“Un giorno ritornerò…”

 

Nudo donna - watercolors (Federico) copia

Illustrazione (tecniche miste) di Federico C., da https://www.instagram.com/federico.arte/

Un giorno ritornerò ai tuoi occhi

Un giorno ritornerò ai tuoi occhi
e comincerò di nuovo
ritornerò con un suono vuoto di metallo
e sole bagnato
cercherò tra le carte del tempo
il tuo corpo verde e i tuoi capelli d’uva
ti coronerò in silenzio con la mia bocca
e con le mie mani che non finiscono.

Tornerò da te e dal tuo sangue stellato
vedendo passare la sera come un’ombra antica
qualcosa si romperà là in alto e non saremo noi
qualcosa si brucerà all’istante
con l’eco delle tue lenzuola.

E tornerò più vivo, più puro, più affamato
e tornerò volando e rompendo penne
farò tutto per te, tutto in silenzio
che persino i galli allungheranno la notte
nel vederti nuda.

Mario Meléndez (Linares, Chile, 1971), traduzione di Emilio Coco (da https://centrostudialeph.it)

Facciamo i bravi!

come gian burrasca

Copertina de Il giornalino di Gian Burrasca, di Vamba (Luigi Bertelli, Firenze, 1858-1920)

Qual è il tuo grado di bravobambinitudine?

Il bravo bambino

Non saprò sfilarmi le scarpe e lasciare che la città
morda i miei piedi,
non mi ubriacherò sotto i ponti, non avrò cadute
di stile.
Accetto questo destino di camicie stirate,
arrivo puntuale ai cinema, lascio il mio posto alle signore.
II grande sconvolgimento dei sensi non mi va, scelgo
il dentrificio e le tovagliette. Mi vaccino.
Guarda che misero amante, incapace di gettarsi in una fonte
per portarti un pesciolino rosso
tra lo sdegno di gendarmi e badanti.

***
El niño bueno

No sabré desatarme los zapatos y dejar que la ciudad
me muerda los pies,
no me emborracharé bajo los puentes, no cometeré faltas
de estilo.
Acepto este destino de camisas planchadas,
llego a tiempo a los cines, cedo mi asinto a las señoras.
El largo desarreglo de los sentidos me va mal, opto
por el dentífrico y las toallas. Me vacuno.
Mira qué pobre amante, incapaz de meterse en una fuente
para traerte un pescadito rojo
bajo la rabia de gendarmes y niñeras.

Julio Cortázar (scrittore, poeta, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese – Ixelles, Belgio 1914 – Parigi 1984), da Pameos y meopas, 1971

In cosa credi e in cosa no?

Karoline koiss

Karoline Kroiß -“Auf den Punkt IV”, 2013, tratto da https://karolinekroiss.allyou.net/

Il poeta, in questa poesia, ci dice ciò in cui ancora crede (ma anche quello in cui proprio non crede).
Ora provo anch’io a scrivere due colonne su un foglio…
Tu l’hai già fatto questo (difficile) elenco?

Credo

Di colpo ci scostiamo
dalle immagini amate
amica
resti fragile all’orizzonte
ti ho lasciato con tanti pensieri
ma chissà se pensi un po’ a me

tu sai
in questo viaggio alla morte
cos’è la vita
mi sento in buona compagnia
mi sento quasi d’aver risposte
quando immagino là dove sei
forse credi nel mio credo prima di dormire
o m’incontri nei corridoi dei sogni

inutile dirti che a questo punto
non credo a predicatori né generali
né alle natiche di miss universo
né al pentimento dei boia
né al catechismo del comfort
né al flebile perdono di dio

a questo punto della vita
credo agli occhi e alle mani del popolo
in generale
e ai tuoi occhi e alle tue mani
in particolare.

Mario Benedetti (Uruguay, 1920-2009),  da L’amore, le donne, la vita, Nottetempo, traduzione di Stefania Marinoni, 2019