Cartoline?

Le cartoline sono ormai cose di un altro tempo: chi scrive più una cartolina, oggi? Eppure era bello aprire la cassetta della posta e trovarne una con il nostro nome scritto in stampatello, anche se il messaggio era un semplice Saluti da quiPerché una cartolina implicava una ricerca pensata apposta per qualcuno. Decisamente cose di un altro tempo.

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Sono in possesso di una bella collezione
di cartoline che non ho potuto consegnare.
Messe in rigoroso ordine alfabetico.
Saluti dalle ferie, firmati da unti politici,
tradimenti d’amore in stampatello,
consigli pratici: ti prego, non dimenticare
di chiudere il gas. Tutto ciò che lega
gli umani. Scritture spigliate che si sperperano,
altre puritane che si allungano in basso.
E tutti questi bei volti annullati:
Adenauer, Franco, il triste re di Grecia
che timbravano ancora un pezzo dopo
che era in esilio. Anche pellicani e tulipani
non mancano alla mia collezione.
Ma una cartolina mi è cara in modo particolare,
fu imbucata a New York, ha fatto il giro del mondo
senza liberarsi del suo messaggio.
Dice il testo: Non ti perdono.
Mai.

Michael Krüger (Wittgendorf, 1943), da Il coro del mondo, Mondadori, 2010, traduzione di Anna Maria Carpi

°ascoltando  Mark Knopfler – Postcards From Paraguay – https://www.youtube.com/watch?v=2_wcFUbXExk