Un seme fiorirà

Nonostante l’orrore che viene messo in atto ogni giorno, nonostante  i passi indietro che la storia compie ogni giorno, voglio continuare a credere nelle nuove generazioni (anche tu?).

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Saluterò di nuovo il sole

Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.

Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.

Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.

Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.

Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.

Forugh Farrokhzad (Teheran, Iran, 1934-1967), da La strage dei fiori, traduzione e note di Domenico Ingenito, Napoli, Edizioni Orientexpress, 2007

°ascoltando Tracy Chapman – Talkin’ About A Revolutionhttps://www.youtube.com/watch?v=Xv8FBjo1Y8I