Di strade forse sbagliate o forse giuste

strada

Forse non esistono strade giuste o sbagliate. Esistono le strade. Le nostre.

Compagnia

Stamattina mi sono svegliato con la pioggia
che batteva sui vetri. E ho capito
che da molto tempo ormai,
posto davanti a un bivio,
ho scelto la via peggiore. Oppure,
semplicemente, la più facile.
Rispetto a quella virtuosa. O alla più ardua.
Questi pensieri mi vengono
quando sono giorni che sto da solo.
Come adesso. Ore passate
in compagnia del fesso che non sono altro.
Ore e ore
che somigliano tanto a una stanza angusta.
Con appena una striscia di moquette su cui camminare.

 

Attesa

Esci dalla statale a sinistra e
scendi giù dal colle. Arrivato
in fondo, gira ancora a sinistra.
Continua sempre a sinistra. La strada
arriva a un bivio. Ancora a sinistra.
C’è un torrente, sulla sinistra.
Prosegui. Poco prima
della fine della strada incroci
un’altra strada. Prendi quella
e nessun’altra. Altrimenti
ti rovinerai la vita
per sempre. C’è una casa di tronchi
con il tetto di tavole, a sinistra.
Non è quella che cerchi. É quella
appresso, subito dopo
una salita. La casa
dove gli alberi sono carichi
di frutta. Dove flox, forsizia e calendula
crescono rigogliose. É quella
la casa dove, in piedi sulla soglia,
c’è una donna
con il sole nei capelli. Quella
che è rimasta in attesa
fino ad ora.
La donna che ti ama.
L’unica che può dirti:
“Come mai ci hai messo tanto?”

poesie di Raimond Carver, da Orientarsi con le stelle – Tutte le poesie, Minimum Fax, traduzione di Riccardo Duranti e Francesco Durante.

 

Ho sbagliato vita e quella che conduco
è scritta da nessuno
in una lingua che io non capisco.
Chiudo il libro e gli occhi,
per non veder la luce di quel che mi è negato.
Come chi sbaglia treno in un libro diverso
ho sbagliato la vita
e non so dove mi conduce
questa teoria di errori.

Juan Vicente Piqueras, testo e traduzione dal web

 
*Ascolterei: Steve Winwood – Can’t Find My Way Home; Edoardo Bennato – Quando sarai grande.