Colori (dritti o storti)


C’è una categoria di persone completamente invisibile: si tratta dei  figli di genitori con disturbi psichici. Sono invisibili da piccoli, perché l’impatto della malattia del genitore su di loro viene assolutamente sottovalutato (spesso nemmeno preso in considerazione), poi continuano ad essere invisibili da adolescenti (se sei attento li riconosci perché sono così responsabili! e tanto maturi per la loro età… sono troppo bravi, troppo seri!) e poi ancora da adulti (gli unici e indispensabili caregiver in un sistema sanitario in cui i disturbi psichici sono pressoché terra di nessuno).
Contro questa invisibilità, recentemente è nato il COMIP (CHILDREN OF MENTALLY ILL PARENTS – Associazione di Promozione Sociale), la prima associazione italiana creata da e per i figli di genitori con disturbo psichico;  riporto dal sito Homepage – Comip – Figli di Genitori con Disturbo Mentale (comip-italia.org): “Siamo nati da poco come associazione, ma abbiamo già molta esperienza e tanta voglia di cambiare le cose. Soprattutto di creare uno spazio tutto nostro in cui poter parlare di cosa voglia dire avere uno o entrambi i genitori affetti da una malattia mentale. Uno spazio in cui incominciare a far uscire dall’invisibilità un dolore spesso nascosto. In cui costruire, insieme, strategie per far nascere sul territorio reti di supporto concrete per figli di genitori con disturbo psichico (bambini, adolescenti, giovani adulti, adulti) e famiglie. Nel frattempo gestiamo un gruppo di auto mutuo aiuto online riservato esclusivamente ai figli. Contattaci per sapere come iscriverti.
Cosa Facciamo
Ci poniamo come obiettivi di:
– dare ai giovani caregiver figli di genitori con disturbo psichico una voce istituzionale per poter esprimere le proprie istanze
– contribuire a fare luce su questo fenomeno ancora sommerso in Italia
– dare ai giovani caregiver figli di genitori con disturbo psichico un ruolo attivo per partecipare da protagonisti
– promuovere e favorire la prevenzione nella salute mentale e la lotta allo stigma
– promuovere e favorire il benessere psicofisico e materiale dei giovani caregiver figli di genitori con disturbo psichico e delle loro famiglie, nonché delle generazioni future
– adoperarci con particolare riguardo in favore dei giovani caregiver figli di genitori che non sono in trattamento e/o rifiutano le cure e che, per questo, sono ancora più invisibili ed a rischio di non ricevere alcun supporto. (…)”

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A casa era buio

A casa era buio quasi sempre
e quasi sempre mia madre piangeva
perché ti vesti di nero e nero?
mi chiese uno a dodici anni
mi scusai, pensavo d’essere sbagliata,
forse sono io che faccio piangere
forse sono io: offendo gli occhi
che vogliono vestiti colorati
scusate scusate scusate se esisto
– volevo vomitarmi via dal mondo –
poi dopo mille anni mi dicono
no no che hai capito? non era colpa tua
si chiamano disturbi psichiatrici
parentali: i figli di quel genitore
vengon su storti o comunque non diritti
crescono con la fame d’amore,
stai tranquilla, adesso – ormai – lo sai

adesso anch’io mi vesto a colori
ma ancora penso d’essere un poco
storta
tu che colori hai nel guardaroba?

©IreneMarchi2022

°ascoltando Kaki King – Doing the Wrong Thing https://www.youtube.com/watch?v=0XmQ40iQ3zo

Metamorfosi interiori

a colori o in bianco e nero

Passare dal colore al bianco e nero (e più nero che bianco o comunque molto grigio)?
A volte basta solo un brevissimo pensiero: breve ma pesantissimo.

Che cos’è che ti appesantisce l’anima (ormai troppo spesso)?

 

Che cosa ti accade
anima nera come pece
e a volte leggera
sotto forma di farfalla,
che cosa ti sorprende
ti supera ti vince
all’imbrunire?
Cogli l’attimo
anima nera
conta i secondi
cerca di capire
l’attimo in cui scatta
la tua metamorfosi
esattamente.

Salvatore Toma (Maglie, 1951 –1987), da Canzoniere della morte, 1999

ascoltando The Rolling Stones – Paint It Black https://www.youtube.com/watch?v=O4irXQhgMqg

 

Inaspettati arcobaleni

jpg«Alza gli occhi al cielo, non troverai mai arcobaleni se guardi in basso»
cantava Charlie Chaplin nel film “The Circus”
(però qualche volta capita di trovare un arcobaleno dove meno te l’aspetti. Per questo non arrenderti, nemmeno quando arrendersi sarebbe la cosa più facile da fare).

Respirare a colori

Perché ti vesti di nero? 
me lo chiesero a sedici anni
e rimasi zitta.
Oggi invece saprei rispondere:
che importa se mi vesto di nero?
ho comunque nel respiro ogni colore:
le nuvole rossarancio – sì, le vedo, e tu? –

di un qualche sogno ancora da inseguire,
il giallo vivo di certe mattine leggere,
il verde che si apre in una foglia,
la luce chiarazzurra di un ricordo tenero,

quel blu profumato di lavanda
e l’indaco che accompagna la verità
di un sorriso
perciò che importa – anche tu –
che importa se ti vesti di nero,

se ancora ti commuovi per un arcobaleno?
 
           © IreneMarchi 2020