Non mangiarti le parole

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Tutti ottimi consigli…

Dieta linguistica

Usa ogni giorno verbi di movimento.
Evita i pronomi riflessivi.
Non parlare tra virgolette.
Evita il perché, il però ed il cioè.
Taci con maggior frequenza.
Non pronunciare parole che non sanno di niente.
Non parlare di diete durante i pasti.
Non parlare allo specchio e se lo fai
non aspettarti che lo specchio ti risponda.
Non aprire mai una parentesi che non puoi chiudere.
Ringrazia a digiuno.
Sospira in sospensivo.
E metti quel che hai scritto in ginocchio.

°°°

Dieta lingüística

Use cada día verbos de movimiento.
Evite los pronombres reflexivos.
No hable entre comillas.
Evite el porque, el pero y el o sea.
Calle con más frecuencia.
No pronuncie palabras que no sepan a nada.
No hable de dietas durante las comidas.
No le hable al espejo y si lo hace
no espere que el espejo le responda.
No abra nunca paréntesis que no pueda cerrar.
Dé gracias en ayunas.
Suspire suspensivo.
Y ponga lo que ha escrito de rodillas.

Juan Vicente Piqueras, da Vigilia di restare, traduzione di Raffaella Marzano, Multimedia ed., 2017

*ascoltando Neil Young – Words (Between the Lines of Age) https://www.youtube.com/watch?v=XwbkKBqE2Yw

So ben poco

 steccato

Come bisogna muoversi tra la gente?
Come bisogna parlare?
Chi ci capirà?

 

Solo così

So ben poco.
Ciò che mi hanno insegnato
e le mie esperienze personali
bastano appena per un pugno di verità.
Le ripeto tra la gente
che in apparenza la pensa come me,
e le colloco
tra me e gli altri come uno steccato,
dietro cui i miei pensieri particolari
si muovono al sicuro.
Non temo di parlare in pubblico,
ma definire le cose
in quanto tali, esattamente,
esige forza.
Devi essere aperto
come una ferita,
perché il vero nome delle cose
è nascosto
sotto il primo, il secondo e
il terzo strato delle parole
o ancora più in fondo.
Non è possibile scavare
di continuo nel proprio intimo
senza conseguenze durature
e inoltre è perfino inutile
guidare teste che corrono a vuoto
e forestieri, giunti da lontano,
attraverso una miniera,
ricca di metalli che
nemmeno apprezzano.
Soltanto
per non dimenticare chi sono,
e per coloro
che senza questo alimento
non riescono a vivere,
penetro spontaneamente
come il simbolico pellicano
nel mio cuore tenebroso.
Così intendo questo mondo.
E non so vivere
diversamente.
Tutto il resto è sonno
e nulla.

Kajetan Kovič (1931, Maribor-Slovenia), traduzione di Jolka Milič

*ascoltando Pink Floyd – Hey You https://www.youtube.com/watch?v=TFjmvfRvjTc