Eco e Narciso sono tra noi

 

narcisi

Un mito sempre attuale

«Ciao, come va, stai bene?»

«… bene?»

«Hai chi ti ascolta o ti senti spesso sola?»

«… spesso sola?»

«Anchʼio, terribilmente… se vuoi torno a trovarti.
Che dici, sì o no?»

«…no? »

. . .

Ah, già, dimenticavo:
Eco è una di quelle che si è rovinata la vita
cercando invano di farsi capire.

©IreneMarchi2020

*Secondo Ovidio, Giove notando l’attitudine di Eco per il pettegolezzo, la spinse ad intrattenere sua moglie Giunone in modo da distrarla dai propri amori furtivi. Giunone però si accorse dell’inganno, e la punì togliendole l’uso della parola e condannandola a dover ripetere solo le ultime parole che le venivano rivolte o che udiva. Così, quando la ninfa si innamorò perdutamente di Narciso, non potendogli parlare e confessare il suo amore, riuscì solo ad innervosirlo ripetendo le ultime parole che lui pronunciava facendogli pensare che fosse uno scherzo e che lo stesse prendendo in giro. Narciso, stanco della ragazza se ne andò lasciandola sola. La ninfa pianse fino a prosciugarsi e di lei non rimase che la voce che riecheggia ancora oggi per le montagne.

ascoltando Ólafur Arnalds – Still / Sound https://www.youtube.com/watch?v=3CKQ5mD9peI&feature=emb_title

“L’eco di un’assenza”

absence

“(…) l’eco di un’assenza” è, secondo me, un verso molto bello e suggestivo: l’eco di ogni assenza, ad ognuno di noi, può raccontare qualcosa di diverso.

Poesia quasi metafisica

Dicono io sia un composto d’acqua e di carbonio
ma nessuno mi racconta il prima e il poi
né da dove vengano musica e parola
nessuno mi dice il ritmo e la domanda
che a oltranza si ripete e non consegue
né acqua né carbonio né risposta
appena un sussurro di maree
e le sabbie le onde la cadenza
e il vento dal mare e la breve lagnanza
di chi acqua e carbonio appena lascia
in ogni poesia l’eco di un’assenza.

°°°

Poema quase metafisico

Dizem que sou uma organização de água e de carbono
mas ninguém me diz o antes e o depois
nem de onde vem a música e a palavra
ninguém me diz o ritmo e a pergunta
que sem cessar se repete e não encontra
nem água nem carbono nem resposta
apenas o sussurro das marés
e as areias as ondas a cadência
ou o vento que vem do mar e a breve queixa
de quem água e carbono apenas deixa
em cada poema o eco de uma ausência.

Manuel Alegre (Augeda, Portogallo, 1936), da Nada está escrito, Dom Quixote 2012,
traduzione di Chiara De Luca (fonte: http://poesia.blog.rainews.it/2015/02/la-poesia-portoghese-manuel-alegre/)

*ascoltando  Pink Floyd – Echoes https://www.youtube.com/watch?v=KBca3xf-j3o