Il sistema “(dis)fessscion”

 

La nausea

So di fabbriche
che sputano borse con il certificato
so di fabbriche di schiavi:
valgono meno di poche lettere
incise sopra a un bottone.
So che si indaga la contraffazione
ma so che nulla ci importa
di prigionieri dentro a un capannone
«Capirai, una borsa val bene una vita!».

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale editore, 2015

°ascoltando Tangerine Dreams – No Happy Endings – https://www.youtube.com/watch?v=EcfPedfJNDQ

Un luogo così

 

Un luogo così: disarmato, franabile, ma vuoto e sereno. Dice che è in ognuno di noi, quindi non dobbiamo cercare lontano, andiamo…

***

 

Non inghiotto piú carboni ardenti
come fossero sorsi d’acqua pura,
ho imparato ad andarmene
prima di bruciare viva,
io qui sto in una comunità di alberi
che mi precede nel silenzio,
e so di un luogo dentro ognuno di noi
piú piccolo della capocchia di uno spillo
disarmato e solo, franabile
ma dove quando hai perso tutti,
come in una nevicata, posata la neve,
non c’è nient’altro che la sorpresa,
il nuovo mondo vuoto e sereno
le mani inoperose la schiena leggera,
e benedetta sia la scoperchiatura che fa la gioia.

Chandra Candiani da Primavera, in Pane del bosco. 2020-2023, Einaudi, 2023

°ascoltando Edvard Grieg, Il mattino, da Peer Gynt – Suite per orchestra, Nr. 1 (Op.46)
https://www.youtube.com/watch?v=IQxMXixxhzI

Tutto in (dis)ordine

blog di poesia - disordinata-mentejpg

(In ordine o no?)

 

In disordine
 
che mai vorrà dire
essere in ordine?
lo diceva la mia bisnonna:
una retina sui capelli prima di dormire
(sai, la piega…)
trucco unghie e colori in sintonia con l’incarnato?
dunque è questo essere in ordine?
poi gli armadi l’auto la dispensa
(e attacchi di panico sotto controllo)?
E se essere in ordine fosse solo poter dire
so chi sono? in questo caso
mi arrendo, signore e signori,
e mi dichiaro in disordine
 
©irene.marchi.2024

°ascoltando Lili Haydn Performing Maggot Brain (Funkadelic) – Live 2011 – https://www.youtube.com/watch?v=APP6-4i_pR4

Non fa una piega

(Davvero non fa una piega il pensiero espresso in questa poesia)

Oh meteorologia!

Il fascino discreto degli amori non corrisposti
come un colpo di fulmine in assenza di metà fulmine
non potrà mai smettere d’amare chi non ama.
Oh meteorologia! Cielo sempre uguale
mai a confronto il prima e il dopo
sull’unilaterale amore splende sempre uguale
al neon il sole, non accadrà tramonto di un astro
mai sorto, mai lasciata mai essendo stata
avvistata.

Vivian Lamarque, da Il nome degli amanti, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando René Aubry– Soleilshttps://www.youtube.com/watch?v=0Fs8U9FLzeU

Forse

blog di poesia area bambini

Potendo, che cosa diresti alla bambina o al bambino che sei stat*? Io, forse (e sottolineo forse), le direi così:

 

brava bimba, bimba bella

se io non fossi così stanca
verrei a prenderti  correndo
lì dove ora ti trovi
e ti darei la mano urlando
dai, che fai? è ora
di svegliarsi, di uscire è l’ora
brava bimba, bimba bella
se io non fossi così stanca
ti rivelerei  il finale, ti risparmierei
l’evitabile l’inutile e l’incerto
e invece
ho troppi anni addosso
e ho smesso di correre da tempo
ormai  ti sei persa
brava bimba, bimba bella
io ti lascio

©irene.marchi.2024

°ascoltando (a ripetizione) Janis Joplin – Little Girl Blue
https://www.youtube.com/watch?v=rX8hOw31wCQ

Ingredienti e procedimento

           (e un pizzico di sale)            

 

Ricetta

Prendete un poeta non seccato,
un fiore e una nuvola di sogno,
tre gocce di tristezza, un tono ambrato,
una vena che sanguina terrore.
Quando l’impasto già bolle e ribolle,
versate luce di un corpo di donna,
condite con un pizzico di morte:
un amor di poeta questo impone.

José Saramago, da In quest’angolo di tempo, in Le poesie, Feltrinelli, 2018, traduzione di Fernanda Toriello

°ascoltando John Renbourn – Scarborough Fair – https://www.youtube.com/watch?v=S46nREvG-1g

Il nostro unico mondo

 

il pesce al vecchio liceo sc

Questo è il primo anno  che mi succede: a metà febbraio,  mi ritrovo a raccogliere le ultime foglie che hanno tardato a cadere dagli aceri, mentre tra l’erba già sono fiorite numerose le primule e le pratoline. È una cosa normale? Non credo sia normale, purtroppo (e neppure primule e pratoline lo credono: gliel’ho chiesto e hanno risposto che no, è tutto fuorché normale).

***

 

Io sono dei vostri, alberi, sono dei vostri
animali eleganti, io sono dei vostri. Credetelo.
Sono dei vostri. Ci separa soltanto un fiato infantile,
ma lo so, lo so, sono io tutto quel
manto, sono io il tronco e lo storno e il
falco. Ci separa un niente, colore, capello,
piccolo piccolo nome: l’impianto del
respiro è solo apparente diverso.
Ci guarderemo fraternamente.
Io sarò migliore.
Larga come l’andare d’un fiume
grande, ci capiremo con l’albero e col seme,
capiremo l’insetto e la grandine.
Risplendiamo. Adesso.
Essere il mondo, voglio. Sentirmi
a casa nel cosmo. E le maree saranno
la strada del gonfio cuore. Sarà d’amore
se cresco. Se avanzo o calo. Sarà d’amore.
E luce voglio. Cosi m’impétalo, che mi spensiero,
che rido mentre corro, come la rondine,
mi moltiplico a stelo, gocciolo, mi biforco,
mi alzo e tramonto, mi slargo, mi infaldo,
divento cima e svetto, mi innevo e frano.
Tutto questo io voglio, dolcemente, perché
fuori dell’umano il dolore è uno sparo
minimo e la più gran parte è ridere,
mi pare, il grande canto.
Lo senti il firmamento? Com’è sereno!
Anche noi siamo dentro.
Abbiamo polverine nelle vene, antiche come il cielo,
sono disciolte nel sangue, hanno dentro
l’impronta d’un andare semplice e grande,
come le grandi sfere. Abbiamo sfere nel sangue,
cartine geografiche con strade d’argento
e vedute telescopiche fino ad
Aldebaran. Abbiamo Vega nel sangue
la stella prodigiosa, e istruzioni precise
per il viaggio per l’appontaggio
e coraggio abbastanza per ogni volo.

Mariangela Gualtieri, da Predica ai pesci, in Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi, 2003

°ascoltando God Is an Astronaut – Fall from the Stars
https://www.youtube.com/watch?v=PUYzG3nEljE

Senza definizioni

calicantus2Che fatica doversi  sempre definire, dover sempre dimostrare qualcosa, sostenere  il peso della propria costante inadeguatezza. Se invece fossimo un fiore…

***

Calicantus

spettinata come un fiore di calicantus
vorrei  portarmi addosso il suo profumo
sicura almeno in questo
 
profuma come il fiore di gennaio, direbbero
e non chiederebbero altro
nessuna dimostrazione
nessuna definizione
 
è solo un fiore di calicantus,
va bene così com’è

©irene.marchi.2024

°ascoltando  Ólafur Arnalds – We Contain Multitudeshttps://www.youtube.com/watch?v=CzShsG8JLBY

Taxi!

(…Tàaaxiii!)

Ho chiamato un taxi

ho chiamato un taxi
− sto aspettando; anche tu? − per tornare
al punto di partenza non m’importa
se  uno giallo o un black cab o uno spaziale
l’ho chiamato − deve arrivare − lo pagherò
per tornare lassù con il mio groviglio
di ora lo so con la mia cartellina di ecco perché
là dove l’io è cominciato: ché ora farei meglio
ora forse sarei l’io giusto sulla giusta strada
con le risposte pronte e i nervi saldi
– anche una borsetta d’autostima, piccola –
ho chiamato un taxi – maledizione, quanto ci vuole? –
 
ho chiamato un taxi
spero di non aver sbagliato numero

©irene.marchi.’24

°ascoltando  René Aubry – Replay  –  https://www.youtube.com/watch?v=rjcpgWa6SqQ

Preferenze più o meno evidenti

 

Ci sono tanti modi per esprimere vicinanza, affetto, pensiero, preferenza. Questa delicata poesia ce ne illustra uno:

 

Da bere,  con il bicchiere

A volte a qualche sua pianta
preferita, per festeggiare
dà da bere con il bicchiere
le pare le faccia più
piacere, come un darsi
del tu dopo anni di cauti
pronomi, innaffiatoi
distanziati, educati.
Come dirle: oggi ho scelto
te, per le altre non ce n’è.

Vivian Lamarque, da Poesie con le foglie, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando Chapelier fou – Darling, darling, darling
https://www.youtube.com/watch?v=EkflmyBEXvI&t=9s