Wild

wild cat

Agli spiriti liberi si può lasciar passare ogni dimenticanza o abbandono (?). Sì… ma solo se sono gatti.

***

 

Paesaggi con gatto assente

Tre
 
Quando ci siamo trasferiti
in una casa ai margini del bosco
la mia gattina l’ha ripigliata il selvatico.
Segue i sentieri di fiuto di buono,
i corridoi di volo degli uccelli,
il disegno odoroso di passaggi notturni.
E si è beatamente scordata
del gomitolo colorato
e di me, qui a scrivere sul tavolo vuoto.

Donata Berra, da La linea delle ali, Manni, 2022

°ascoltando  The Jimi Hendrix Experience – Stone Free · https://www.youtube.com/watch?v=66COu2TpcyQ

Chi dirige il gioco?

Proprio come scriveva Michel de Montaigne a proposito della sua gatta  (nell’Apologia di Raymond Sebond): «Quando gioco con lei, come faccio a sapere che non sia lei che gioca con me?».

***

 

Miao

Considerami.
Siedo qui come Tiberio,
imperscrutabile e maestoso.
Io lascerò che il “Non oso”
attenda il “Vorrei”
e sopporterò lo strimpellare
della tua piccola chitarra
perché tu sei il mio gufo
e mi nutri col latte.
Perché bagnarmi la zampa?
Tienimi in una borsa
e nessuno saprà la verità.
Ho familiarità con le streghe
e all’inferno ho maggiori possibilità di te
perché posso ballare sui mattoni ardenti,
saltare per tutta la tua altezza
e atterrare su quattro zampe.
Sono il servo del Dio vivente.
Venero a modo mio.
Guarda in queste pietre verdi socchiuse
e segui le tue luci riflesse
nel buio.
 
Michel, Duc de Montaigne, lo sapeva.
Tu non giochi con me.
Io gioco con te.

Mark Haddon, da Il cavallo parlante e la ragazza triste e il villaggio sotto il mare, Einaudi, 2005, traduzione di Elisa Biagini

 

°ascoltando Francesco Baccini – Penelope – https://www.youtube.com/watch?v=tgsn8llcbkQ&t=137s

Loro dormono

(Io li invidio, i gatti. Anche tu?)

 

È tranquillo qui. I gatti
poltriscono, ognuno
nel suo posto prediletto.

Il geranio si inclina da questo lato
per vedere se sto scrivendo di lui:
testa tutta petali, gambi
bruni, e quei ventagli verdi.
Come vedi,
sto scrivendo di te.

Accendo la radio. Sbagliato.
Non deve esserci nessun suono
in questa stanza, tranne
quello di una voce che legge una poesia.
I gatti chiedono
Il topo di campagna, di Theodore Roethke.

La casa si accomoda sul fianco
per un sonnellino.
So che siete con me, piante
e gatti — ma anche così ho paura,
seduta al centro della possibilità
perfetta.

Jane Kenyon (Stati Uniti, 1947-1995), da The boat of quiet hours, 1986

°ascoltando Gino Paoli – La gatta https://www.youtube.com/watch?v=r0MjJ9s3mIY

miciajpg

Buone stelle!

Oggi solo una parola:

auguri!

***

 

Anno vecchio, anno nuovo

preferisco le stelle,
ma non le vedo
tra gli artificiali
fuochi

come un gatto
mi spavento del rumore
e di questi comandati balli
vestiti da sera,
travestiti da allegria.

Perché festeggiamo in una notte
quello che detestiamo ogni giorno?
Il tempo che passa
lo vorrei celebrare
potendo dire che nel cielo
vedo solo
soltanto le stelle

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale Editore, 2015

 

♥ ascoltando The Fifth Dimension – Aquarius – Let The Sunshine In https://www.youtube.com/watch?v=vbCH5lnZ6sA

Un buon life coach

 

L’autostima (!) dei gatti: ne vogliamo parlare? Va bene, i gatti con quel loro spirito saltellano attraverso sette vite, ma io mi accontenterei anche solo di una piccolissima parte, per affrontare la mia metà di vita. Anche tu vorresti un gatto-life coach?

 

Tutti i gatti lo credono

Nerofumo e smeraldi, sulla vetta
di una colonna un gatto mi contempla
risibilmente piccolo, ma già
convinto di essere un dio.
 
luglio 1963
 
Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – 1995), da Città come (1964), in Il concerto del grillo, Mimesis Edizioni, 2013

Cose che si imparano (2)

 miaoouuuuoooouuu

Imparare
 
Saper andare via
è un’arte
che s’impara col tempo
oppure devi essere un gatto:
con un balzo

– elegantissimo e muto –

torni a essere randagio.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 2020

♦ ascoltando Mina – Non gioco più https://www.youtube.com/watch?v=X6Ke4XriXTQ

(Le cose che si imparano – parte prima sono qui:https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2021/06/14/cose-che-si-imparano/)

Che cosa vedi?

gattone gastone

Che cosa ci vedi nella foto qui sopra?

a – Una pantera nella foresta della Malesia

b – Un gatto nero su un acero

c – Nulla di speciale

Risposta:

è Gattone-Gastone, che gira in giardino da quando mio padre non c’è più e dorme sempre sulla panchina dove lui si sedeva a leggere il giornale. Gattone-Gastone è una delle mie briciole di quasi-magia (o di quasi-pazzia, ok…). Quali sono, invece, le tue briciole di magia?

In altre parole

Gli egiziani adoravano i gatti
spesso ci si facevano seppellire insieme
invece che con le donne
e mai coi cani

ma ora
qui da noi
scarseggiano
i sapienti
di tal fatta

benché ottimi gatti
ozino ancora
in grande stile
nei vicoli
dell’universo.

circa
la nostra discussione di stasera
a proposito di
non so più che,
non importa
quanto infelici
ci ha fatti
sentire

ricorda piuttosto
che da qualche parte
c’è un
gatto
che trova
il suo spazio
con grazia
deliziosa

in altre parole
la magia persiste
fuori di noi
per quanto
ci sforziamo
di spezzarla.

°°°

In other words

The Egyptians loved the cat
were often entombed with it
instead of with the women
and never with the dog

but now
here
good people with
good eyes
are very few

yet fine cats
with great style
lounge about
the alleys of
the universe.

about our argument tonight
whatever it was
about
and
no matter
how unhappy
it made us
feel

remember that
there is a
cat
somewhere
adjusting to the
space of itself
with a delightful
grace

in other words
magic persists
without us
no matter what
we may try to do
to spoil it.

Charles Bukowski, da
La canzone dei folli – Poesie II, 2000, (Bone Palace Ballet: New Poems, 1997)

*ascoltando Queen – A Kind of Magic https://www.youtube.com/watch?v=0p_1QSUsbsM

La curiosità

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Quali curiosità ti accompagnano in questo momento?

Curiosity killed the cat
 
Ho la curiosità di vedere
dove i colori del giorno
 si abbandonano al mare
–  ci sarà anche la luna?

e di capire, sono curiosa
quando  le nuvole scure
si stancano di aspettare il sole
– e si fanno pianto

mi sto anche chiedendo
quali note ruberanno
gli alberi al vento
– per divertire il silenzio

sì, sono curiosa (anche tu?)
come il  gatto
                    che insegue una luce sul muro:
so  cosa accadde a quel gatto curioso,
ma, ancora, rincorro
le                     luci   che             
                                                               ballano
      tra    i           miei              
                                               pensieri.

©Irene Marchi 2018

* ascoltando Dave Grusin & Lee Ritenour – Mountain Dance
https://www.youtube.com/watch?v=takOVYOOucA

Le vite del gatto

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Non ho mai saputo il tuo nome

Non ho mai saputo il tuo nome. Entrasti un pomeriggio,
per sbaglio, a domandare se ero io un’altra persona –
un sole che improvvisamente aggiungeva calce ai muri,
un incendio capace di divorare il cuore del mondo.

Non ti mentii: mi alzai e ti condussi alla porta giusta
come un veliero trascina i sogni in mare; ma,
prima di lasciarti, ti dissi ancora che in quel pomeriggio
mi sarebbe piaciuto molto chiamarmi un’altra cosa – o
essere un gatto, per poter avere più di una vita. 

°°°

Nunca soube o teu nome

Nunca soube o teu nome. Entraste numa tarde,
por engano, a perguntar se eu era outra pessoa –
um sol que de repente acrescentava cal aos muros,
um incêndio capaz de devorar o coração do mundo.

Não te menti; levantei-me e fui levar-te à porta certa
como um veleiro arrasta os sonhos para o mar; mas,
antes de te deixar, disse-te ainda que nessa tarde
bem teria gostado de chamar-me outra coisa – ou
de ser gato, para poder ter mais do que uma vida.

Maria do Rosario Pedreira (Lisbona, 1959),  dalla rivista “Poesia”, Ottobre 2012, n. 275, Crocetti Editore, traduzione di Mirella Abriani

*ascoltando Eric Johnson – A song for life  https://www.youtube.com/watch?v=cr-pNH9iaEA