Un luogo così

 

Un luogo così: disarmato, franabile, ma vuoto e sereno. Dice che è in ognuno di noi, quindi non dobbiamo cercare lontano, andiamo…

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Non inghiotto piú carboni ardenti
come fossero sorsi d’acqua pura,
ho imparato ad andarmene
prima di bruciare viva,
io qui sto in una comunità di alberi
che mi precede nel silenzio,
e so di un luogo dentro ognuno di noi
piú piccolo della capocchia di uno spillo
disarmato e solo, franabile
ma dove quando hai perso tutti,
come in una nevicata, posata la neve,
non c’è nient’altro che la sorpresa,
il nuovo mondo vuoto e sereno
le mani inoperose la schiena leggera,
e benedetta sia la scoperchiatura che fa la gioia.

Chandra Candiani da Primavera, in Pane del bosco. 2020-2023, Einaudi, 2023

°ascoltando Edvard Grieg, Il mattino, da Peer Gynt – Suite per orchestra, Nr. 1 (Op.46)
https://www.youtube.com/watch?v=IQxMXixxhzI

Fragili e forti (?)

fragile1

Sarà vero che la fragilità nasconde una forza? (Speriamo di sì.)

 

Dentro il fiume
non essere risoluti
balbettare e inciampare
lasciare l’adozione terrestre
senza alleanze navigare
faccia al cielo
il corpo battello.
Lasciarsi guardare
dalle luci celesti,
la franchezza della paura
è un nadir
che cura i polsi
e regola le direzioni.
Se ti senti frantumabile
hai un punto di forza
da cui sentire.

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete, Einaudi, 2020

♥ ascoltando Fabrizio de André – Amico fragile https://www.youtube.com/watch?v=5mkNp_iozh4