Di rose e di mani

white rose

Tu quali rose coltiv(erest)i?

Coltivo una rosa bianca
in luglio come in gennaio
per l’amico sincero
che mi dà la sua mano franca.

Per chi mi vuol male e mi stanca
questo cuore con cui vivo
cardi né ortiche coltivo
coltivo una rosa bianca.

José Julián Martí Pérez (L’Avana, 1853 –1895), traduzione di Sergio Endrigo

***

Cultivo una rosa blanca
en junio como en enero
para el amigo sincero
que me da su mano franca.

Y para el cruel que me arranca
el corazón con que vivo,
cardo ni ortiga cultivo;
cultivo una rosa blanca.

 

♥ ascoltando Guantanamera (cover di Joan Baez) https://www.youtube.com/watch?v=MRTC3cfWfGk

Quanto vive una stella?…

notte

… Che importa? Il tempo è relativo.

 

Poesia dell’amore piccolo

Fu breve quella notte. Fu breve, ma bella.
Poca cosa è il tempo, che è anche poca cosa,
perché nessuno ha mai saputo quanto dura una stella
sebbene tutti sappiamo quanto dura una cosa.

Il nostro amore di una notte fu un grande amore piccolo
che rotolò dall’ombra come un dado senza fortuna,
ma nessuno ha mai saputo quanto dura un sogno
sebbene tutti sappiamo quanto dura la morte.

Una notte è eterna per chi non la dimentica,
e il tempo non importa niente per il sogno e il fiore,
e, come nessuno sa quanto dura la vita,
nessuno sa nemmeno quanto dura l’amore.

José Ángel Buesa (Cuba, 1910 –1982), fonte del testo e della traduzione: https://cctm.website/

***

Poema del amor pequeño

Fue breve aquella noche. Fue breve, pero bella.
Poca cosa es el tiempo, que es también poca cosa,
porque nadie ha sabido lo que dura una estrella
aunque todos sepamos lo que dura una cosa.

Nuestro amor de una noche fue un gran amor pequeño
que rodó por la sombra como un dado sin suerte,
pero nadie ha sabido lo que dura un ensueño
aunque todos sepamos lo que dura la muerte.

Una noche es eterna para el que no la olvida,
y el tiempo nada importa para el sueño y la flor,
y, como nadie sabe lo que dura la vida,
nadie sabe tampoco lo que dura el amor.

Lontano

farjpg

Lettera II


Piove sulla sera e sul tuo ritratto.
La farfalla rinchiude la sua allegria.
Dentro il calamaio è rimasta vuota
la penna con cui scrivo. Dorme il gatto.


Io guardo il sale, guardo la mia scarpa,
guardo la sera che diventa fredda.
Non mi appartiene nulla. Si direbbe
che il cielo abbia traslocato per un po’.


Ora che la brezza prega e il mare arde
le ragazze appostate nella sera
si sorrideranno dentro ogni specchio.


Poiché è domenica e nessuno piange,
lancerò nel tempo i miei garofani
senza pensare a dove sei. Lontano.

 

°°°

Carta II

Llueve contra la tarde y tu retrato.
La mariposa enferma su alegría.
Sobre el tintero se quedó vacía
la pluma con que escribo. Duerme el gato.

Miro para la sal, para el zapato,
para la tarde que se pone fría.
Nada me pertenece. Se diría
que el cielo se ha mudado por un rato.

Como la brisa reza y el mar arde,
las muchachas que están bajo la tarde
se sonreirán en todos los espejos.

Como es domingo, como nadie llora,
yo echaré mis claveles en la hora
sin acordarme de que tú eres. lejos.

Carilda Oliver Labra (Matanzas, Cuba, 1922 – 2018), da Antología de la poesía heroica y cósmica de Carilda Oliver Labra https://studylib.es/

*ascoltando Astor Piazzolla – Libertango qui