#quantisecolicivorranno

Ancora non esistono  filtri o musichette (né miracolosi hashtag) in grado di migliorare il nostro “profilo”. Chissà quantisecolicivorranno

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Soli
 
Dio se esiste
dev’essersi da tanto
ritirato del tutto in sé
per non essere in nessun luogo
di massacro
per lasciarci liberi

di capire il suo e il nostro limite
affidando a noi
la responsabilità del nostro male
per salvarsi non per salvarci.
Ma quanto costerà ancora
e quanti secoli ci vorranno
per diventare uomini
e riscattarci ai suoi occhi?

Edith Bruck (Tiszabercel, 1931), da Tempi, La nave di Teseo, 2021, a cura di Michela Meschini

 

°ascoltando Blowin’ In The Wind (cover by Peter, Paul & Mary) –  https://www.youtube.com/watch?v=BVV0KHJ6Olw

Lista delle cose da fare: 14 – pausa!

 

Ogni tanto (o anche più spesso) provare a mettere in pausa il caos del mondo.

Si smorzano le voci degli uccelli.
La luna si mette in posa per la foto.
Luccicano le umide guance delle vie.
Il vento porta il profumo di campi verdi.
Lontano, in alto, un piccolo aeroplano
gioca come un delfino.

Adam Zagajewski (Leopoli, 1945 – 2021), da Storia della solitudine, in Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Milano, Adelphi 2012

°ascoltando This Will Destroy – “Quiet” · https://www.youtube.com/watch?v=mWRa3-3UM0o&t=67s

(Eventualmente, per altre cose da fare: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/lista-delle-cose-da-fare/)

Per la pace dei vivi

burci edifici copia

 

Preghiera al dio della quiete

Voglio stendermi su un letto
sedermi su una sedia

fermarmi su un suolo
che non si muovano

Nostalgia della calma
Elogio della fissità

Non parlo del riposo dei morti
Parlo della pace dei vivi

Signore della quiete
placa l’ira dei mostri che abitano
le viscere della Terra

Infondi a loro il sonno
Fai che s’addormentino in silenzio

E soprattutto Signore
che non tornino a svegliarsi
nei secoli dei secoli

Óscar Hahn (Cile, 1938), da Tutte le cose scivolano, Raffaelli Editore, 2015, traduzione di Gianni Darconza

♣ ascoltando  Joe Hisaishi –The Lost Paradise https://www.youtube.com/watch?v=bae1XYLvmSo

Guardando fuori

Dov’è nascosto l’amore del mondo?

La donna che guarda dalla finestra
vorrebbe avere delle lunghe braccia
per prendere il mondo
il suo Nord e il suo Sud
il suo Est e il suo Ovest
nel suo grembo
come una tenera madre
vorrebbe avere grandi mani
per carezzare i suoi capelli
scrivere delle poesie
per alleviare la sua pena.

Maram al-Masri (Laodicea, Siria, 1962), da Anime scalze, traduzione di Raffaella Marzano, Multimedia Edizioni / Casa della poesia, Baronissi, 2011

♥ ascoltando The Beatles – All You Need Is Love  https://www.youtube.com/watch?v=_7xMfIp-irg

 

Chi lo sa…

Illustrazione di Emily Winfield Martin

Illustrazione di Emily Winfield Martin

(… continuo a sperare di rinascere fiore)

 

Le cose che non so

Le cose che non so
sono tante ma proprio tante tante
sono più delle lacrime tardive
di tutti i coccodrilli, più delle armi
vendute per comprare poca pace
e molto finta– le cose che non so
nemmeno tutte te le so elencare

 – ma forse sono solo cose sciocche –

ad esempio non so perché la luna
ancora ci stia a guardare non so
perché nel mare è più la plastica
del sale e poi: se mai diventerò
un fiore,  vorrà una farfalla
anche su di me posarsi piano?

©Irene Marchi2021

♣ ascoltando Little Wing (cover – Stevie Ray Vaughan) https://www.youtube.com/watch?v=An4uDegHB8s

Vista dall’alto

 

Se si potessero cambiare i colori…

Cartolina da un turista spaziale

Sembrava  un campo di papaveri
vista dallʼalto, la Terra, ma era
solamente il colore del pianto
cresciuto come mare infinito
in quest’infinita guerra 

©IreneMarchi2021

♣ ascoltando Gregory Porter – Painted on Canvas https://www.youtube.com/watch?v=LsMiYMErrQ8&t=4s

Senza frontiere

globo terrestre

(Le nuvole non conoscono le frontiere)

 

Frontiere di paglia

 

La terra non sa di avere limiti.
La terra sa che nel muoversi
inghiotte il tempo nello spazio
ignorando le frontiere.
Si obnubila quando i venti la spazzano
non sa più dove inizia e finisce.
È felice di essere rotonda e nuotare
mentre le nubi cancellano le immaginarie
      linee che gli uomini inventarono
      per la guerra.

Carmen Yañez, da Senza  Ritorno, Guanda Editore, 2020

 

♥ ascoltando Buffy Sainte Marie – Universal Soldier https://www.youtube.com/watch?v=zYEsFQ_gt7c

What is “la pace”? ¿Dónde está “the peace”? Quand vient “a paz”?

fili colorati intrecciati pace

Quale lingua parla la Pace?

 

Filastrocca della pace

La pace è una bambina
Che non chiede cose matte
Solo alzarsi la mattina
Non col sangue, col latte
Peace is nothing but a nina
Que no pide crazy things
Just awaking la manana
Not with sangre but with milk

Bruno Tognolini (Cagliari, 1951), da Cinquantuno filastrocche, 2002

Una fata, per favore!

dimmidiquantefateavremmobisognoduelilionidifateforseinquestocasinochecosadovreifareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Illustrazione tratta da Filo di fata, di Philippe Lechermeier e Aurélia Fronty, Donzelli Editore, traduzione di Maria Vidale, 2008

Quando mia figlia era piccola, per convincerla a fare il bagno, e soprattutto a farsi lavare i capelli, mi ero inventata la fatina-della-vasca, una fata tutta azzurra che viveva nascosta nella nostra vasca da bagno e che usciva quando sentiva profumo di bagnoschiuma. In questo modo ho superato la fase del nonvogliofareilbagno.

E noi, adesso?
Di quante fatine avremmo bisogno?
Troppe, decisamente troppe.

Ti prego

dov’è una fata, dimmi,
dov’è una fata
che scrosti tutti i muri graffiati
dai segni crudi della parola buio
– quel buio che dentro ha tutto il male –
dov’è una fata, dimmelo,
che spalanchi le finestre
di questa stanza-mondo
di questo mondo-distanza
affinché entri l’aria
– chiara –
della parola luce
(non basterà una fata per la parola pace)

©IreneMarchi2020

Nel cerchio

nel cerchio copia

Preghiera dal cuore dell’America

Levarsi di nuovo
al centro e circondati da ogni cosa.
Levarsi, vicini gli uni agli altri
come sorelle e fratelli, madri e padri,
figlie e figli, nonne e nonni –
le generazioni passate e presenti del nostro popolo.
Levarsi di nuovo
insieme e al centro di ogni elemento della vita,
la terra, i fiumi, le montagne, le piante, gli animali,
ogni forma di vita che ci circonda,
che ci include.
Levarsi nel cerchio dell’orizzonte,
il cielo del giorno e il cielo della notte,
il sole, la luna, il ciclo delle stagioni
e la madre terra che ci sostiene.
Levarsi di nuovo
con tutto ciò
che fu nel passato,
che è nel presente,
e che sarà nel futuro
consapevoli
di avere un rapporto responsabile
e giusto, pieno d’amore e di comprensione,
per il bene della terra e di tutto il popolo;
chiediamo umilmente alle forze generatrici di vita
che ci sia data parte del dono della creazione
affinché possa esserci d’aiuto in modo che la nostra lotta
e il nostro lavoro siano anch’essi creativi
per la continuazione della vita.
Levarsi di nuovo, al centro e circondati da ogni cosa
con sincerità chiediamo speranza, coraggio, pace,
forza, visione, unità e perseveranza.

Maggio 1980

Simon J. Ortiz, poeta nativo-americano Acoma [AKO-ME],1941, New Mexico (testo e traduzione da Casa della Poesia http://www.casadellapoesia.org/)

*ascoltando Simon & Garfunkel – El Condor Pasa (If I Could) https://www.youtube.com/watch?v=i6d3yVq1Xtw

(immagine di Alessandra  Olanow, da https://alessandraolanow.shop/pages/about)