“Che ne sapevo…”

Dipinto di Hülya Ozdemir

Senti come profuma di colore questa poesia!

 

Ci sono rocce desolate
sulla Badisco alta
giostrellate da un vento
profumato di rosmarino
e di erbe selvagge.
Un lontanissimo giorno
mi stesi a prendere il sole
a precipizio sul mare
illuso di possedere
il cielo e la terra.
Quasi quasi m’assopivo
se non c’era
il garrire alto del rondone
a volte urtante
a volte lento come d’estate
il miracolo dei papaveri.
Mi girai di lato
ammaliato da un maggiolino
a guardarlo con occhi di lente
da vicino. Mi pareva
una terrena stella vivente
amori impenetrabili segreti…
che ne sapevo
che tu eri già nata
dov’eri
e che le tue labbra di vela
i tuoi occhi
la tua smania di vivere
brillavano più dei suoi colori?

Salvatore Toma (Maglie, 1951 – 1987), da Canzoniere della morte