Ritrovamenti poetici

ghiandaia

Qual è l’ultimo “ritrovamento poetico” che ti è capitato?

“(…) Sulla strada che mi porta a casa, trovo a volte delle piume bluastre di ghiandaia, esplosioni d’azzurro. È molto poco quello che faccio. Cerco di raccogliere delle cose poverissime, apparentemente inutili e di portarle nel linguaggio. Perché credo soffriamo di un linguaggio che è sempre più ridotto, sempre più funzionale. Abbiamo reso il mondo estraneo a noi stessi, e forse ciò che chiamiamo poesia è solo riabitare questo mondo e addomesticarlo di nuovo (…)”.

Christian Bobin, da Abitare poeticamente il mondo  – Le plâtrier siffleur, traduzione di Nerina Sottocornola, AnimaMundi edizioni, 2019

♣ ascoltando The Moody Blues –  Dawn is a Feeling

Senza parole…

02

Che cosa succederebbe se lasciassimo scappare tutte le parole (e queste non tornassero più)? Se rimanessimo così, senza parole da poter dire e senza parole da poter scrivere? Niente più telefonate, lettere, e-mail, sms, telegrammi, libri, testi di canzoni… niente di niente. Terribile! Speriamo che le parole non ci facciano mai questo scherzo…

 

27.
Aprire le gabbie togliere le virgole
allontanare tutti i punti sparare
in aria lasciar scappare le parole
nella notte sentirle abbaiare nei
dintorni la mattina sentirle rientrare
da sole le parole non ci sanno stare
fare la conta di quelle non rientrate
chiudere le gabbie sentirle ringhiare

Andrea Bajani, da Promemoria, Einaudi, 2017

*ascoltando Stevie Ray Vaughan – Scuttle Buttin’ https://www.youtube.com/watch?v=IUsvRaRk9Fs