“C’è una felicità”…

elab concert

(Sarà quel vuoto che sentiamo sempre?)

 

La felicità

C’è una felicità, una gioia
nell’anima che è stata
sepolta viva in ciascuno di noi
e dimenticata.

Non si tratta di uno scherzo da bar
né di tenero, intimo umorismo
né di amicizia affettuosa
né un grande, brillante gioco di parole.

Sono i superstiti sopravvissuti
a ciò che accadde quando la felicità
fu sepolta viva, quando essa
non guardò più

dagli occhi di oggi, e non si
manifesta neanche quando
uno di noi muore – semplicemente ci allontaniamo
da tutto, soli

con quello che resta di noi,
continuando ad essere esseri umani
senza essere umani,
senza quella felicità.

Jack Hirschman, grande poeta della controcultura americana, “poeta proletario” come si definiva lui stesso, uno degli esponenti principali della comunità di poeti di North Beach; nato a New York nel 1933, si è spento pochi giorni fa – il 22 agosto 2021. Testo tratto da https://www.potlatch.it/ e presente nel volume Volevo che voi lo sapeste, traduzione di  Raffaella Marzano

***

The Happiness

There’s a happiness, a joy
in the soul that’s been
buried alive in everyone
and forgotten.

It isn’t your bar-room joke
or tender, intimate humor
or affections of friendliness
or a big, bright pun.

They’re the surviving survivors
of what happened when happiness
was buried alive, when
it no longer looked out

of today’s eyes, and doesn’t
even manifest when one
of us dies – we just walk away
from everything, alone

with what’s left of us,
going on being human beings
without being human,
without that happiness.

ascoltando Grateful Dead – Dark Star https://www.youtube.com/watch?v=6JukZBGgv8I&t=12s

Sentieri

sentiero

Perché nelle nostre tasche ci sono soltanto vecchi scontrini e mai
un foglietto, anche piccolo, con le indicazioni?

 

 

Sentiero

Vai al tuo cuore infranto.
Se pensi di non averne uno, procuratelo.
Per procurartelo, sii sincero.
Impara la sincerità di intenti lasciando
entrare la vita, perché non puoi, davvero,
fare altrimenti.
Anche mentre cerchi di scappare, lascia che ti prenda
e ti laceri
come una lettera spedita
come una sentenza all’interno
che hai aspettato per tutta la vita
anche se non hai commesso nulla.
Lascia che ti spedisca.
Lascia che ti infranga, cuore.
L’avere il cuore infranto è l’inizio
di ogni vera accoglienza.
L’orecchio dell’umiltà ascolta oltre i cancelli.
Vedi i cancelli che si aprono.
Senti le tue mani sui tuoi fianchi,
la tua bocca che si apre come un utero
dando alla vita la tua voce per la prima volta.
Vai cantando volteggiando nella gloria
di essere estaticamente semplice.
Scrivi la poesia.

(2003)

Jack Hirschman, (New York, 1933), traduzione di Raffaella Marzano, fonte: http://www.casadellapoesia.org/

*ascoltando Nick Drake – Road https://www.youtube.com/watch?v=DjZMhzGkghw