Desidèri (da esprimere)

!!!

Quando si fa buio

(e perché non sia sempre buio)

Esprimere un desiderio
lanciarlo contro il cielo
raccogliere la polvere
e costruire una stella
 
sì, ti dico che si può fare anche così

l’universo è infinito
infinita la polvere di stelle

invece i desideri vanno chiamati
per nome
o tendono a scomparire:
perdono forza, volontà e sapore
s’impigriscono
fino a morire.
 
E se si esauriscono i desideri
chi farà brillare le stelle?

IreneMarchi,  da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

*ascoltando Eugenio Finardi – E le stelle stanno ad aspettare  https://www.youtube.com/watch?v=wo50F8ICtw0

(altri desideri: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/2018/08/09/desideri/)

“(…) sono ancora lì”

bumbumbum

(Non tutto quello che non si vede non c’è)

 

Stelle e dolori

Nel profondo del cielo blu,
come ciottoli sul fondo del mare,
giacciono le stelle invisibili alla luce del giorno
finché arriva la notte.
Non puoi vederle, ma sono lì.
Le cose invisibili sono ancora lì.
I denti di leone appassiti e senza semi
nascosti nelle fessure della tegola
aspettano silenziosamente la primavera,
le loro radici forti non viste.
Non puoi vederli, ma sono lì.
Le cose invisibili sono ancora lì.

Misuzu Kaneko (Nagato, Giappone, 1903-1930), da Are You a Echo? The Lost Poetry of Misuzu Kaneko, traduzione dal giapponese di Francesca Rita Di Berardino

*ascoltando Ezio Bosso – Sonata for Cello and Piano, BWV 1027: Andante https://www.youtube.com/watch?v=HCKKOdkvRgc

Abbagliante (fuori tema n.13)

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Fuori tema perché tecnicamente il testo che segue non è una poesia, anche se spesso viene citato come tale (sono alcune delle righe del quaderno ritrovato da Cosette sotto una pietra del suo giardino). Ma il concetto espresso, così luminoso, “abbaglia” e porta romanticamente  verso la  poesia…

Ho incontrato per via un giovane poverissimo: era innamorato.
Il suo cappello era vecchio, l’abito logoro, con i buchi ai gomiti, l’acqua gli passava attraverso le scarpe, e gli astri attraverso l’anima.

Victor Hugo (Besanҫon, 1802-1885), da Les Misérables, libro V- parte IV: “Un cuore sotto una pietra”,  traduzione di Valentino Piccoli, BUR

*ascoltando Queen + Paul Rodgers – Time to Shine https://www.youtube.com/watch?v=en2t-pLLZ48

(per altri “Fuori tema”: https://lapoesianonsimangia.myblog.it/category/fuori-tema/)

Verso sera

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Ti prego non soffiare sulle rose
quando colano i metalli della notte,
lascia il sasso a riposare
nel suo luogo delicato
e l’erba dov’è l’erba.
Fa’ che il mondo, almeno ora,
sia distesa per i ragni e per le stelle
e nessun’altra cosa.

Filippo Strumia, da Marciapiede con vista, Einaudi, 2016

*ascoltando Anoushka Shankar – Voice Of The Moon  https://www.youtube.com/watch?v=ZuEjHoxf9rk

Ho chiesto al rosmarino…

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Questa mattina ho fatto una domanda al rosmarino (è sopravvissuto all’inverno!): sono sicura che a suo modo (e con i suoi tempi) mi risponderà.

 

Si trema, per contentezza e per mistero
dentro l’orto, si infilano le mani nella terra
inginocchiati si adora, senza saperlo,
e l’acqua è sostanza che risveglia
cresce e ristora. Quanta luce nell’orto –
quanta notte. Ogni stella di questo emisfero
passa sull’orto.
 
Mariangela Gualtieri, da Le giovani parole, Einaudi, Torino 2015

*ascoltando Ezio Bosso – Symphony No. 2, Under Trees’ Voices – Pines and Flowers
https://www.youtube.com/watch?v=EWWhXpdPg0c

Se non ci fossero le stelle

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Forse la poetessa con “questi” si riferiva  a dei fiori, o probabilmente ai versi stessi, in ogni caso ha espresso un pensiero molto vero: tendiamo ad accorgerci o ad apprezzare qualcosa solo quando quel qualcosa non c’è più.

 

Non ho nient’altro – da offrire, lo sai –
Così continuo a offrire Questi –
Proprio come la Notte continua a mostrare Stelle
Ai nostri occhi assuefatti –

Probabilmente, non le notiamo –
Ma se non arrivassero –
Allora – probabilmente, ci confonderemmo
Nel ritrovare la strada di Casa –

°°°

I’ve nothing else – to bring, You know –
So I keep bringing These –
Just as the Night keeps fetching Stars
To our familiar eyes –

Maybe, we should’nt mind them –
Unless they did’nt come –
Then – maybe, it would puzzle us
To find our way Home –

Emily Dickinson, da The Complete Poems- Tutte le poesie, traduzione e note di Giuseppe Ierolli

*ascoltando Wolf Hoffmann – Blues For Elise
https://www.youtube.com/watch?v=v8QtrY3iIg0

Frammenti luminosi

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  Bisogna stare attenti a non ferirsi…

Le stelle

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull’erba,
il mio giardino è pieno di schegge.

Edith Irene Södergran (San Pietroburgo, 1892 – Raivola, 1923, poetessa finlandese di lingua svedese), da 100 passi nell’anima – Antologia poetica –  50 poeti e 50 poetesse dal mondo, a cura di Caterina Renzi

*ascoltando Joe Satriani – Starry Night https://www.youtube.com/watch?v=q_m0-f7N9hM

Ricette poetiche

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Tre etti di libertà e due di fantasia, un bicchiere di pioggia viola, una manciata di nuvole (meglio se quelle del tardo pomeriggio) e un pizzico di follia (meglio se inguaribile): mescola con leggerezza e fai lievitare le parole nell’aria.

 

Prendete una parola? prendetene due
fatele cuocere come se fossero uova
scaldatele a fuoco lento
versate la salsa enigmatica
spolverate con qualche stella
mettete pepe e fatele andare a vela.

Ora dove ve n’andrete?
A scriver davvero? A scriver?

Raymond Queneau (Le Havre, 1903 – Parigi, 1976), da Il cane con il mandolino, 1965

 

 

La materia della poesia

                                      Per Salah Stétié

C’è una sostanza delle cose che non
si perde quando le ali della bellezza
la toccano. La perdiamo di vista, talvolta,
girando gli angoli della vita; ma
lei ci insegue con il suo desiderio
di permanenza, e viene a contaminarci
con l’infezione divina di una febbre di
eternità. I poeti lavorano
questa materia. Le loro dita estraggono
il caso da dentro chi va
loro incontro, e sanno che l’improbabile
si trova nel cuore dell’istante,
nell’incrocio di sguardi che
la parola della poesia traduce. Leggo
ciò che scrivono; e dalla fiamma che
i loro versi alimentano si leva
un fumo che il cielo disperde, in
mezzo all’azzurro, lasciando appena un
eco di ciò che è essenziale, e permane.

Nuno Júdice, da La materia della poesia, 2015, traduzione Chiara De Luca, Ed. Kolibris

*ascoltando Peter Green – The Supernatural https://www.youtube.com/watch?v=YoasUjXBkm8

Lista delle cose da fare: 1 – guardare le stelle

Non piangere quando tramonta il sole, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle.
Rabindranath Tagore

 

nottestellata

Vincent Van Gogh, Notte stellata, 1889

«In un quadro vorrei esprimere qualcosa di consolante come una musica. Vorrei dipingere uomini, o donne, con quel non so che di eterno, che un tempo era simboleggiato dal nimbo, e che noi cerchiamo per mezzo dello stesso sfavillio, la vibrazione delle nostre colorazioni», così Vincent Van Gogh scriveva al fratello Theo dal manicomio di Sain-Rémy-de-Provence dove lui stesso chiese di essere internato nel dicembre del 1889. Qui, nella sua cella, nell’isolamento e nel buio  mentale di quel periodo, dipinse molte delle sue tele più famose: ci sono la luce e il sole della Provenza. E ci sono le stelle.

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena  di loro.

Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come di un braccio o delle gambe?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’essere triste lume o un sorriso…

Non ci sarà infine,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così,
come un perdono?

Fernando Pessoa, da   Poesie in Poesie scelte, traduzione di Luigi Panarese, Passigli Poesia

 

Stelle

Tornano in alto ad ardere le favole.

Cadranno colle foglie al primo vento.

Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.

 
Giuseppe Ungaretti, 1927, da Sentimento del tempo

 

Stelle senza nome

I nomi delle stesse sono belli:
Sirio, Andromeda, l’orsa, i due Gemelli.
Chi mai potrebbe dirli tutti in fila?
Son più di cento volte centomila.
E in fondo al cielo, non so dove e come,
c’è un milione di stelle senza nome:
stelle comuni, nessuno le cura,
ma per loro la notte è meno scura.

Gianni Rodari, da Filastrocche in cielo e in terra

(Per guardare le stelle: David Bowie, Starman, https://www.youtube.com/watch?v=4B5zmDz4vR4; Nick Drake, Northern Sky, https://www.youtube.com/watch?v=S3jCFeCtSjk)

Anni e stelle

ultimo anno

Anno vecchio, anno nuovo

Preferisco le stelle,
ma non le vedo
tra gli artificiali
fuochi.
Come un gatto
mi spavento del rumore
e di questi comandati balli
vestiti da sera,
travestiti da allegria.
Perché festeggiamo in una notte
quello che detestiamo ogni giorno?
Il tempo che passa
lo vorrei celebrare
potendo dire che nel cielo
vedo solo,
soltanto le stelle.

© Irene Marchi, Fiori, mine e alcune domande, 2015, Sillabe di Sale Editore