Preferenze più o meno evidenti

 

Ci sono tanti modi per esprimere vicinanza, affetto, pensiero, preferenza. Questa delicata poesia ce ne illustra uno:

 

Da bere,  con il bicchiere

A volte a qualche sua pianta
preferita, per festeggiare
dà da bere con il bicchiere
le pare le faccia più
piacere, come un darsi
del tu dopo anni di cauti
pronomi, innaffiatoi
distanziati, educati.
Come dirle: oggi ho scelto
te, per le altre non ce n’è.

Vivian Lamarque, da Poesie con le foglie, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando Chapelier fou – Darling, darling, darling
https://www.youtube.com/watch?v=EkflmyBEXvI&t=9s

Sul filo

 

(Oscillando tra colore e buio)

***

c’è una linea invisibile

c’è una linea invisibile
a fare confine
tra ciò che splende di un senso
e ciò che un senso non offre
c’è un tempo brevissimo tra questo
sicuro momento e un domani disperso
c’è un filo sottile

sottile e tremendo

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

°ascoltando   Yann Tiersen – Sur le fil 

 

Al semaforo

traffic light

A che cosa pensi quando sei ferma/fermo al semaforo?

***

Al semaforo

 

al semaforo rosso posso pensare
guardare le nuvole
– non troppo a lungo, lo so –
e poi guardarmi negli occhi
del retrovisore – che brutte occhiaie ho
arrivano da lontano da cinquant’anni fa –
 
al semaforo rosso vorrei non pensare
soltanto guardare quel gatto, lui
chissà chissà dove va…

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando John Martyn – Traffic Light Lady – https://www.youtube.com/watch?v=2dGHhxwkIuU&t=11s

Cose difficili (parte 2)

Com’è difficile “trovare l’alba dentro l’imbrunire“, sì, e com’è difficile tanto altro (ognuno di noi potrebbe scrivere una lista pressoché infinita). Anche la poesia qui sotto ci parla di una cosa veramente difficile:

 

 

Com’è difficile accarezzare le ali di un angelo!
Per quanto sia vicino, evita di essere sfiorato
Per paura di essere preso,
Volteggia, ridiscende, il suo fruscio si sente appena,
È l’unico suono che riesce a produrre.
Loro, gli angeli, non sanno parlare,
Non sono adatte le parole
Per esprimerli,
Il loro muto messaggio è la presenza.
Come si avvicinano
Per avvolgerti nella loro aura,
Subito si allontanano,
Spaventati dall’intimità,
Protettivi, ma non familiari,
Lasciando sempre uno spazio in cui
Le mie parole si trascinano per raggiungerli,
Senza sapere se
Non siano troppo flebili per sfiorarne l’udito.
Che handicap della fede:
Non sapere se ti sentono, né se tu senti
E di tutti i sensi rimane solo il sogno tattile
Di accarezzare, senza spaventarlo, le ali un angelo…

Ana Blandiana, da Patria mea A4, traduzione tratta da http://www.orizzonticulturali.it/it_poesia_Ana-Blandiana.html  a cura di Mauro Barindi

°ascoldando  René Aubry – Guitare Bambou – https://www.youtube.com/watch?v=7W-WFmT51w4

(altre cose difficili, qui)

E intanto il tempo passa

Il tempo che fa? Va, passa, vola… purtroppo (o per fortuna?).

***

Per distrarsi dal tempo bisogna avere molte occupazioni,
obblighi, scadenze, conti da pagare e rimandare
rimandare l’attuazione, finché tutto finisce
e tutto scade naturalmente inevitabilmente.
Restano fogli di carta spiegazzati, guardati
mille volte e poi buttati. Sembra uno scherzo
ma passano gli anni e accompagnati da questa sensazione
di avere qualcosa da fare, molto importante,
molto urgente, si resta sempre
in un eterno l’altro ieri.

Patrizia Cavalli, da Poesie (1974-1992), Einaudi, 1992

°ascoltando Porcupine Tree – Time Flieshttps://www.youtube.com/watch?v=JTEWlSTQ1RI

La parte selvaggia

wild

C’è un luogo dove ritrovi la tua selvaticità, la parte meno coltivata e addomesticata di te stess*, dove ti senti in contatto con la parte più innata e libera di te?
Servirà andare nel deserto o ai confini delle terre abitate, per trovare questo luogo? O basterà guardare quello che ci circonda con occhi e pensieri privi di condizionamenti?

***

I posti selvaggi della Terra

I tuoi occhi, la tua bocca e le mani,
le autostrade pubbliche.
Mani, come stazioni di servizio,
grossi camion a brontolare negli angoli.
Occhi come lo sportello di un bancario
cambiavalute.
Amo ogni parte del tuo corpo
amici abbracciano le tue periferie
si autorizzano le coltivazioni agricole
ma io conosco il sentiero
per il tuo posto selvatico.
Non è che io lo preferisca,
ma lì siamo quasi sempre
da soli,
ed è spaventoso ma anche tranquillo.

Gary Snyder, da Questo istante presente, Jouvence Edizioni, 2017, traduzione di Rita Degli Esposti

°ascoltando  René Aubry – Invités sur la terre  https://www.youtube.com/watch?v=VJz0U99f4vQ

 

Nascondino

(Da bambina ero una schiappa a nascondino. E lo sono ancora).
Quali sono le strategie per non farti trovare da ciò a cui vuoi sfuggire? Sono efficaci?

***

 

trovata!

ci risiamo, le benzodiazepine
m’aiutano meno dell’acqua fresca
devo smetterla una buona volta
di giocare – sciocca – a nascondino
con quelle mie paure bambine: giorno
o notte riescono sempre e sempre
a stanarmi. Sempre, le maledette

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

°ascoltando Pearl Jam – In Hiding –  https://www.youtube.com/watch?v=Oo4F-ETF9do

Parlano


(Parlano. Ma che cosa dicono?)

 

Vorranno pur dire qualcosa queste foglie
così lente a morire che insistono
a stare sui rami d’inverno i viali
in città ricolmi di gialli gloriosi di ruggini
caldi, il cielo che non trova dove infilarsi
le chiome compatte che il vento non smaglia
la pioggia non buca vorranno pur dirmi qualcosa.

Giusi Quarenghi, da Di più temo la luce, in Basuràda, Book Editore, 2017

°ascoltando  Bert Jansch – The Gardenerhttps://www.youtube.com/watch?v=8W3Tdgxxp5g

 

Età percepita

 

crazy seventeen years old
Tu quanti anni ti senti?
(Rispondi senza ascoltare i messaggi che ti invia la tua schiena… )

***

Diciassette

indecisa come davanti alla vetrina
dei dolci, mi chiedo
devo provare a dimenticare
o continuare a ricordarla,
la mia vera età? Forse conviene
ricordarla: se dico di avere
i diciassette anni che mi sento,
potrei anche esser presa per matta.
E ti giuro, ho diciassette anni,
però del tutto matta non lo sono

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine editoriali, 2023

°ascoltando Max Gazzè – Buon Compleannohttps://www.youtube.com/watch?v=IctSIsCuNlY

Lezioni di poesia

 

lezioni di poesia

Mi piacerebbe imparare a creare una poesia, buffa o malinconica non ha importanza, purché sia viva, vivente, qui, accanto a me.

***

 

L’insegnante di poesia

ultimamente sono troppo piena di lezioni
micce in una mano
fiammiferi nell’altra
piccoli discreti sacchetti
di polvere da sparo sotto la lingua
fanno esplodere una poesia
una poesia di fuochi artificiali
una poesia rumorosa
una poesia che ti brucia le dita
e ti fa lacrimare gli occhi
ho poesie accartocciate
in fondo alla borsa
poesie usate come segnalibro
in antologie di poesie
poesie sul retro dei segnalibri
poesie sul fronte dei segnalibri
lezioni su poesie segnalibro
versi brevi
poche parole
caratteri speciali
tante lezioni
come scrivere una poesia sul nulla
come scrivere una poesia quando sta per scapparti via
come scrivere una poesia che sappia di buono
come scrivere una poesia con uno strano profumo
come scrivere una poesia buffa
come prendersi gioco di una poesia
ho tante lezioni
tagliare parole
aggiungere dettagli
usare una struttura
cercare la semplicità
essere reali
immaginare l’impossibile
grugnire
trasformarsi in una poesia
trasformare una poesia in te stesso
sono un’insegnante di poesia
una guida attraverso le contraddizioni
crea la tua poesia
poi falla scomparire
la poesia vive
in quel lampo
fra il divenire e il dissolversi

Devorah Major, (Berkeley, 1952), da  A braccia aperte, Multimedia Edizioni, 2019, traduzione di Raffaella Marzano

°ascoltando Adam Baldych, Paolo Fresu – Poetry  –  https://www.youtube.com/watch?v=AJap8HP841s