#quantisecolicivorranno

Ancora non esistono  filtri o musichette (né miracolosi hashtag) in grado di migliorare il nostro “profilo”. Chissà quantisecolicivorranno

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Soli
 
Dio se esiste
dev’essersi da tanto
ritirato del tutto in sé
per non essere in nessun luogo
di massacro
per lasciarci liberi

di capire il suo e il nostro limite
affidando a noi
la responsabilità del nostro male
per salvarsi non per salvarci.
Ma quanto costerà ancora
e quanti secoli ci vorranno
per diventare uomini
e riscattarci ai suoi occhi?

Edith Bruck (Tiszabercel, 1931), da Tempi, La nave di Teseo, 2021, a cura di Michela Meschini

 

°ascoltando Blowin’ In The Wind (cover by Peter, Paul & Mary) –  https://www.youtube.com/watch?v=BVV0KHJ6Olw

La “civiltà” terrestre

Stop War

Che cosa diremo?

(… ma soprattutto, che cosa diranno quelli dopo di noi?)

 

Notizia

Della civiltà terrestre che diremo?

Che era un sistema di sfere colorate, di vetro affumicato,
dove si avvolgeva e svolgeva il filo di liquidi luminescenti.

O un agglomerato di palazzi raggiformi
svettanti da una cupola coi portali inchiavardati
dietro cui camminava un orrore senza volto.

E che ogni giorno si gettavano i dadi, e a chi capitava un numero basso
veniva condotto al sacrificio: vecchi, bambini, ragazzi e ragazze.

O forse diremo così: che abitavamo in un vello d’oro,
in una rete iridescente, nel bozzolo di una nuvoletta
appeso al ramo d’un albero galattico.
E questa nostra rete era intessuta di segni:
geroglifici per l’occhio e l’orecchio, anelli d’amore.
E risuonava al suo interno un suono, che ci scolpiva il tempo,
il tremolio, il garrito, il cinguettio della nostra favella.

E con che cosa potevamo tessere il confine
fra il dentro e il fuori, la luce e l’abisso,
se non con noi stessi, il nostro caldo respiro,
il rossetto, lo chiffon e la mussola,
col battito, che quando tace muore il mondo?

O forse della civiltà terrestre non diremo nulla.
Perché cosa fosse non lo sa realmente nessuno.

                  Berkeley, 1973


 

Czesław Miłosz (1911, Lituania – 2004, Cracovia), da Da dove sorge e dove tramonta il sole, in Poesie, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi, 2013