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violoncello

 

 

SEI SUITES DI BACH per violoncello solo
lo strumento più simile alla voce umana.
Vuoto e silenzio intorno,
ogni suono un miracolo,
niente immagini o inganni
da vedere niente:
è il racconto monotono e stupendo
del nostro andare –
tu lo sai verso dove.
Io non so se mi piace
tutta questa bellezza.

Anna Maria Carpi, da La macchia dell’origine, in E tu tra i due chi sei, Scheiwiller, 2007

 

♥ ascoltando JS Bach – Sei Suite per Violoncello solo (Pau Casals – 1936) https://www.youtube.com/watch?v=ePPMrX4YtkM&t=2162 e Nick Drake – ‘Cello Song https://www.youtube.com/watch?v=h4y8WGOJu_c

Che cosa ascolti?

foto murales musica

Oggi passeggiamo tra cinque linee (infinite)

 

La musica ascoltata con te
resterà sempre con noi.

Il grave Brahms e l’elegiaco Schubert,
alcuni canti, la terza sonata di Chopin,

quartetti dal suono
che lacera il cuore (Beethoven, gli adagi)

e la tristezza di Šostakovic, che
non voleva morire.

I grandi cori nelle passioni di Bach
– come se qualcuno ci chiamasse

ed esigesse da noi la gioia,
pura e disinteressata,
la gioia in cui la fede
è qualcosa di ovvio.

Certi frammenti di Lutosławski
fuggitivi come i nostri pensieri.

I  blues di una cantante di colore
ci trafiggevano come acciaio lucente –

anche se ci avevano raggiunto in strada,
in una brutta città polverosa.

Le marce di Mahler che non hanno fine,
la voce della tromba che apre la Quinta sinfonia

e la prima parte della Nona
(talvolta tu la chiami « malheur »!).

La disperazione di Mozart nel Requiem,
i suoi concerti per pianoforte sereni,

che meglio di me cantarellavi
– ma ciò lo sappiamo bene.

La musica ascoltata con te
tacerà insieme a noi.

Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 1945), da Dalla vita degli oggetti – Poesie 1983-2005, Adelphi, 2012, traduzione di Krystyna Jaworska