Regala un fiore

 

A chi?
Io lo regalerei alla pace, per esempio.
Solo per vederla sorridere un attimo, e convincerla a restare.

(Un fiore potrà fare poco, ma se fossero milioni?)

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Per te

Per te
sono diventato un delinquente
uno scippatore
un cleptomane.
Mi inseguiranno tutti,
compreso il vigile all’angolo,
il professore di buona condotta
e il sorvegliante.
Per te
ieri pomeriggio
sono diventato un ladro di fiori.

Jairo Aníbal Niño (Colombia, 1941-2010), da Mi fa male la pancia del cuore – Poesie d’amore dai banchi di scuola, traduzione di Anna Mioni, Sonzogno, 2001

 ascoltando Giovanni Allevi – Flowers https://www.youtube.com/watch?v=PtPz0dHDe7E

Un filo per ogni ferita

adieu

Anche se può sembrare impossibile, prima o poi ogni ferita si cicatrizza.

 

Le cicatrici

Non c’è cicatrice, per quanto brutale paia,
che non racchiuda bellezza.
Una precisa storia si narra in essa,
un qualche dolore. Ma anche la sua fine.
Le cicatrici, allora, sono le cuciture
della memoria,
una finitura imperfetta che sana
danneggiandoci. La forma
che il tempo trova
di non dimenticare mai le ferite.

°°°

Las cicatrices

No hay cicatriz, por brutal que parezca,
que no encierre belleza.
Una historia puntual se cuenta en ella,
algún dolor. Pero también su fin.
Las cicatrices, pues, son las costuras
de la memoria,
un remate imperfecto que nos sana
dañándonos. La forma
que el tiempo encuentra
de que nunca olvidemos las heridas.

Piedad Bonnett (Colombia, 1951),  da Explicaciones no pedidas, Visor, 2011

 

*ascoltando Leonard Cohen – Come Healing https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=AA9VExCEV_k

Un cuore a scuola

maipiù gby

Saltellando tra i banchi (e i ricordi) di scuola con tre poesie, candide e fresche, dello scrittore colombiano Jairo Anibal Niño.

Non trovi più il tuo quaderno di geometria.
L’ho rubato io dal tuo zainetto.
Non sei voluta venire alla matinèe con me,
domenica scorsa.
I miei amici mi hanno raccontato
che ti hanno vista con Bermudez,
quell’armadio che fa lotta libera.
Mi hanno raccontato che eri molto carina
e che ridevi a ogni battuta.
Non trovi più il tuo quaderno di geografia.
Adesso che sta piovendo
affacciati alla finestra
e vedrai passare ottanta barchette di carta.
Non trovi più il tuo quaderno di geografia.

°°°

E a me che importa se non mi ami!
Non hai sentito quando sei mesi, due giorni,
quattro ore, quindici minuti e tre secondi fa
ti ho chiesto: “Mi fai un favore, puoi tenermi il cuore
e la sciarpa, che fra un po’ vengo a riprenderli?”
Ovvio, non nego che sei mesi, due giorni
e quattro ore fa mi hai restituito la sciarpa.

°°°

Quando passi
cade un quaderno,
un piede inciampa,
degli occhiali scivolano,
una gola si chiude,
due mani sudano,
una sciarpa si perde.
Il fatto è che
il quaderno,
il piede,
gli occhiali,
la gola,
le mani
e la sciarpa
sono pazzi di te.

Jairo Anibal Niño (Colombia, 1941 — 2010), tratte da Mi fa male la pancia del cuore, Sonzogno, 2001, traduzione di Anna Mioni

*ascoltando Sam Cooke – What A Wonderful World https://www.youtube.com/watch?v=R4GLAKEjU4w