Un soffio di nonsense

modalità erba alta

La poesia del non-senso (ma in generale tutta la letteratura nonsense) si basa sull’equilibrio tra ordine e caos, tra il senso compiuto e l’assurdo, tra la realtà logica e il paradossale o il fantastico, e si esprime mediante strani giochi di parole, accostamenti grotteschi e surreali (qui riporto due poesie di Toti Scialoja, uno dei maestri del non-senso, in Italia).

Prova anche tu a scrivere due versi di poetico non-senso: puoi partire anche dalla realtà… che in fondo non è sempre così logica e sensata come vorremmo che fosse.

Che fai maggio piovendo con l’oro nei ruscelli
che fai pioggia poggiando le gocce sui cancelli
che fai poggio reggendo le nuvole e i castelli
che fai reggia raggiando sotto un volo d’uccelli
che fai raggio spiando la ruggine e i coltelli
che fai spiaggia giocando con la spuma a brandelli
che fai faggio filtrando il sole sugli anelli
che fai saggia dormendo coi ragni nei capelli?

***
“Caspita!” disse un aspide
capitato per caso sul Mar Caspio
“Queste ripe son ripide, son ispide!
Un sito così inospite è fantastico!”

Una zanzara di Zanzibàr
andava a zonzo, entrò in un bar,
«Zuzzerellona!» le disse un tal
«mastica zenzero se hai mal di mar».

Sogno che una zanzara con le staffe
mi dica: «Salta in groppa! La tariffa
del volo è quella antica – non far gaffe –
e tenera è la notte a Teneriffa».

Le cicale di Lucca
perché ciascuna n’abbia
si passano la cicca
bruciandosi le labbra.

C’è una lepre, a Mestre, a destra,
che rimesta la minestra,
dopo un sorso si fa mesta,
lesta lesta la rovescia
a sinistra, fuori della finestra

Toti Scialoja (Roma, 1914-1998), da Versi del senso perso, Einaudi, 1989

⇔ ascoltando Rino Gaetano – Glu-glu https://www.youtube.com/watch?v=Af8re_Z9024