli della vita; ma
lei ci insegue con il suo desiderio
di permanenza, e viene a contaminarci
con l’infezione divina di una febbre di
eternità. I poeti lavorano
questa materia. Le loro dita estraggono
il caso da dentro chi va
loro incontro, e sanno che l’improbabile
si trova nel cuore dell’istante,
nell’incrocio di sguardi che
la parola della poesia traduce. Leggo
ciò che scrivono; e dalla fiamma che
i loro versi alimentano si leva
un fumo che il cielo disperde, in
mezzo all’azzurro, lasciando appena un
eco di ciò che è essenziale, e permane.

Nuno Júdice, da La materia della poesia, 2015, traduzione Chiara De Luca, Ed. Kolibris

*ascoltando Peter Green – The Supernatural https://www.youtube.com/watch?v=YoasUjXBkm8