Cose (che forse erano) importanti

fantasmiChe cosa sto/stai/sta/stiamo/state/stanno trascurando?

Io non so cosa sia più importante:
la dolcezza speziata del caffè amaro
mescolata al gusto della prima sigaretta del mattino
o l’odore di pesce e barche verniciate di fresco.
I vestiti sbiaditi sul filo fra i mandorli in fiore
o i monti che li mettono in risalto…
No, nulla di ciò, ma tutte queste cose insieme
rivelano che ho trascurato qualcosa
e che la sua presenza mi tormenterà per il resto della vita
perché l’ho ignorato mentre era qui.

Henrik Nordbrandt (Frederiksberg -Danimarca, 1945), da Vicinanze, in Il nostro amore è come Bisanzio, traduzione di Bruno Berni, Donzelli Poesia, 2000

*ascoltando Lucio Battisti – Ho un anno di più https://www.youtube.com/watch?v=e_kvC8ZI55g

Che sbadata!

panni

Dedicata a chi ha smarrito qualcosa, qualcuno, il senso, sé stesso…

Quello che avevo dimenticato

Sbadata:  per un tempo infinito
ho dimenticato la luce
negli occhi di un abbraccio

ho lasciato   ̶  non so su quale treno   ̶
il morbido ascolto
di chi c’è e non ha orologio

ho smarrito – eppure ci tenevo- la pace
che muove i panni stesi al sole

ho perso un ramo di calicanto
dentro a un libro. Che ho riaperto oggi,
stupida sbadata.

©Irene Marchi – 2016

calicanto1

 

* ascoltando Le traiettorie delle mongolfiere – Gianmaria Testa