Uno, due, tre, quattro…

occhiambiente

Dai, tutti zitti e fermi!

 

Ora conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra
non parliamo in nessuna lingua;
fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.

Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un improvvisa stravaganza.

Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l’uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.

Coloro che preparano nuove guerre,
guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare coi loro fratelli
nell’ombra, senza far nulla.

Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
È della vita che si tratta;…

Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.

Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via.

Pablo Neruda (Parral,  1904 – Santiago del Cile, 1973) , da Estravagario (1958)

*ascoltando Hang Massive – Luminous Emptiness https://www.youtube.com/watch?v=H_nYLZ6D4_M&list=PLE4_eEUiC86M3tSmKtf-tpkb2bCIHgoAU&index=8&t=0s&app=desktop