Crederci o no?

In primo piano

 

(Passerò ai fondi di caffè)

 

la sfera di cristallo
 

la sfera di cristallo – ebbene sì –
mi sta prendendo in giro predice
eventi senza logici agganci
alla realtà confonde numeri
e colori, con forza la getterei
a terra – in mille pezzi taglienti –
ma poi no, mi trattengo, non vorrei
che si avverasse soltanto questo:
un chiaro improvviso frantumarsi
 
Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando Pearl Jam – Retrograde https://www.youtube.com/watch?v=n9xaDlY2hPE&t=50s

“… mezzo gaudio”?

Non è così un po’ per tutti, la vita?

***

Da ieri da sempre
 
Da ieri da sempre da quando
rappresento una parte nella vita
(vaga incomprensibile parte
come quei personaggi minori
che nei lunghi romanzi non si sa
mai bene come vadano a finire)
da sempre da allora
io vo inseguendo qualcuno o qualcosa
che non vuole saperne di me

Daria Menicanti, da Il concerto del grillo, Mimesis, 2013

°ascoltando God Is An Astronaut – Forever Losthttps://www.youtube.com/watch?v=27NKNgV9_k8&t=7s

Il sistema “(dis)fesscion”

 

La nausea

So di fabbriche
che sputano borse con il certificato
so di fabbriche di schiavi:
valgono meno di poche lettere
incise sopra a un bottone.
So che si indaga la contraffazione
ma so che nulla ci importa
di prigionieri dentro a un capannone
«Capirai, una borsa val bene una vita!».

Irene Marchi, da Fiori, mine e alcune domande, Sillabe di Sale editore, 2015

°ascoltando Tangerine Dreams – No Happy Endings – https://www.youtube.com/watch?v=EcfPedfJNDQ

Non fa una piega

(Davvero non fa una piega il pensiero espresso in questa poesia)

Oh meteorologia!

Il fascino discreto degli amori non corrisposti
come un colpo di fulmine in assenza di metà fulmine
non potrà mai smettere d’amare chi non ama.
Oh meteorologia! Cielo sempre uguale
mai a confronto il prima e il dopo
sull’unilaterale amore splende sempre uguale
al neon il sole, non accadrà tramonto di un astro
mai sorto, mai lasciata mai essendo stata
avvistata.

Vivian Lamarque, da Il nome degli amanti, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando René Aubry– Soleilshttps://www.youtube.com/watch?v=0Fs8U9FLzeU

Il nostro unico mondo

 

il pesce al vecchio liceo sc

Questo è il primo anno  che mi succede: a metà febbraio,  mi ritrovo a raccogliere le ultime foglie che hanno tardato a cadere dagli aceri, mentre tra l’erba già sono fiorite numerose le primule e le pratoline. È una cosa normale? Non credo sia normale, purtroppo (e neppure primule e pratoline lo credono: gliel’ho chiesto e hanno risposto che no, è tutto fuorché normale).

***

 

Io sono dei vostri, alberi, sono dei vostri
animali eleganti, io sono dei vostri. Credetelo.
Sono dei vostri. Ci separa soltanto un fiato infantile,
ma lo so, lo so, sono io tutto quel
manto, sono io il tronco e lo storno e il
falco. Ci separa un niente, colore, capello,
piccolo piccolo nome: l’impianto del
respiro è solo apparente diverso.
Ci guarderemo fraternamente.
Io sarò migliore.
Larga come l’andare d’un fiume
grande, ci capiremo con l’albero e col seme,
capiremo l’insetto e la grandine.
Risplendiamo. Adesso.
Essere il mondo, voglio. Sentirmi
a casa nel cosmo. E le maree saranno
la strada del gonfio cuore. Sarà d’amore
se cresco. Se avanzo o calo. Sarà d’amore.
E luce voglio. Cosi m’impétalo, che mi spensiero,
che rido mentre corro, come la rondine,
mi moltiplico a stelo, gocciolo, mi biforco,
mi alzo e tramonto, mi slargo, mi infaldo,
divento cima e svetto, mi innevo e frano.
Tutto questo io voglio, dolcemente, perché
fuori dell’umano il dolore è uno sparo
minimo e la più gran parte è ridere,
mi pare, il grande canto.
Lo senti il firmamento? Com’è sereno!
Anche noi siamo dentro.
Abbiamo polverine nelle vene, antiche come il cielo,
sono disciolte nel sangue, hanno dentro
l’impronta d’un andare semplice e grande,
come le grandi sfere. Abbiamo sfere nel sangue,
cartine geografiche con strade d’argento
e vedute telescopiche fino ad
Aldebaran. Abbiamo Vega nel sangue
la stella prodigiosa, e istruzioni precise
per il viaggio per l’appontaggio
e coraggio abbastanza per ogni volo.

Mariangela Gualtieri, da Predica ai pesci, in Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi, 2003

°ascoltando God Is an Astronaut – Fall from the Stars
https://www.youtube.com/watch?v=PUYzG3nEljE

Senza definizioni

calicantus2Che fatica doversi  sempre definire, dover sempre dimostrare qualcosa, sostenere  il peso della propria costante inadeguatezza. Se invece fossimo un fiore…

***

Calicantus

spettinata come un fiore di calicantus
vorrei  portarmi addosso il suo profumo
sicura almeno in questo
 
profuma come il fiore di gennaio, direbbero
e non chiederebbero altro
nessuna dimostrazione
nessuna definizione
 
è solo un fiore di calicantus,
va bene così com’è

©irene.marchi.2024

°ascoltando  Ólafur Arnalds – We Contain Multitudeshttps://www.youtube.com/watch?v=CzShsG8JLBY

Preferenze più o meno evidenti

 

Ci sono tanti modi per esprimere vicinanza, affetto, pensiero, preferenza. Questa delicata poesia ce ne illustra uno:

 

Da bere,  con il bicchiere

A volte a qualche sua pianta
preferita, per festeggiare
dà da bere con il bicchiere
le pare le faccia più
piacere, come un darsi
del tu dopo anni di cauti
pronomi, innaffiatoi
distanziati, educati.
Come dirle: oggi ho scelto
te, per le altre non ce n’è.

Vivian Lamarque, da Poesie con le foglie, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando Chapelier fou – Darling, darling, darling
https://www.youtube.com/watch?v=EkflmyBEXvI&t=9s

Sul filo

 

(Oscillando tra colore e buio)

***

c’è una linea invisibile

c’è una linea invisibile
a fare confine
tra ciò che splende di un senso
e ciò che un senso non offre
c’è un tempo brevissimo tra questo
sicuro momento e un domani disperso
c’è un filo sottile

sottile e tremendo

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

°ascoltando   Yann Tiersen – Sur le fil 

 

Al semaforo

traffic light

A che cosa pensi quando sei ferma/fermo al semaforo?

***

Al semaforo

 

al semaforo rosso posso pensare
guardare le nuvole
– non troppo a lungo, lo so –
e poi guardarmi negli occhi
del retrovisore – che brutte occhiaie ho
arrivano da lontano da cinquant’anni fa –
 
al semaforo rosso vorrei non pensare
soltanto guardare quel gatto, lui
chissà chissà dove va…

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando John Martyn – Traffic Light Lady – https://www.youtube.com/watch?v=2dGHhxwkIuU&t=11s

Cose difficili (parte 2)

Com’è difficile “trovare l’alba dentro l’imbrunire“, sì, e com’è difficile tanto altro (ognuno di noi potrebbe scrivere una lista pressoché infinita). Anche la poesia qui sotto ci parla di una cosa veramente difficile:

 

 

Com’è difficile accarezzare le ali di un angelo!
Per quanto sia vicino, evita di essere sfiorato
Per paura di essere preso,
Volteggia, ridiscende, il suo fruscio si sente appena,
È l’unico suono che riesce a produrre.
Loro, gli angeli, non sanno parlare,
Non sono adatte le parole
Per esprimerli,
Il loro muto messaggio è la presenza.
Come si avvicinano
Per avvolgerti nella loro aura,
Subito si allontanano,
Spaventati dall’intimità,
Protettivi, ma non familiari,
Lasciando sempre uno spazio in cui
Le mie parole si trascinano per raggiungerli,
Senza sapere se
Non siano troppo flebili per sfiorarne l’udito.
Che handicap della fede:
Non sapere se ti sentono, né se tu senti
E di tutti i sensi rimane solo il sogno tattile
Di accarezzare, senza spaventarlo, le ali un angelo…

Ana Blandiana, da Patria mea A4, traduzione tratta da http://www.orizzonticulturali.it/it_poesia_Ana-Blandiana.html  a cura di Mauro Barindi

°ascoldando  René Aubry – Guitare Bambou – https://www.youtube.com/watch?v=7W-WFmT51w4

(altre cose difficili, qui)