Come una nuvola

anche una stella

Fatti nuvola

Il tempo t’insegnerà
a essere nuvola:
cambierai forma nel vento
senza aspettare il tramonto
per sentirti colore.

Fatti nuvola
per sfiorare gli alberi
per vedere meglio ogni cosa
per sorridere nel buio

e fatti nuvola – se vuoi –
anche per piangere.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Edizioni, 2020

Il momento difficilissimo che stiamo vivendo offusca un po’ tutto:

ciò che non riguarda “l’essenziale” passa (giustamente) in secondo piano, e penso che questo ci possa insegnare molto. Spero che non ce lo dimenticheremo quando torneremo alla “normalità”.

Nel frattempo restiamo a casa! #Iorestoacasa con la poesia che, in genrale, sa fare compagnia e a volte sa anche consolare. Ieri è  uscita la mia terza raccolta di poesie “L’uso delle parole e delle nuvole”, edita da Cicorivolta Edizioni (che ringrazio anche qui  per la fiducia): è una raccolta più “morbida” rispetto alle prime due. Lascio qui sotto la nota introduttiva e la copertina…  grazie se hai letto fin qui!

Nota introduttiva
Tutte le poesie di questa raccolta ruotano in qualche modo
attorno alle parole (quelle dette e non dette, scritte e non scritte, le parole che ci definiscono o in cui non ci riconosciamo più, quelle che rimangono con noi o quelle che vorremmo cancellare, e così via) oppure al cielo, e in particolare alle nuvole (e a tuttele loro manifestazioni: pioggia, neve, rugiada…).
Ho voluto raccontare una sorta di antitesi tra l’uso delle parole, capaci talvolta di ferire o comunque spesso incapaci di far stare bene (perché male utilizzate, se non addirittura assenti) e l’uso delle nuvole. Ma che cosa vuol dire l’uso delle nuvole? Mi riferisco alla possibilità di trarre consolazione, o semplicemente di trovare ascolto e compagnia, da questi elementi naturali. E proprio dalle nuvole vorrei imparare un linguaggio delicato, lieve, privo di aggressività.
Sono certa di non essere da sola in questa ricerca, perciò,
sebbene queste poesie nascano da un vissuto o da un punto di vista inevitabilmente personali, mi rivolgo, sempre, a un tu universale che spero si possa ritrovare (anche soltanto per un attimo) tra queste righe.
Irene Marchi

L_USO_DELLE_PAROLE_E_DELLE_NUVOLE_cover_web*ascoltando  Peter Green – Slabo Day https://www.youtube.com/watch?v=INOVuZQsxKQ

Come le nuvole

siamonuvoleCome le nuvole non possiamo fermarci. Andiamo e corriamo, all’improvviso piangiamo, poi ci trasformiamo e (mai uguali) ripartiamo. Andiamo e corriamo, piangiamo, andiamo…

Siamo nuvole
i nomi complicano la tessitura
ma siamo nuvole,
notturne mattiniere
dipende,
oltraggiose spaurite
candide sprezzanti,
cavalieri e cavalcature
bastimenti e animali
siamo pronte
a dissolverci con fierezza
in quel tutto pacatissimo
del cielo ultimo
che ci affida il mondo.
Siamo nuvole
cambiamo vita di frequente
lì, sopra il disordine della realtà
il fondo
sereno delle cose,
la pioggia
la sete.

Chandra Livia Candiani, da Fatti vivo, Einaudi, 2017

*ascoltando Sheryl Crow, Run Baby Run https://www.youtube.com/watch?v=Htq3Gl1TpHg