Licenza poetica

poet

Licenza poetica loc.s.f.: libertà riconosciuta al poeta di derogare, per esigenze artistiche o metriche, alle regole consuete della lingua o del metro | CO scherz., errore di lingua | estens., comportamento che non rispetta le consuetudini”.

Questa è la definizione che si legge nel dizionario.
Quale episodio della tua vita ti fa pensare a una licenza poetica?
E quella poesia ti accompagna ancora?

La licenza poetica

Un giorno mi scappava di fare una poesia
stavo sul filobus numero quarantatre
scendo di corsa, entro in un caffè
domando alla cassiera: per cortesia
dov’è la stanza per fare le poesie?
Mi guardò tristemente e rispose: mi dispiace,
mi dispiace e provo anche un vivo rincrescimento,
abbiamo la licenza per gli alcolici,
la licenza per i superalcolici,
la licenza per giocare a scala quaranta,
ma non abbiamo la licenza poetica.
Era una brava ragazza,
e non portava reggiseno perché
si reggeva benissimo da sé.
Mi disse il suo nome di nascosto dal padrone,
si chiamava Ottavia nei giorni feriali
e Roberta nei giorni festivi,
d’estate Clorinda,
d’inverno Gelsomina…

Gianni Rodari, da Il cavallo saggio – Poesie epigrafi esercizi, Einaudi, 2011

*ascoltando Avishai Cohen’s Big Vicious – Moonlight Sonata (Beethoven)  (da Jazz sous les pommiers 2019) https://www.youtube.com/watch?v=H8PgElNBPZ0